Vantablack

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Rimanesti molto turbato da tutti quei discorsi. Pensasti: quando immagino ho solo la mia percezione, è vero, ma a volte è come se almeno l'1% di ciò che immagino sia vero e questo mi dà una sensazione bellissima. Perché anche tu avevi immaginato qualcosa mentre gli altri parlavano di Paul Michel...
Dacché quella sera la vista sembrava averti ben assistito e continuare a farlo decidesti di approfittarne per andare a vedere Notre Dame, così lasciasti il Pont des Arts e gli altri quando non erano ancora le undici. La trovasti aperta per una veglia ed entrato vi trovasti un uomo che dormiva disteso su una panca, con la valigia accanto. L'uomo ti sentì arrivare, si rivolse a te e ti disse:
-Sto attendendo che la Gare de Lyon riapra... ha visto la volta stellata sul passaggio a destra? È un sogno.
-Ma ora non chiuderanno la cattedrale? Lei dove dormirà?
-A Montparnasse Bienvenüe o chissà... lei vada a guardare quella volta, non smetta di guardare quella volta, ti disse. Poi si rigirò sul fianco e riprese a dormire.
Uscendo osservasti a lungo i gargoyle, tanto ricurvi e minacciosi da sembrarti essere vicini alla tua mente, sebbene fossero così in alto; e la fantasia delle loro forme ti affascinava talmente che ti stavi sforzando per osservarne i dettagli dei corpi e delle espressioni, ma erano così lontani ed era così difficile farlo. Passasti tutt'intorno la cattedrale a guardare ognuno di loro, ma dopo aver lasciato con lo sguardo l'ultimo sentivi come se non te lo ricordassi già più e il modo in cui l'avevi guardato non fosse stato sufficiente. Ti voltasti per andartene, tuttavia sentivi che quanto visto non ti era bastato: riprendesti a voltarti, ad aguzzare ancora di più la vista, spremevi i tuoi occhi come per farne uscire una parte del tuo sentimento di meraviglia per quanto vedevi... e li spremevi perché sentivi non era la vista ciò che di te non avevi saziato, ma qualcosa che non riuscivi ad individuare; finché quella non cedette del tutto.  

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