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Il venerdì sera uscendo dal Pas Mal un gruppo di assidui si trattenne di fronte all'entrata: attendevano che qualcun altro uscisse e condividesse con loro l'idea di andare a cenare insieme per godersi il finire della settimana.
-Aurevoir...-, sorridesti uscendo dal portone e facendo per avviarti verso la metro.
-Federica, non hai voglia di venire a mangiare qualcosa con noi? In genere il venerdì alcuni hanno voglia di stare insieme...-, ti disse Tayseer con sguardo fanciullesco.
-Oh per me va bene-, replicasti dopo un istante di esitazione.
-Da quale Paese vieni?-, ti chiese Salem, il siriano.
-Dall'Italia.
Oh il Bel Paese!-, rise accendendosi Ismaael. –Da quale città?
-Roma-.
I tre mostrarono espressioni di meraviglia, quasi gravi.
-Oh Roma...!
-Veramente? Roma? La ville eternelle!-.
Uscirono altre sei persone, la metà di loro si trattenne con voi, l'altra andò alla metro 4 Septembre. Poi uscì Paul Michel, stava parlando con Pierre il volontario. Quando Pierre vi salutò andandosene, Paul Michel rimase vicino a voi, senza nulla dire. Una ragazza giapponese di nome Aiko uscì dal Passage Choiseul e senza curarsi dei presenti gli andò incontro:
-Paul Michel, dov'eri? Ho aspettato te e Pierre per chiedervi notizie sulle gita a Fontainebleau, ma poi non vi ho più visti ed ora eccoti qua-, disse ridendo a singhiozzi. -Oh siamo usciti fuori insieme...-, replicò Paul Michel sorridendo lievemente. –La gita la faremo sabato, Pierre può portarci con la sua auto.
-Oh, super!-, esclamò l'altra. Poi incrociò il tuo sguardo e vi sorrideste, eravate le uniche due donne presenti e le ti avvicinasti per presentarti e proporle di unirsi a voi per quella sera.
-Michel, vieni con noi?-, gli propose Salem mettendogli una mano sulla spalla.
-Certo. Dove andiamo?
-Mangiamo qualcosa in qualche crêperie al chiuso, qui vicino su Rue du 4 Septembre. Stasera è troppo umido per andare a bordo Senna-.
Mentre già vi avvicinavate alla crêperie Marmelade, un assiduo algerino chiacchierava rivolgendosi a tutti voi tenendo alta la voce:
-Penso amici che Parigi sia l'unica cosa minimamente affascinante in tutta Francia... quale altro posto è interessante in Francia?-, chiese ridacchiando.
-Ma scherzi!?-, replicò Pedro, assiduo portoghese sulla cinquantina, di bassa statura e dal viso espressivo. –Sei mai stato in Bretagna? O a sud, a Bordeaux?
-Bordeaux è di cattivissimo gusto! Ha quell'arte tutta colorata, futurista, non mi piace per niente... e per il resto da nord a sud, sì da Marsiglia a Lilla tutti i paesini si assomigliano! No, solo Parigi mi piace... e i castelli della Loira.
-Parli come se la Francia l'avessi visitata tutta...
-Oh ma non c'è bisogno di visitarla tutta: è tutta uguale! Stradine pulite allo stesso modo, palazzi industriali allo stesso modo, periferie con casette allo stesso modo e paesini uguali alle periferie delle grandi città; poi una canalina di scolo a lato di ogni marciapiede e voilà, sei in Francia-, rise gracchiando l'algerino. -Anche gli arrondissements di Parigi si assomigliano tutti! Precisi e puliti allo stesso modo, disegnati allo stesso modo. Tuttavia Parigi è bellissima... perché Parigi ha preteso il meglio e lo ha avuto; come una vera signora.
-Io dico che in parte ha ragione, Parigi ha molti quartieri simili, a volte mi ci perdo per questo...-, intervenne Aiko. Il portoghese aveva preso a ridere di gusto alle considerazioni di Ali e stava continuando: -Hai un bel trauma da colonizzazione, Ali!-.
Risate.
-E a te Michel? Ti piace Parigi?-, gli chiese Pedro, che ora camminava leggermente dietro gli altri al suo fianco.
-... Sì, a te no?
-Moltissimo... ormai da quant'è che vivi qui? Saranno un po' di anni che ti vedo al Pas Mal...
-E tu da quanto ci vivi?
-Due anni... tu sei inglese, vero?-.
L'altro annuì.
-Quindi il tuo nome sarebbe Paul Michael? O ti chiami proprio Paul Michel?
-Tu abiti vicino al Pas Mal, vero?-, chiese l'altro.
Sì, vicino alla chiesa Notre Dame de l'Assumption, nell'area di Place Vendôme...
-Sai che furono alcuni parrocchiani di quella chiesa a fondare il Pas Mal?
-Sì, lo so...-, annuì il portoghese in un mezzo sorriso divertito, prendendo a fissare il profilo di Paul Michel.
–Ebbero una bellissima idea... no?-, disse questi.
-Sì, sì, un'ottima idea...-, replicò Pedro distrattamente, continuando a scrutarlo: -Sai, davvero non mi sembravi inglese...-.
Da una via secondaria veniva verso il marciapiede su cui vi trovavate una donna vestita elegantemente, portava a guinzaglio un cane altrettanto vestito e parlava al telefono in italiano.
