Kpokyc 2 (Croco)

Capitolo 56

Kyla

Non vorrei irritare la mente di Alek, eviterei volentieri di battibeccare per delle divergenze che non troveranno mai un punto d'incontro.
Non vorrei farlo preoccupare più del dovuto, e non vorrei far preoccupare neanche i miei genitori, e né tantomeno tutti i membri di questa casa.

Ma restare fuori da questa situazione mi risulta estremamente difficile.
Ci ho pensato, ho capito i loro timori e li ho accettati, ho lasciato che si occupassero loro della salvezza di Darla.
Malgrado abbia fatto del mio meglio per lasciare questa situazione in mano ai ragazzi, l'istinto alla fine ha vinto sulla ragione.
Dopo tutto ciò che mi è successo dovrei essere intimorita, dovrei avere paura delle intenzioni poco nobili di Ilya.
Eppure, sapere che una povera donna innocente è nelle sue vili mani, mi da la spinta necessaria per surclassare il timore.
Perché so cosa significa essere violentata ripetute volte, e sembra folle il mio volermi avvicinare a un lurido stupratore, e forse lo è veramente, una pazzia. Ma se convinco Alek a lasciarmi campo libero, so che lui e i ragazzi faranno tutto il possibile per farmi agire in sicurezza.

E per questo mio incaponirmi mi sono ritrovata a lottare contro l'ira di Alek per aver accettato una cena a casa dei Romanov, ovviamente mi ha dato campo libero sempre alle sue condizioni.
Condizioni che sono certa non mi lasceranno concludere un bel niente, non posso fare domande in giro riguardanti la prigioniera che Ilya viola notte dopo notte, desterei sospetti.
E ho la vaga sensazione che il furbo vichingo mi abbia permesso di fare il mio gioco proprio perché non ne ricaverò un emerito cavolo.

Ovviamente sono testarda almeno quanto lui, e forse non terrò fede al mio patto, perché ho intenzione di aiutare Darla ad uscire da quel postribolo il prima possibile.
Come farò a tenere a bada la belva di Alek e allo stesso tempo fare il mio gioco con Ilya?
Improvviserò, proprio come mi ha consigliato il vichingo.
Ha ragione, sono intelligente e userò quest'intelligenza per salvare Darla.

Questa giornata è praticamente slittata sulle lancette dell'orologio, nervosamente picchietto il piede sul pavimento mentre aspetto che Alek rincasi.
Sono pronta ormai da ore, e ammetto che mi sento un tantino agitata nell'affrontare la serata, in verità sono giorni che mi sento leggermente disturbata emotivamente.
E la cosa sembra aver contagiato anche Alek, sono notti che lo sento rigirarsi nel letto e molto spesso avrei voluto aprire gli occhi e chiedergli cosa lo tenesse sveglio nel cuore della notte?
Ma il più delle volte gli occhi stanchi si sono rifiutati di spalancarsi.

Certo, avrei potuto chiederglielo al mattino, ma spesso mi lascia tastare delle lenzuola fredde al quale non posso chiedere un bel niente.
A differenza di stamattina, che stranamente è rimasto al mio fianco più del dovuto.
Forse avrei dovuto approfittare della situazione, dare sfogo alle mie domande e chiedergli quali pensieri lo turbino in questo periodo?
Ma non so perché ho taciuto?
Forse l'ho fatto, perché ho pensato che se avesse voluto mi avrebbe confidato i suoi pensieri da sé, e non vorrei forzarlo ad aprirsi su un qualcosa che forse non si sente pronto a dirmi.

«Hey topolino già pronta per la serata?» Sobbalzo per la voce di Matvey che mi desta dai miei pensieri, volto lo sguardo in direzione dell'ombra che avanza, scoprendo non il solito volto dileggiatore ma un viso serio e preoccupato.

«Dov'è Alek?» Scatto in allerta e perdo un battito per la mancata presenza del mio vichingo.

«Oh tranquillo topolino, credeva fossi in camera, è salito su» I suoi palmi rassicuranti raggiungono le mie braccia, e mi affloscio per la paura che smette di contorcermi le budella.

«Forse è meglio se lo raggiungi» Aggiunge e il tono in cui mi consiglia non annuncia niente di buono.

«Matvey che succede? Sta bene? State tutti bene?» Vado rapidamente in panico, e mi calmo solo in parte quando Akim e Isaak fanno capolinea nella stanza, lasciandomi vedere che stanno tutti bene, almeno fisicamente.