Sempre insieme|| Severus Snape × t/n

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"T/N T/N SVEGLIATI!!"
Due mani pesanti mi scuotevano violentemente. Mi svegliai di soprassalto e il professor Snape disse: "Ti ho fermata in tempo, stavi per pronunciare l'anatema che uccide nel sonno"
Rimasi scioccata: potevo pronunciare incantesimi senza bacchetta?
"Ne è sicuro?" chiesi tutta tremante
"Si, poi continuavi a fare incubi t/n. Non puoi andare avanti così.  Devi risolvere i tuoi problemi ma soprattutto cercare di capire come fai a pronunciare incantesimi funzionanti senza bacchetta"
Erano le 3 di notte, avevo bisogno di riposare infatti mi appisolai mentre parlava.
Sognai lui, quell'uomo che mi prendeva, mi sbatteva per terra e mi faceva dio solo sa cosa. Mi svegliai urlando
"Hai ancora sognato quella notte vero t/n?"
"S-si p-professore"
"Io so cosa le ha fatto quel uomo, lo ho visto attraverso i suoi ricordi. È solo un maiale un uomo che crede di poter possedere carnalmente una donna senza il suo consenso. Quando avrà voglia di parlarle io ci sarò"
Secondo me, per trattarmi così gentilmente, era veramente dispiaciuto di aver ficcanasato dentro la mia vita senza permesso. Eppure ora mi conosceva meglio di quanto potessi fare io, sa tutto di me e ha visto cosa sono diventata e la spiegazione a tutto
"T/n, posso chiederti un favore?"
"Mi dica"
"Smettila di farti del male, di procurarti quelle ferite. Non ne hai motivo"
Istintivamente guardai il braccio sotto il pigiama nero e ripercorsi la prima volta che lo feci: il giorno dopo aver subito l'abuso. Volevo solo farla finita ma una ragazza in orfanotrofio mi disse di smettere di fare quello che stavo pensando e passò tutto il resto della giornata con me. Non sapeva nulla di quello che mi era successo eppure mi era stata vicino. Viky, non la vidi più dopo un mese, lei era stata adottata, io facevo impressione e nessuno mi voleva. Mi salvò solo Hogwarts da quell' oblio che era la mia vita, se così si poteva chiamare
Guardai l'orologio, erano le 7 e due/tre minuti dopo perciò ringraziai Snape e andai a mensa, sapendo di mangiare poco niente e pensando se seguire o meno le lezioni. La prima ora era dedicata a Difesa contro le arti oscure, avremmo riprovato con il professor Lupin i mollicci, visto che la prima volta non è riuscito a completare le prove con tutti gli studenti.
Mi recai in nella mia tavola della casata Serpeverde, dove trovai la mia compagna di stanza insieme ad altre conoscenti
"T/n, pensavo ti fossi persa in qualche luogo del Castello, cosa ti è successo?" Mi chiese con la sua voce squillante e pronunciando tutte le parole velocemente
"Tranquilla, sto bene"
"Detto da una ragazza magra, pallida e triste non ci credo molto"
"Scusa, ma ora non me la sento di raccontarti tutto"
"Quando vuoi io sono qua"
"Grazie"
"Dopo abbiamo Lupin, la prima volta avevi fatto con il molliccio?"
"No, ero la penultima della fila. Tu?"
"Io sì, è uscito dallo specchio quel brutto topo che ha come animale domestico Jack, lo sai che ha una cotta per te?"
Mi girai senza rifletterci troppo verso di lui, un Corvonero all' ultimo anno, che rappresentava il genere di uomo che mi piace: alto, leggermente muscoloso, occhi che ti vedono l'anima e capelli neri. Appena incrociai la sua persona mi resi conto che mi stava fissando e sorrise veramente troppo appena incrociammo i nostri sguardi. Io accennai solo a un breve cenno con la testa e tornai a guardare il mio piatto vuoto
"Mi sa che hai ragione, Kat. Cazzo"
Lei rise e finì la sua colazione mentre io la fissavo.

Ci avviammo nella direzione dell' aula quando trovammo Draco, l'unico figlio dei Malfoy. Dopo che suo padre era riuscito a evitare Azkaban suo figlio decise di continuare gli studi e dimostrare a tutti di essere un ragazzo normale e docile, non il mostro che voleva Voldemort.
"Ehy, t/n. Kat"
"Ciao Draco" dissi io mentre la mia compagna non parlava; non riusciva a sopportarlo
"Tanto abbiamo la stessa lezione, giusto? Andiamo insieme"
"Mmmmmm" mugugnò Kat e poi mi sussurò:"sembra che tutti abbiano una cotta per te. Brava la mia amica!"
La incendiai con lo sguardo mentre Draco apriva le porte dell'aula