Capitolo 20

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ALEKSEJ

Per la prima volta in vita mia non so come gestire le cose, ho bisogno di riflettere affondo, devo tenere lontano eventuali rischi che potrebbero nuocere alle persone a cui tengo.
Devo tenere a bada l'impulso, ponderare le mie azioni, perché ne va della vita di Kyla.

Sono seduto sul divano con il capo basso e le mani unite e mentre aspetto che Matvey raccolga tutto il necessario per il viaggio penso alla mia vita, a dove ho sbagliato? E a come avrei potuto agire per evitare che accadesse tutto ciò?

Quello che ho fatto l'ho fatto solo perché volevo che il mio dolce Крокус (Croco) avesse una vita migliore.
Ma questo non è bastato per tenerla al sicuro, e adesso mi chiedo, mesi fa ho fatto la scelta giusta? Lasciarla andare è forse stato un errore?

Forse se l'avessi tenuta al mio fianco a quest'ora non saremo arrivati a questo punto.
Plotnikov non è riuscito a trovarmi perché so come depistare i miei nemici, fin da bambino sono stato addestrato a coprire il mio odore, e questo ha fatto si che Vadik puntasse sul cavallo inesperto. Su Kyla.

Anche se ancora mi domando come abbia fatto a scoprire che è viva?
Forse me lo sarei dovuto aspettare. Plotnikov non è uno stolto e forse il mio desiderio di voler regalare a Kyla una vita normale ha offuscato la mia mente.
Ho commesso un errore, e ora devo riparare al mio sbaglio a qualunque costo.

Ad ogni battito di lancette la crepa sotto ai miei piedi si allarga sempre di più, e se non partiamo immediatamente per la Russia presto precipiterò nelle viscere dell'inferno.
Conosco Plotnikov da tutta una vita e sono sicuro che non ucciderà Kyla, perché è divenuta merce di scambio, ma non posso assicurare che non torturerà il suo buon cuore, e saperla nelle sue mani obbrobriose è un inquietudine costante che aleggia nel mio stomaco.

Percepisco delle iridi addosso, un fiato che mi alita sulla nuca rizzandomi i piccoli peletti sul collo.
Isso il mento e mi scontro con i suoi occhi uggiosi, non mi è mai importato che qualcuno mi detestasse, ma ammetto che la livore che mi dimostra mi reca una fitta nel petto.
Non so se questo è dovuto al fatto che sia il padre di Kyla? O perché semplicemente mi sento una vera merda per aver messo in pericolo la vita di una donna che conta più di tutto per entrambi?

«Falco dobbiamo andare» La voce di Akim mi distoglie dall'animosità che mi dimostrano i suoi occhi nocciola.

Abbiamo deciso che il ghepardo condurrà la madre di Kyla e Zoya da Bethel in auto, certo il viaggio sarà abbastanza lungo e pesante, ma Mikhail è impegnato a condurre un viaggio verso un luogo molto più importante, la Russia.

Zoya si è mostrata leggermente contrariata sulla decisione di Matvey di partire per Mosca nello stato in cui si trova, e sinceramente lo sono anch'io.
Ma è stato impossibile impedirgli di lottare per una persona a cui tiene moltissimo.
Kyla per mio fratello è importante, lei è la sua famiglia, la nostra famiglia e i Sokolov sono disposti a tutto per salvare la vita delle persone a cui tiene.

«Mi raccomando Shchi ubbidisci ad Akim» Tiro un pizzo del labbro nel vedere mio fratello che raccomanda al suo cucciolo di comportarsi bene come se fosse un vero bambino in carne ed ossa.

«Non credo che i ghepardi vadano molto d'accordo con i cani. Dopotutto è un felino» Bezzica Isaak.

«Ah, ah. Ma quanto sei spiritoso?» Il loro è una continua scazzottata di parole che non si arresta con la falsa risatina di Akim.

Il loro punzecchiarsi diviene ovattato alle mie orecchie perché l'attenzione viene attirata dai genitori di Kyla che si salutano con un amore che mi riempie il cuore.
Resto a guardarli chiedendomi come sarebbe stata la mia vita se fossi stato cresciuto da delle persone con un cuore buono come il loro?
Di sicuro non lo scoprirò mai, ed è meglio che la mia mente non ricada verso questi sciocchi pensieri, perché adesso ho bisogno di pensare a un piano per tirare Kyla fuori dalla casa di Plotnikov.

Kpokyc 2 (Croco)Where stories live. Discover now