Kpokyc 2 (Croco)

Capitolo 30

KYLA 

Solo ieri mi sentivo una donna irrita, incapace di dare una mano alle persone che amo.
Ho trascorso delle ore nella completa nullità, i giorni mi sono scivolati tra le dita, e la mente si è lasciata influenzare dai pensieri negativi che hanno agitato il mio cuore.

Volevo aiutare e oggi finalmente sembra che sia riuscita a dare una mano ad Alek e i ragazzi, certo, il mio piano non sembra infallibile e di sicuro sarà rischioso per Artyom.
Ma come dice Sokolov questa è una guerra, e come tale è impossibile non inciampare in pericoli e non rischiare la propria vita.
Vale la pena mettere a repentaglio la propria incolumità se questo servirà a dare una vita migliore a tutti noi, una vita che al momento non riesco più a tollerare rinchiusa in questa cavolo di casa.

Sembra che sia destinata ad essere una perenne detenuta, e sono consapevole che per adesso devo limitarmi solo a fornire i miei pensieri ad Alek, con la speranza che il piano messo in atto funzioni.
Ormai in questa dimora regna un frastuono di bocche e la solitudine è ormai un ricordo lontano, e anche se siamo nel bel mezzo di un ciclone ammetto che avere intorno tutte le persone che amo mi reca serenità e felicità, e anche se nel cerchio delle persone a cui tengo c'è una presenza che non vorrei tra i piedi, tento di non dargli importanza.

So che Alek mi ama, ma ammetto che sono tremendamente gelosa di Eliska, il pensiero che abbia toccato la pelle del mio uomo m'infuoca le viscere  che stanno quasi per eruttare come un cazzo di vulcano.
Non dubito di Alek, perché anche se è cresciuto in un ambiente scellerato e spietato è un uomo di principi, crede nella lealtà, nel rispetto, l'onore e nella fiducia.
Certo, ha tradito la Bratva, ma solo perché dopo anni ha compreso che esistono affetti molto più importanti di una fratellanza basata sulla crudeltà e il potere.
E sono sicura che non oserebbe mai tradire le persone che ama.

Non ho incertezze su di lui, ma chi mi preoccupa è la donna.
Non sono una stupida, e anche se non parla molto, vedo il modo in cui lo guarda, perché è lo stesso modo in cui Rayan guarda me.
E a lui piaccio ormai da anni, e ad Eliska sicuramente Alek non gli è indifferente.
Ma lui è il mio uomo, il vichingo per il quale ho combattuto per far sì che mi aprisse il suo cuore, e non permetterò a una qualunque di mettergli le mani addosso.

Ovviamente non avrò la stessa reazione che Alek ebbe con Vanya mesi fa, ma di sicuro sono pronta a difendere con le unghia e con i denti ciò che appartiene solamente a me.
Non sono mai stata un tipo geloso, o forse non ne ho mai avuto occasione perché non sono mai stata innamorata, e ammetto che solo ora comprendo la follia che acceca gli occhi del mio Sokolov.

Questo divano è ormai divenuto il mio comodo posto preferito, perché da questo angolo del salone si ha una perfetta visuale della cucina, dove l'odore del pranzo che sta preparando Bethel inebriare le mie narici. Non credevo che le piacesse cucinare e da quando è arrivata in questa casa è diventata la Regina dei fornelli, mettendo a riposo anche mia madre.
Ovviamente far nulla scoccia noi donne al quale è stato imposto di restare in casa per non mettere a rischio le nostre vite, comprendo il volerci proteggere a tutti i costi, ma essere in gabbia è un vero cordoglio.

Non ho altro da fare che aspettare Alek che ritorni, e nel frattempo non posso che saettare lo sguardo da un'amica all'altra finché le iridi non ricadono verso Eliska che spalma la crema che a poco a poco sta schiarendo il rossore al collo.
Quasi gli perforo i lembi di pelle con lo sguardo, e malgrado stia ustionando la sua carne con la mia vista infuocata, non fa caso a me.
A differenza dell'uomo che si avvicina con un mezzo sorriso che mi lascia intendere che è capace di leggere nella mia mente.

«Lo ammetto topolino, mi sarei aspettata questa reazione aggressiva più da Alek che da te» Matvey si accomoda al mio fianco.

«È stato un incidente, non sapevo che fosse con i ragazzi» Rivelo la verità, non volevo fargli del male ma di certo gliene farò se oserà solo pensare di potermi rubare Alek.