Sempre insieme|| Severus Snape × t/n

20

"Sei un mostro" mi disse
Io la guardai. Non capivo, sapevo di parlare serpentese ma non mi era mai capitato di averne bisogno: lo avevo capito quando avevo trovato Nagini e avevamo parlato. Mi chiese la morte, in un suo attimo di lucidità e io la accontentai. Tutti pensavano fosse stato Ron e io pregai lui di dire che fosse stato così, non volevo la fama, avevo solo aiutato una povera innocente. Solo Snape e Lupin vennero a saperlo.
"Lo ho sempre fatto Kat. Questa sono io"
"Ho dovuto subire tante cose a causa tua: prima tenti di morire, poi quasi ti fanno fuori, le tue scappatelle, le tue menzogne. Non ce la faccio più t/n. Non sono così forte; ho bisogno di tempo per capire se posso accettare anche questo. Ti prego, ora vai e non rivolgermi la parola per prima. Se lo farò io saprai che sono ancora dalla tua parte"
Non sapevo cosa pensare:"Perché lo trovi tanto difficile da accettare?"
Lei sbuffò, quasi divertita, poi scosse la testa
"Tutti dopo la caduta di Voldemort persero la capacità di parlare con i serpenti. Tutti, eccetto te. Perché te devi essere speciale, avere qualcosa in più di noi?"
Era...gelosa di me?
"Sei l'unica amica che ho"
"Ti prego, t/n. Ho bisogno di tempo"
E così me ne andai, non era nella mia natura pregare le persone. Ci rimasi male, ovviamente, molto male ma non lo diedi a vedere a nessuno. Perché era così strano che parlavo serpentese? Penso che fra tutte le cose strane che so fare questa sia la minore, evidentemente no.  Camminando lentamente, contando ogni passo, andai verso le mie stanze e non quelle di Severus. Forse era meglio finirla là nel lago, non farsi salvare
Io non posso essere una Malfoy, nessuno di loro ha mai parlato serpentese, allora chi sono.
Mi addormentai pensando, cercando di capire,  senza piangere,  le lacrime le avevo finite.
Mi risvegliai da sola,  non penso di aver dormito tanto,  forse un'ora al massimo due. Il sole era ancora al suo posto praticamente.
Mi alzai e decisi di fare una gita nella Camera dei Segreti, non so perché ma sentivo che aveva senso quel posto. Magari non avrei trovato nulla oppure avrei sentito qualcosa
Mi incamminai verso i bagni, quando una vocina fastidiosa uscì da uno di essi
"E tu chi sei?" chiese Mirtilla
"T/n, Serpeverde"
"Ooooooh, un serpente. Ma come sei bella" mi disse tenendo la voce un po troppo alta e girando su se stessa venendomi incontro
"Grazie, vado alla Camera"
Lei si spaventò un pochino, giustamente:"Posto lugubre. Non ti accompagno mi spiace. A dopoooooo" ed entrò in uno dei bagni
Fortunatamente non mi accompagni, aggiunsi tra me e me
Arrivai alla Camera, la avevano pulita e ora era diventato più un luogo da museo visitabile. La porta era aperta quindi non c'era bisogno di sfoderare le mie arti comunicative. Il lungo corridoio era uguale a come lo aveva descritto Harry, elegante a suo modo; arrivai alla vecchia tana del basilisco, il cuore della Camera. In quel momento mi venne in forte mal di testa,  un' emicrania ed ebbi una visione: un giovane, molto bello, che indossava abiti d'un tempo che mi diceva
"Tu sei mia figlia. Sei mia figlia, io ti ho portato qua, abbraccia il tuo destino" e poi svanì.
Mi accasciai a terra, il mondo girava troppo veloce perciò aspettai un attimo per alzarmi.
Quando mi alzai decisi di raccogliere e portar via un dente del basilisco, non so perché ma il mio istinto mi diceva di farlo. Con la testa pulsante uscì dalla stanza
"Ooooooo sei tornata. Sei stata giù un bel po,  sarà passata un'ora. Sicura di sentirti bene,  t/n?" mi chiese la piccola fantasma
"N- no, non sto bene. Scusa devo andare"
Con la testa che pulsava riuscì a raggiungere le mie stanze. Tornai a letto, nascondendo prima il dente. Non so se Severus sia entrato nella mia mente, qualche volta lo faceva per assicurarsi che stessi bene,  e la cosa non mi turbava. Si,  aveva sicuramente visto tutto ma ora aveva lezione,  non poteva uscire di corsa per vedere una povera alunna che era stata cacciata dal suo dormitorio e dalla sua amica.  Decisi di mandargli un messaggio:"Ciao amore,  devo parlarti ma ora non mi sento bene. Ti amo,  buona lezione"