-Sono tutte così le donne italiane, Federica? Vestono alla moda e sono snob?-, ti chiese Ismaael.
-No, davvero, abbiamo solo incrociato la persona sbagliata...-, poi considerasti: -Ha l'accento di Milano... Mi imbarazza vedere come certi italiani credono di dover comportarsi a Parigi.
-E come credono di dover comportarsi a Parigi?
-Come modelle o come se avessero una baguette dietro la schiena-.
Gli altri risero alle tue parole. Tu anche ridesti e quasi senza accorgertene continuasti a sorridere, chiudesti gli occhi e respirasti a fondo l'aria fredda e secca di Parigi: un brivido non di freddo, ma di benessere ti pervase.
-Tayseer, ti piace Parigi?-, chiese dietro di voi Pedro.
-Ma certo... appena posso visito anche i paesi intorno...
-Sì, Tayseer non sta mai fermo, è sempre entusiasta-, asserì Paul Michel.
-Ah voi due vi conoscete?
-Oh io e Paul Michel ci conosciamo sin da quando lui è arrivato a Parigi: da ben cinque anni...
-Vivi qui da cinque anni, Michel?-, gli chiese Pedro.
-Non ti fidi di quello che dice Tayseer? Tayseer ha sempre ragione-, replicò l'altro sorridendo sotto ai baffi. Poi, allungando un po' il passo Pedro si avvicinò a Tayseer e chiese sottovoce.
-Ma di dov'è realmente Paul Michel...?
-Dice che è inglese...
-Inglese di dove?
-Dice di Oxford... ma a qualcun altro ha detto di Londra.
-Cosa? Ma perché?-, chiese sorpreso e concitato Pedro. L'altro alzò le spalle, con espressione noncurante:
-È Paul Michel, è fatto così... lo dico a tutti: non vi fate incuriosire troppo. A lui piace giocare-. Si fermò d'un tratto: -Oh, siamo arrivati! Entriamo mes amis, stasera mangiamo dentro che fa freddo... la prossima volta ci portiamo qualcosa da mangiare a bordo Senna.
-Giusto Tayseer-, sentenziò ironico Paul Michel sorridendo a fior di labbra.
A quella risposta tu ridesti divertita.
-Tayseer è il migliore... il più gran lavoratore di Francia-, ti disse Paul Michel con tono leggermente sarcastico.
È vero Tayseer...-, confermò Ali: -Che fortuna che stasera eri libero e sei con noi...
-Sì, stasera non dovevo lavorare; ma presto non lavorerò più e prenderò il sussidio statale, perché ho problemi ai tendini nelle mani. Continuerò con qualche lavoretto, volantinaggio o consegna pizze...
-Oh il bosse beaucoup-, ti disse ancora, stavolta sottovoce, Paul Michel ed il suo modo ti fece nuovamente ridere divertita.
-Tayseer mi trasmette tenerezza... sì, ha un viso così fanciullesco-, gli dicesti.
-Oh... eccome.
-Tu di cosa ti occupi qui a Parigi, Michel?
-E tu di cosa ti occupi?
-Oh io ho lasciato un lavoro a Roma...
-Oh sei di Roma!-, esclamò meravigliato Paul Michel. –La ville eternelle!
-Già...-, rispondesti, stavolta sentendoti un po' onorata.
-E così hai lasciato un lavoro, una mossa coraggiosa.
-L'ho lasciato perché non mi trovavo bene e poi per venire qui a conoscere il Pas Mal...
-Per conoscere il Pas Mal? È la prima volta che lo sento dire! In genere le persone lo conoscono una volta arrivate a Parigi...-, disse Paul Michel mentre andavate a prendere posto ad uno dei lunghi tavoli in legno presenti dentro alla crêperie.
-Sì... una persona di Roma che conosco aveva un posto assegnato al Pas Mal, ma ha deciso di regalarlo...-, spiegasti.
-A Roma c'è una persona che conosci che aveva un posto al Pas Mal e ha deciso di regalarlo?-, ripeté Paul Michel aggrottando lo sguardo, incuriosito.
-Esatto, ha messo in mostra nel posto in cui lavora la partecipazione che qualcuno gli aveva procurato... Nessuno se ne era interessato, così l'ho presa io.
-Oh capisco... quindi in pratica al Pas Mal c'è anche la possibilità di fare un'iscrizione per qualcun altro, un'iscrizione non nominale.
-A quanto pare sì... Pauline, la vice presidente, mi ha detto che quella partecipazione sembra piuttosto datata... ma che il timbro apposto è certamente quello del Pas Mal, quindi ha deciso di accettarla.
-Davvero? È molto interessante... e l'iscrizione di questa persona è stata fatta da un suo parente?
-Da come ne ha parlato sembrava che non conoscesse chi lo aveva iscritto...-, riflettesti con una vena di dolore nella voce. Poi d'un tratto notasti il singolare fermaglio in cui confluivano le punte dei capelli del tuo interlocutore.
–Paul Michel, il tuo fermaglio è bellissimo...!-.
Tayseer, seduto di fronte a voi, scoppiò a ridere divertito:
-Ogni nuovo arrivato al Pas Mal te lo dice... prima o poi qualcuno te lo ruberà quello scoiattolo!
-No, no... non succederà-, replicò Paul Michel con fare vago e tono fermo. 

§  

VantablackWhere stories live. Discover now