3

90 11 2
                                    

Mi accompagnò dolcemente nei suoi alloggi. Non ci vide nessuno fortunatamente, non che in quel momento mi interessasse particolarmente. Aprii la porta e mi fece sedere su un divano nero in pelle sintetica, poi si sedette a sua volta nell' estremità sinistra del mobile
"Ho visto ogni suo singolo ricordo, t/n"
Un sorriso carico di disperazione si fece strada sul mio viso e mentre cercavo di calmarmi aprendomi le cicatrici con el unghie lui mi bloccò
"Ho visto anche questo, e tutto ciò che fai a te stessa dopo quel giorno"
Iniziai a tremare un po' più forte di prima e lui mi prese le spalle stringendole tra loro
"Sono sbagliata"
"No, non dirlo mai. Sei la migliore studentessa di pozioni e Serpeverde."
Perché mi stavo aprendo così con questo uomo, un mio insegnante, non me ne rendevo conto ma parlai
"Lei sa tutto di me, dalle mie origini incerte a quello che può essere in grado di fare un uomo...non riesco più ad andare avanti professore. Non ci riesco più"
Sembrava capire il mio dolore, capire la violenza che avevo subito, la violazione del mio corpo e mi disse una frase che ricorderò per sempre
"Il tocco di un animale ti fa questo. Il tocco di un uomo ti fa felice. Non confondere questo"
Lo guardai per la prima volta dall' inizio della conversazione: era quasi ringiovanito dopo la dipartita del Signore Oscuro, sembrava un uomo di 30 anni e aveva perso quella sua maschera burbera che aveva imparato a usare; ora era solo un normale insegnante vestito di nero e serio
"Perché mi vuole salvare?"
"T/n sei magrissima, piena di tagli, la notte non dormi il necessario e ti isoli. Non è vita e ripeto che non mi pento di tutto ciò che ho visto. Sono il capo della casata Serpeverde e ho il dovere di aiutare i miei alunni. Voglio darti una vita degna di essere vissuta"
Stranamente si stava preoccupando della mia sorte: dall' uomo che molti definivano "cattivo" ma che ora è un semplice insegnante, anche tutto ciò che sta facendo per me ora risulta impressionante. Mi calmai un attimo e lui mi portò un te caldo.
"Sei veramente sicura di voler scoprirele tue origini?" mi chiese
"Sì signore"
"E se non ti piacessero?"
"Voglio avere un cognome con cui potermi presentare, un cognome vero"
"Le origini non determinano la persona che si è, non sono vincolanti ma forse posso capirti: non sapere nulla di sè è abbastanza penoso"
Cominciavo a sbalordirmi, voleva sul serio aiutarmi
"Sa a chi assomiglia t/n? A Narcissa da giovane, ci assomiglia veramente tanto"
"Suvvia professore, non posso essere di certo una Malfoy"
"Se scoprisse le sue origini t/n, avrebbe un pensiero in meno qualunque esse siano?"
"Si" risposi senza pensarci due volte
Lui accennò a un "ok" e infine disse:"Domani dovrebbe arrivare qua Narcissa per prendere un paio di pozioni che le servono a casa. Voglio farvi incontrare"
"Se lei ritiene che può cambiare qualcosa va bene" risposi poco convinta
"Ti sei un po' calmata?" mi chiese
Notai che scambiava il modo che aveva di porsi: qualche volta usava il lei come per tutti gli altri studenti mentre altre volte usava il tu; forse non sapeva bene come trattarmi ma non glielo feci notare.
"Si professore"
Guardai l'orologio a pendolo che aveva in stanza: le 23.40, ero molto al di fuori del coprifuoco.  Agitandomi lui mi disse:"stasera dormi qua t/n, voglio controllarla e vedere i suoi comportamenti mentre dorme"
"Va bene..."
"Lei è troppo gentile, non discute mai, neanche in classe. Se le mie ipotesi sono esatte e lei fosse una Malfoy sarebbe la migliore di tutta quella famiglia"
Sorrisi leggermente al complimento: era strano ricevere lodi da una persona. Trasfigurai la mia divisa in un pigiama e Snape si sedette sulla sedia.
"Non voglio che lei passi una notte insonne a causa mia" ammisi
"Suvvia, non farti problemi. Voglio solo aiutarti"
Decisi allora di mettermi sotto le coperte e provare a dormire: stranamente ci riuscì dopo poco.

Sempre insieme|| Severus Snape × t/nWhere stories live. Discover now