capitolo 11.

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"allora ti svegli?" era venerdì mattina ed io non avevo per niente voglia di alzarmi.

"no!" lanciai un cuscino alla mia migliore amica per zittirla.

"avanti ethel alzati! è tardi!" sbottò afferrando il cuscino per posarlo sul letto.

"ho sonno." affermai sistemando le lenzuola e spostandomi sul fianco sinistro, il letto matrimoniale era così comodo.

"a che ora sei rientrata ieri?"

"erano le quattro e mezza credo, non lo so." sussurrai.

"le quattro e mezza? ethel se i prefetti ti avessero vista?"

perché doveva essere tutto così complicato? io volevo solo dormire.

affondai la testa nel cuscino.

"muoviti cazzo!" insistee la mia compagna di stanza, ma invano.

rimasi in silenzio sperando chiudesse una volta per tutte la bocca.

"perfetto, ci vediamo dopo." aprii la porta ed andò via.

sbuffai e mi adagiai al centro del letto, addormentandomi nuovamente.

-

mi svegliai prima di pranzo.

sentii la porta spalancarsi e sbattere contro la parete per poi chiudersi con altrettanta violenza.

"voglio delle cazzo di spiegazioni." draco?

doveva smetterla di entrare nella mia cazzo di stanza senza bussare!

"che cazzo fai coglione!" sbottai.

"alzati!" mi tolse le coperte di dosso.

non lo degnai di uno sguardo, rimasi con gli occhi chiusi distesa sul mio amato letto.

"ethel sto per perdere la pazienza."

"perdila, non me ne frega un cazzo." ma che voleva?

"anche mattheo non si è presentato a lezione oggi, l'ho visto stamattina alle quattro e mezza mentre tornava in camera e pansy mi hai detto che anche tu sei tornata a quell'ora."

porca puttana, avevo dimenticato che mio fratello fosse un prefetto.

"quindi?" feci finta di niente e mi stiracchiai.

"quindi? ma davvero?"

"dove cazzo siete stati? che avete fatto?" geloso possessivo del cazzo.

"da nessuna parte cazzo!" urlai più arrabbiata che mai.

"perché non posso fare mai un cazzo con nessuno? smettila di starmi addosso!" mi alzai.

"ethel io voglio solo sapere."

"ma che cazzo vuoi sapere? tu non mi racconti nulla delle tue cose perché cazzo dovrei farlo io!" continuai.

aprii l'armadio per trovare qualcosa di comodo da indossare per il pranzo.

"mattheo non è affidabile ok?" mi voltai di scatto.

anche il suo migliore amico lo vedeva come un mostro?

non potevo accettarlo.

sentii il sangue scaldarsi, stavo per avere un attacco di rabbia incontrollato.

"ma che cazzo dici?"

"sei il suo migliore amico e ti permetti di dire che non è affidabile?"

"qui quello non affidabile se tu!" sentivo il fuoco.

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