Capitolo 61

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KYLA

Pensare di essere in dolce attesa ha scaturito dentro di me un mix di emozioni inspiegabili.
Nel momento in cui ho realizzato di avere un ritardo, nello stomaco è volato uno sciame di farfalle che con le loro ali hanno esteso nel mio corpo un'anestetizzante che mi ha paralizzato.

Non riuscivo a muovere un muscolo, a parlare o a fare qualsiasi altra cosa, delle emozioni uniche che non avrei mai pensato di poter provare mi hanno innondato il cuore di una ricchezza astratta, che sentivo vivida e palpabile dentro al petto.
L'idea che un piccolo pezzo del nostro amore stesse crescendo dentro di me mi ha aperto il cuore verso una gioia mai sperimentata prima, ma subito dopo la felicità si è tramutata in paura.

Ma non perché non volessi questo figlio, ma soltanto perché ho preso consapevolezza di aver messo a rischio la vita del nostro bambino, buttandomi a capofitto nel pericoloso piano per salvare Darla.

Durante l'assenza di Alek ho avuto modo di restare da sola con i miei pensieri, le paure e le insicurezze. E prima di scoprire se il test fosse risultato positivo ero già arrivata alla conclusione che avrei messo al primo posto la sicurezza del nostro bambino, perché ho percepito dentro di me quel bisogno essenziale di dover proteggere a tutti i costi il mio piccolo.
E non immaginavo di poter sentire così tanto amore verso un essere indifeso che neanche sapevo se effettivamente stava crescendo dentro la mia pancia; le sensazioni che ho percepito in quell'istante sono impossibili da poter descrivere con delle semplici parole, ma posso dire che mi sono sentita una mamma già prima che lo diventassi per davvero.
E ammetto che quando una sola linea è comparsa sul test, la bocca si è seccata di una delusione che non immaginavo fosse tanto amara.
Ho impiegato un po' a prendere consapevolezza che nel mio ventre non si era annidato il seme del mio Alek, e quando ho visto la sua faccia indecifrabile ho temuto che fosse stato un sollievo per lui scoprire che non aspettavamo un bambino.
E non immaginavo che stesse covando la mia stessa delusione per un amore vivente che non è sbocciato oggi, ma che di sicuro fiorirà domani.

Il resto del pomeriggio l'abbiamo trascorso tra baci e carezze, e dopo la visita inaspettata di Novikov abbiamo sfamato la curiosità della famiglia che è rimasta altrettanto delusa del fatto che non fossi incinta.
E confesso che la reazione dei miei genitori mi ha sorpreso, soprattutto quella di mio padre, perché pensavo gli sarebbe venuto un colpo nell'immaginare che la sua bambina fosse rimasta incinta.
Ammetto che mi sono un tantino imbarazzata a confermare davanti ai miei di avere una vita sessuale attiva, ma d'altronde non sono degli stupidì e ormai non sono più una bambina.
E dopo anni e anni di liti, finalmente mio padre l'ha compreso, e ha capito che deve lasciarmi camminare con i miei piedi.
Piedi che presto mi porteranno verso Darla, e domani mattina si muoveranno verso la casa dei Romanov, perché ho bisogno di parlare nuovamente con Iskra e convincerla che di me può fidarsi.
Come farò? Non ne ho la benché minima idea, malgrado tutto troverò il modo.

Quando il mattino con i suoi raggi solari fa fa capolinea nella camera, i miei occhi si sbarrano, di solito impiego minuti e minuti prima di trottolare giù dal letto, ma no stamattina.
Stamattina ho qualcosa di molto importante da fare, e oziare non farà altro che allungare le pene della povera Darla.
Prima di rotolare fuori dalle calde coperte le mie mani tastano il solito lenzuolo freddo, e con l'amara consapevolezza che Alek è già uscito mi alzo per prepararmi alla mia giornata.
Sto per correre verso il bagno e svuotare la vescica che si è riempita durante la notte, quando la porta si spalanca mostrandomi una divinità muscolosa e semi-bagnata che nasconde i suoi tesori sotto un telo che le circonda il bacino.

«Buongiorno piccolo Крокус (Croco), che ci fai già in piedi?» Chiede, e con disinvoltura strofina un asciugamano nell'ammasso gocciolante di capelli, e con le labbra dischiuse guardo stregata l'uomo inconsapevole dell'effetto eccitante che ha su di me.

Kpokyc 2 (Croco)Where stories live. Discover now