Laced - Capitolo 50 (Dolori e Pentimenti)

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Dicono che dietro ogni cosa bella, ci sia qualche tipo di dolore. Pensai che potesse funzionare anche vice versa, perché dietro la rappresentazione di dolore che era Zayn, dentro di lui, era bellissimo. Quest'uomo, le cui braccia mi trattenevano comodamente addosso al suo petto mentre eravamo sdraiati sul suo letto d'infanzia, dietro all'aspetto esteriore che gli era stato indurito dalla crudeltà della realtà, aveva tanta gentilezza, e coraggio.

Come quando la pelle si incallisce dopo tante ferite, quest'uomo magnificamente crudele era stato indurito così tanto che sembrava come se niente lo disturbasse più - non finché mi aveva portata qui, e mi aveva raccontato di sua spontanea volontà il suo passato.

E realizzai che il bambino dentro di lui si trovava ancora lì da qualche parte - perso, dolorante, esausto, e arrabbiato.

Ma chi poteva biasimarlo? Un bambino costretto a diventare uomo molto prima del previsto e a prendersi cura di un altro bambino lo avrebbe spinto ai propri limiti sicuramente.

Era raro avere l'opportunità di apprezzare quest'uomo stupendo, senza difetti, che però invece aveva, senza che lui mi imbarazzasse o mi stuzzicasse. Con il polpastrello, passai il contorno delle sue labbra semichiuse e leggermente screpolate, mentre respiri regolari ne uscivano ad un ritmo calmo.

Le mie dita si mossero dalle sua labbra alla sua mascella, dove l'evidenza di una mancata rasatura si estendeva sulla sua pelle.

Un'emozione indescrivibile prese il possesso su di me, lasciandomi quasi senza fiato. Non sapevo nemmeno come descriverla. Potrei cercare di spiegarla come un'emozione di pura adorazione, compassione, e forse addirittura timore per lui - ma queste parole non erano abbastanza. Era inspiegabile; era meglio delle parole.

Per quanto volessi rimanere qui, intrappolata nel suo abbraccio protettivo, volevo fare qualcosa per lui - anche se fosse stata una cosa semplice come preparare la colazione.

Mi districai lentamente dalle sue braccia, e mi feci strada verso il bagno per rinfrescarmi. Una volta aver usato il bagno, presi lo spazzolino dal beauty-case del bagno che avevo preparato la mattina precedente e mi lavai i denti.

Dopo essermi risciacquata la bocca, spensi l'acqua del lavandino ed andai in cucina per preparare da mangiare.

Non avevamo comprato molto ieri al supermercato, ma mi ero assicurata che prendessimo cose essenziali per la cucina come le uova e il pane così che riuscissi a preparare una colazione decente. Non c'era molto con cui lavorare, ma avevo gli ingredienti per fare una buona omelette. Dopo essermi assicurata che il tostapane rosso acceso funzionasse, ci misi dentro delle fette di toast e presi il bollitore per mettere su un po' di tè.

Risciacquai velocemente il bollitore prima di usarlo - chi sapeva per quanto tempo non fosse stato usato, ed all'interno riuscivo a vedere che c'era un sottile strato di polvere.

C'era un tavolo piccolo e rotondo per quattro persone che mi sbrigai velocemente a preparare per noi due.

"Abby?"

Mi girai verso la voce, sorpresa che si fosse svegliato. Quando avevo lasciato il letto, ero sicura che fosse profondamente addormentato, il che mi aveva fatto pensare di avere un bel po' di tempo per preparare la colazione - ma immaginai che il tempo fosse diminuito.

"In cucina!" Urlai, e controllai le omelette sulla pentola per evitare che si bruciassero.

"Dove sei - oh." Fece una pausa, guardando verso il tavolo che era preparato a metà. Quando guardò verso di me, l'interno del mio corpo bruciò e si sciolse allo stesso tempo.

Laced (Italian Translation)Where stories live. Discover now