Capitolo 57

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ALEKSEJ

Non ho mai avuto degli amici, e solo ora sto imparando a rapportarmi con delle persone che ritengo molto importanti per me.

Sebbene abbia riempito la mia vita di persone al quale tengo, continuo ad essere un tantino introverso.
Sono un tipo poco socievole, e molto spesso ho difficoltà ad introdurmi nei comuni discorsi della gente.
Ma sto cercando di fare progressi, di sicuro non potrò mai diventare Mister simpatia, ma ogni tanto riesco anch'io a dire qualcosa di stupido come Isaak e Matvey. 

Le persone possono cambiare, e conoscere una vita diversa da quella che mi è stata imposta da mio padre di sicuro ha modificato alcune parti di me.
Il mio carattere si sta evolvendo, mi sto sforzando con tutto me stesso di diventare una persona migliore.
Sono sempre stato un fottuto egoista, ma ora non sento più la necessità di pensare solo a me stesso, ho a cuore la mia Kyla e farei di tutto per vedere mio fratello felice.
E anche se non lo do a vedere voglio bene ai ragazzi, a Sean e Hayley.

Ognuno di loro ha riservato un posto speciale nel mio cuore, e se dovessi perdere anche solo uno di loro ne morirei.
Malgrado stia subendo un evoluzione interiore alcune volte resto sempre il solito stronzo senza un briciolo d'umanità, ma ciò accade soltanto quando ho tra i piedi un fottuto stupratore che al posto degli occhi si ritrova degli iceberg azzurri.

Provo una profonda avversione e ripugnanza per l'uomo che ha osato solo pensare di poter prendere ciò che non gli apparterrà mai.
Ilya sta mettendo a dura prova la mia pazienza, e temo che presto le mie azioni possano deludere quel Dio che invece voglio rendere fiero di me.
Ci provo a tenere a bada la bestia, ma il pezzo di merda è un bravissimo istigatore  e io sono molto suscettibile quando si parla di Kyla.
Lei è sempre stata il mio punto debole, ed è per questo che all'inizio non volevo abbandonarmi ai miei sentimenti.
Impazzisco se solo penso che ogni volta che posa i suoi putridi occhi su di lei ricade verso immagini invereconde e ansimanti.
E cederei volentieri a quell'istinto animale che vuole crogiolarsi nel suo sangue avariato.

Stasera ho faticato molto per non soccombere nell'odio, e fortunatamente Romanov ha deciso che la sua bocca sgarbata stava rovinando la cena chiedendo cose che non gli riguardavano affatto, e ammetto che in tutti i miei anni di potere non sono mai stato tanto d'accordo con un membro della mia fratellanza.

Ringraziando il cielo dopo la sua uscita di scena la mia mente ha ritrovato una stabilità, e ora che la cena è giunta a termine non faccio altre che sentirmi un po' più leggero.

Abbandoniamo la casa dei Romanov e non appena saliamo in auto mi sbottono la giacca che sta stringendo un po' troppo sullo stomaco, che è in subbuglio per i nervi che Ilya ha urtato.
L'autista ci conduce a casa e mi rilasso con la schiena contro il sedile in pelle, per poi ricadere gli occhi verso le cosce di Kyla che è abbastanza silenziosa.
Le mani sono appoggiate sulle cosce a palmi aperti, e osservo con una lieve piega preoccupata le dita che grattano la pelle in un tic che sembra nervoso.

«Piccolo Крокус (Croco) tutto bene?» La mia mano imprigiona una sua, che smette di muoversi in modo agitato.

«Alek Iskra è sicura che il mio cavallo è stato infervorato da Yana» Sbotta fuori ciò che l'angoscia, dove le iridi colano di preoccupazione e libero un respiro perché se anche Iskra punta sulla moglie di Pavlov, allora il mio dubbio diventa una certezza.

«Mi era sorto il dubbio, e di sicuro è stata lei»

«Perché non mi hai detto che non pensavi fosse stato un incidente?» Gli occhi stupiti mi fissano.

«Non ne avevo la certezza, e non volevo farti preoccupare» Con amore gli sfioro la guancia e la sua faccia non smette di tingersi d'inquietudine.

«Alek devo dirti altro» Il respiro sembra affannato e m'inumidisco le labbra per spegnere il fuoco che sta iniziando a divampare.

Kpokyc 2 (Croco)Where stories live. Discover now