Capitolo 50

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KYLA

Svegliarsi al mattino e tastare un letto freddo m'intristisce il cuore, ma ciò che maggiormente mi angoscia è pensare alla donna che ogni mattina si sveglia accanto a un uomo che ha osato abusare della sua innocenza durante la notte.

Il volto di Darla castigato dalle mani viscide di Ilya non mi ha abbandonato neanche per un istante, anche il sonno é risultato agitato, perché la mente ha proiettato ininterrottamente la scena ributtante al quale ho assistito ieri sera.
Tra le lenzuola ancora calde mi rigiro con la faccia verso il soffitto, uno spiraglio di luce trapassa dalle tende chiuse, balzando da una parete all'altra come se fosse una palla da Ping pong.
Penso e ripenso all'impotenza che mi paralizza, in questo preciso istante Darla sta passando le pene dell'inferno, e io me ne sto beatamente rilassata nel mio letto.
Accavallata da una rabbia che mi ribolle nello stomaco, scoppio come un vulcano slanciando con veemenza le coperte via dalle cosce, sono stanca di stare in questo letto e lasciare campo libero ai torturanti pensieri che vogliono a tutti i costi farmi impazzire.

Ho bisogno di distrarmi e non pensare più che sono inerme di fronte a questa estenuante situazione di merda.
Alek mancherà per chissà quante ore, e non posso restare in questa casa a rimuginare per tutto il dannato tempo.
Nutro la necessità di respirare aria fresca e visto che non sono più prigioniera di Feliks, e non siamo più costretti a restare nascosti nell'ombra, oggi trascorrerò il mio tempo per le strade di Mosca.

In un solo colpo apro le tende e il sole con dei raggi fulminei mi acceca le iridi, lasciando che le palpebre si restringano a due fessure che notano la bellezza di questa soleggiata giornata.
Voglio uscire, sentirmi bella, in serenità e soprattutto non voglio più pensare a Darla, ma non perché non m'interessa.
Ma soltanto perché farlo mi provoca un disagiante cordoglio che non riesco a tenere sotto controllo, sembra quasi che miliardi di vermi stiano mangiucchiando pezzo dopo pezzo il mio stomaco, che fa un cazzo di male cane.
Sono affranta, perché ieri sera quell'atto privo di ogni senso morale mi ha ricordato che Becka è in qualche parte del mondo a subire forse lo stesso scempio di Darla, e questo è un dolore che non si affievolirà mai, perché presto la sorella di Eliska verrà liberata, ma Becka...
Beh, la sua scomparsa resta ancora un mistero che spero presto risolveremo.

Con la doccia ho alleggerito solo in parte la tensione che ho sulle spalle, e non appena fuori decido d'indossare un maglione lungo e dei caldi stivali fin sopra al ginocchio.

Voglio restare comoda ma allo stesso tempo voglio essere carina, ma non per attirare l'attenzione degli altri ma soltanto perché prendermi cura di me stessa fa bene al mio animo, che in questo momento è sottosopra.
Scendo al piano di sotto e il silenzio è una tagliente lama che mi affila la faccia, gli uomini sono fuori da queste mura e Alek aveva un appuntamento importante al quale non poteva mancare.
Purtroppo da quando è capitano della Bratva le giornate sono piene della sua assenza, e spero che presto quest'incubo ad occhi aperti si trasformi nel sogno che tutti vogliamo vivere.

Alcuni domestici sono ancora intenti a pulire questa enorme casa, tutti avranno fatto ormai colazione da un bel pezzo, e quindi mi reco direttamente verso la cucina anche se a dirla tutta non ho poi tanta fame.

«Buongiorno Signora. Le preparo la Colazione?» Chiede la donna che si occupa della cucina.

«La ringrazio Laraine ma berrò soltanto un tè» Ho praticamente lo stomaco sotto sopra, e se butterò qualcosa di solido nella pancia sono certa che lo vomiterò.
Mi avvicino ai fornelli per preparare il tè, ma Laraine gentile come sempre me lo impedisce offrendosi volontaria nel prepararmelo.
Sorseggio la mia bevanda sulla penisola della cucina osservando dalla finestra la splendida giornata, mi chiedo: che fine abbiano fatto le donne di questa casa? Visto che intorno a me odo solo il rumore degli elettrodomestici che stanno usando i domestici, per lasciar brillare questa dimora.

Kpokyc 2 (Croco)Where stories live. Discover now