Kpokyc 2 (Croco)

Capitolo 25

ALEKSEJ

Come si può privare un Re del proprio potere?
In primo luogo direi che la risposta più ovvia sia ucciderlo e salire al trono abbeverandosi del sangue del precedente sovrano.

È così che anni fa ho ottenuto il mio regno, mandando all'inferno il tiranno che mi ha messo al mondo, ma adesso la morte di Plotinkov non mi recherà alcun vantaggio. Perché agli occhi della fratellanza sono visto come un traditore, e ucciderlo non farà altro che alimentare il giudizio su di me.
Quindi, direi, che l'unica alternativa che ho per lasciare che la corona adornata di serpi cada dalla testa di Vadik, é quella di fotterlo diplomaticamente.

Facile? Estremamente difficile, quasi impossibile direi.

Sebbene sia una sfida ardua, non posso dire che l'idea non mi diletti, ho sempre amato giocare d'astuzia e non mi ha mai disturbato far cantare come degli usignoli impauriti le persone.
Si, per far sì che la testa di Vadik mi venga servita su un piatto d'argento ho bisogno che chi ha incrociato lo sguardo di Volkov tradisca chi adesso è divenuto il capo.
E anche se so quali corde vocali recidere per far parlare le mie vittime, al momento lasciar sputare veleno su Plotnikov non sarà affatto facile.
Perché anche se ha fottuto i miei affari entrando illecitamente nel mio regno, ora è lui a comandare, e chi conosce il suo pseudonimo avrà paura di condurre alla ghigliottina il sovrano di Mosca.

Ma la domanda è: gli spacciatori di questa città temono molto di più un lupo che azzanna alle spalle? O un falco che ti guarda negli occhi mentre ti conduce verso l'inferno?
Ed è proprio sul suo vile cuore che devo puntare il mio cavallo vincente.
Per anni sono stato rispettato e temuto, ma ciò che mi ha reso invincibile è stata la fiducia che gli altri riponevano in me, e non credo che Vadik stia seminando nella città germogli che sbocceranno robusti e impossibili da estirpare dal terreno.

Oltrepassato l'ostacolo del silenzio, della fedeltà, e spezzato il vincolo di sangue che unisce tutti i membri della fratellanza, sarà facile indossare nuovamente la corona.
Ristabilirò l'ordine di quello che era e che nuovamente sarà, e prima di mandare tutti all'inferno approfitterò del mio stesso potere per strappare dalla bocca di Sasha ciò che al momento ho messo da parte.
Essere l'influente capitano della Bratva porterà vantaggio nel ritrovamento di Becka, potrò appropriarmi di tutti gli affari che ho sempre voluto tenere alla larga perché andavano contro le mie regole.
Regole che infrangerò, per raggiungere un nobile scopo. 

Dopo mesi e mesi di cefalee che stavano quasi per farmi scoppiare il cervello il mio piano prende una forma concreta, e presto scenderò in campo e darò il via alla guerra.
Insieme a Matvey ed Isaak sono praticamente in incognita per la città di Mosca, non ho mai amato le felpe né tantomeno fare l'uomo incappucciato, ma ammetto che è comodo nascondersi sotto il cappuccio quando non vuoi che la gente ti riconosca per strada.

Sebbene il sole sia calato ho deciso d'indossare degli occhiali da sole, in tal modo occulterò la cicatrice e terrò nell'ombra la mia faccia, che al momento fissa la strada che sfreccia dinanzi a me.
Siamo diretti nello strip club dell'uomo che mesi fa mi giurò che non immaginava minimamente che Volkov non fosse stato mandato da me, al tempo gli diedi l'opportunità di mostrarmi la sua lealtà.
Ma evidentemente qualcosa è andato nel verso sbagliato, perché Vadim incastrò con facilità la fottuta anima di Igor, che ahimè credo proprio stia bruciando tra le fiamme di un eterno tormento.

Poche ore e lo strip club pullulerà di uomini, dove le ballerine danzeranno su delle note erotiche spogliandosi dei piccoli pezzi d'indumenti, le performance sensuali incastreranno sui divani gli ospiti, risvegliando in loro un appetito sessuale che resterà assopito nelle azioni, perché gli sconci individui che mettono piede in questi luoghi non possono andare oltre l'immaginazione.
E prima che il club si riempia, Isaak, il viso meno conosciuto della città come se fosse un normale porco arrapato mette piede nel club, seguito dalla mia figura che si fa scudo con i suoi muscoli.