Capitolo 55

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ALEKSEJ

Non ho mai avuto un padre, non ho mai avuto tenerezza, né una carezza.
Non ho mai avuto comprensione e non ho mai avuto quell'amore del quale ogni bambino ha bisogno.
Non ho avuto altro che una casa gelida nel quale vivere, un letto freddo nel quale dormire, dure lezioni da imparare e un futuro fatto di sangue.

E questo è tutto ciò che non voglio mai offrire a un figlio mio; voglio che mio figlio si possa riempire i giorni con la presenza di un vero padre.
Voglio guardare con tenerezza i suoi occhi e accarezzare la sua guancia quando avrà bisogno di sentire il calore di una coccola, voglio mostrargli comprensione quando commetterà i suoi primi sbagli.
Voglio offrirgli un tetto sicuro e un luogo dove potersi rifugiare quando avrà bisogno di tranquillità, voglio accocolarmi accanto a lui la notte e riscaldare di baci e abbracci il suo piccolo corpo.

Voglio insegnarli tutto ciò che a me non è mai stato insegnato, che l'amore esiste, gli amici esistono e il valore della famiglia è la cosa più importante che possa possedere un essere umano.
Voglio che mio figlio cresca in un mondo che non sempre è buono, ma che ci da l'opportunità di circondarci di persone che amiamo e che ci amano a loro volta.
Voglio che guardi verso il futuro con gli occhi di chi non ha paura di affrontarlo, perché sa che comunque vadano le cose, in qualsiasi evenienza, qualsiasi ostacolo che incontrerà sulla propria strada la supererà con successo, perché al suo fianco avrà sempre chi lo aiuterà ad issare la gamba per scavalcare i muri che la vita gli parerà davanti.

Voglio che mio figlio sappia che oggi, domani e per sempre avrà al suo fianco suo padre, un padre che gli offrirà tutto quello che lui non ha mai avuto, l'amore, quello vero, sincero, incondizionato.
Si, è questo il padre che voglio essere, è questa la vita che voglio offrire al frutto dell'amore mio e di Kyla, e anche se desidero con tutto il cuore diventare padre spero di non aver fecondato il campo fertile dell'amore della mia vita.
Perché al momento posso offrire a mio figlio solo quella vita che detesto con tutto me stesso.

Sono passati ormai dei giorni da quando ho piantato il mio seme nel cuore pulsante di Kyla, e sono giorni che il più delle volte mi sveglio nel bel mezzo della notte e accavallato dai pensieri non riesco più a chiudere occhio.
E stanotte è una di quelle notti in cui i pensieri non mi danno pace, mi rigiro nel letto attento a non svegliare il piccolo Крокус (Croco) attorcigliato nelle calde coperte, mi sorreggo il volto con il palmo osservando il respiro lento e calmo che fuoriesce dalle labbra schiuse.
Malgrado abbia irrorato in lei la mia essenza riesce comunque a dormire beatamente, senza pensieri, senza preoccupazioni e invidio questa serenità che vorrei tanto percepire anch'io.
Sbuffo distogliendo lo sguardo, e puntando le mani sotto al capo fisso il soffitto, un nodo si forma al centro dello stomaco e non faccio altre che pensare alle sue parole di sere fa: "Forse perché si sta avvicinando quel giorno del mese".
Ma che giorno esattamente?
Forse sono uno stupido, ma credo che abbia a mia disposizione solo due alternative, o era così sensibile alla mie carezze perché stava per avvicinarsi il giorno rosso sul calendario, o perché era il suo periodo fertile.
Su l'ultimo pensiero la gola si stringe, e tossisco leggermente perché non voglio assolutamente metterla incinta in questa maledetta situazione.
Nervosamente mi passo la mano tra i capelli e cercando di sotterrare i pensieri in un angolo remoto della mia testa, chiudo gli occhi.
Liberare la mente risulta difficile e dormire ancora peggio, intenzionato a non svegliare la donna che ho al mio fianco decido di fare una doccia gelata, forse l'acqua mi rinfrescherà la mente o meglio ancora congelerà i pensieri, lasciandomi riposare in santa pace.
Attento a non disturbare Kyla tiro via le coperte e mi dirigo nel bagno, non appena dentro mi denudo e scivolo nel piatto doccia.
Apro la manovella e lascio scrosciare l'acqua sulla testa, a contatto con il liquido freddo i muscoli si tendono e la pelle si ricopre di brividi, ma dopo pochi secondi mi abituo al flusso ghiacciato e appoggiando i palmi contro le piastrelle lascio che l'acqua mi cristallizzi la mente.
I pensieri per alcuni minuti smettono di inchiodarmi il cervello, e rifletto su altro.

Kpokyc 2 (Croco)Where stories live. Discover now