capitolo 27.

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la professoressa mi aveva mandato immediatamente una lettera di risposta per informarmi che avrebbe fatto tutto il possibile per tutelarmi ma alla condizione che avrei dovuto dirlo ai miei genitori appena mi sarei sentita pronta, ed ovviamente non potei che accettare, mamma e papà avrebbero dovuto saperlo prima o poi. con il passare delle settimane mi accorsi che la notizia non si era diffusa, che il contenuto della lettera non era stato divulgato -come stabilito- e che io e mattheo non eravamo tanto male, lui rispettava i miei tempi post "trauma" e mi aveva detto "appena ti sentirai pronta ci riproveremo." dato che avevamo fatto sesso solo una volta da quando avevamo iniziato a frequentarci, se si può definire frequentazione.
cedric si era risvegliato, stava bene, era stato mandato via da hogwarts, lontano dalla sua casa in un luogo totalmente sicuro da cui non sarebbe potuto assolutamente andare via ed io finalmente mi sentivo un po' più sicura, ma i problemi sarebbero arrivati, si sapeva, e non tardarono molto, nel giro di due settimane mi ritrovai travolta dal dolore, dalla paura e dalla voglia di chiudermi in camera, ma partiamo dal principio.

8 MAGGIO

"buongiorno." avevo passato la notte in camera del ricciolino avvolta dalle sue calde braccia.

"buongiorno." mi sorrise, avevo notato che da quando era iniziata la nostra frequentazione era piuttosto tranquillo.

"è arrivato il giorno." una fitta al petto esprimente ansia mi colpii appena udii quella frase fuoriuscire dalle sua labbra.

era domenica, ma non una qualsiasi, bensì la domenica in cui, accompagnata da draco e mattheo, avrei dovuto confessare a mamma e papà l'accaduto con cedric.

avrei preferito scomparire.

"vado in camera a prepararmi, ci vediamo dopo." gli lasciai un casto bacio sulle labbra.

-

"da come hai aperto la porta si intuisce che sei nervosa, smettila, ti farai venire un attacco di panico." ero appena uscita dal bagno in accappatoio e con i capelli bagnati.

"pansy voglio scomparire." dissi lasciandomi cadere sulla branda, disperata.

"ethel, sono i tuoi genitori..che possono fare se non tutelarti?" la mia migliore amica prese posto accanto a me.

"non lo so, è questo il punto! non ho la più pallida idea di come reagiranno."

"tu sei disattenta! ti sei fidata di una persona di cui non avresti dovuto ed ora ecco le conseguenze, sei una rovina per noi!" il suo tono però non era serio, stava cercando di aiutarmi, sapevo che mamma e papà non mi avrebbero screditata così.

"cazzo pansy non sei assolutamente di aiuto, smettila." sbuffai.

"sarò d'aiuto se ti dicessi che devi essere pronta tra meno di un'ora?" disse lanciando un occhio sull'orologio.

"no, hai solo peggiorato tutto." corsi in bagno.

-

avevo indossato dei vestiti semplici ma formali e lasciato i capelli morbidi sulle spalle, ma quando ci smaterializzammo a villa malfoy sentii una vampata di calore così elevata che dovetti legarli.

mamma e papà non si aspettavano che sarebbe stato presente anche mattheo, entrambi erano a conoscenza dei nostri numerosi litigi e intuii che mamma mi avrebbe chiesto spiegazioni

ma un problema alla volta.

cercai di fingere nel miglior modo possibile che tutto andasse bene, ma non ero affatto convincente.

"mamma, papà, io dovrei parlarvi." lasciai la forchetta nel piatto ancora pieno, non avevo ingerito nulla.

"tesoro, è per questo che sei così ansiosa? da quando sei arrivata ti vedo molto tesa." all'occhio attento di mamma non potevo sfuggire.

your moonDonde viven las historias. Descúbrelo ahora