Capitolo 72

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ALEKSEJ

Ero sul punto di guadagnarmi il perdono, ero a un passo dalla libertà d'animo, a un passo dalla felicità, a un passo dall'avere una vita semplice, piena d'amore, di spensieratezza e pace.

Ma tutto ha impiegato un attimo per crollare, la speranza si è sgretolata proprio tra le mie dita, dita che adesso sono insudiciate dal sangue di un vile che ha messo al mondo un mostro.
Un mostro che ha preso la mia Kyla, e con lei ha portato via anche una parte della mia anima.
Un'anima che è ripiombata nel buio assoluto, perché lei è l'unica luce che mi conduce sempre verso la retta via.
Per giorni, settimane ho cercato di ponderare le emozioni, di non cadere nel peccato, ho cercato di tenere al guinzaglio quell'anima impura che adesso ha preso il possesso delle mie azioni.
Azioni che vanno a sfavore di Romanov, azioni che martorizzano la sua carne, azioni che spero mi condurranno da Kyla.

Una volta indurre dolore mi appagava i sensi, godevo nel vedere il terrore negli occhi di chi mi guardava mentre le mie mani suppliziavano parti del loro corpo.
Ma adesso tutto ciò che provo nel dilaniare la carne di Romanov è il nulla, perché l'unica  emozione che percepisce il mio cuore è la paura. La paura che Ilya a quest'ora possa aver già profanato la sua illibata ingenuità.
Mi sarei dovuto opporre, avrei dovuto rinchiuderla finché Denis non avrebbe arrestato tutti. Invece mi sono lasciato convincere, ho tenuto a cuore i suoi sentimenti permettendole di infilarsi in quest'incubo dal quale devo assolutamente tirarla fuori.

«Potrai farmi a pezzi, ricucirmi e farmi a pezzi di nuovo ma non ti dirò mai dove Ilya l'ha portata» La sua risata diabolica non fa altro che alimentare quella creatura immonda che affila i coltelli pronti a recidergli la carne.
Con gli occhi intrisi di odio mi avvicino al mostro che continua a ridere, finché il sangue che gli scende nella gola lo lascia tossire talmente forte che quasi vomita le budella.

«Non ti conviene restartene zitto ancora per molto, perché intendo andarci giù molto pesante» Lo guardo fisso negli occhi e uno spasmo lo lascia sussultare quando la punta della lama vira verso i suoi luridi gioiellini.

«Fa pure se questo ti fa stare meglio, ma ciò non toglie che a quest'ora Ilya si sarà già scopato la tua puttana fino a farle sanguinare ogni entrata che possiede» Malefico mi mostra i denti insanguinati, dove la follia mi assale e incollerito gli infilzo un coltello nella coscia per poi sferrargli uno, due, tre, mille pugni senza mai stancarmi.

«Dimmi dov'è?! Dimmi dov'è?!» Ringhio e mangio di cazzotti la sua faccia, lo maciullo di colpi e non gli do modo di respirare, figuriamoci di rispondere.
Ciononostante non riesco a frenare la furia che aleggia sulla mia anima, le nocche bruciano e si spaccano ogni qualvolta cozzano sui zigomi, ma non mi fermo.
Sono inarrestabile, colpisco ancora, ancora e ancora finché qualcuno non mi tira via dalla faccia spappolata della mia vittima.

«Alek fermati. Basta! Se lo ammazzi non ci dirà mai dov'è Kyla» Le robuste braccia di Maksim che sono scivolate sotto le mie ascelle provano a fermarmi, ma sono posseduto da un demonio che mi lascia dimenare e urlare fuori controllo.
Non riesco ad ascoltare ragioni, perché tutto ciò che percepisco è il desiderio di ritrovare l'amore della mia vita.

Impetuoso provo a divincolarmi per raggiungere nuovamente la carne di Romanov, e sto quasi per sfuggire dai tentacoli muscolosi quando un forte cazzotto sferrato alla bocca dello stomaco mi lascia accasciare e rantolare un lamento soffocato.

«Alek basta!» Sean mi agguanta il volto tra le mani provando a placare la belva.

«Ucciderlo non ci porterà a nulla. Devi calmarti figliolo!» La presa s'intensifica e la sua fronte va in collisione con la mia imperlata di sudore.

«Lo so. È difficile, ma devi tenere la mente lucida»

«Si. Ascolta paparino» Sputa quel viscido di Romanov lasciando che la collera scatti nuovamente, ma Sean non molla la presa.

Kpokyc 2 (Croco)Hikayelerin yaşadığı yer. Şimdi keşfedin