capitolo 18. [🔴]

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un brivido corre lungo la mia schiena, la mia pelle diventa rigida, il mio cuore batte all'impazzata e il mio respiro diventa ancor più pesante di prima.

tutto ciò che potevo fare era voltarmi e perdermi ancora una volta nel suo sguardo.

sembrava che il destino ci volesse vicini, che nessuno dei due si dimenticasse dell'altro.

"tutto ok?" come se avesse dimenticato l'ultimo discorso affrontato mi rivolse la parola.

a quella domanda mi voltai di scatto.

la sua stanza era quella di sempre, nera, gli specchi coperti e l'odore di sigarette nell'aria.

"ethel." si alzò di scatto quando colse il mio volto pallido e la mia espressione terrorizzata.

"cos'è successo?" posò le sue mani sui miei fianchi, non so se lo fece appositamente o per errore, ma sentii di nuovo quella scarica di eccitazione tra le cosce.

"cazzo ethel apri questa porta!" mi irrigidii sotto la sua presa quando udii la voce di cedric mentre calciava la porta.

"calmati ethel calmati." mi lasciò indicando il letto ed aprii la porta.

sapevo cosa stava per fare, ma ero terrorizzata, non mi mossi minimamente.

"ancora tu?"
"allora è vero che ti scopi la mia ragazza!" la sua cosa? tremai. 

per cedric io ero ancora la sua ragazza, gli appartenevo.

"lei non è la tua fottuta ragazza diggory! non ti vuole!" sentii qualcuno cadere.

sentivo solo il respiro mozzato del rosso, come se qualcuno lo stesse riempiendo di calci, ed effettivamente era così, quando uscii dalla stanza con un velo di coraggio li vidi.

avrebbe riportato delle fratture cedric, ne ero certa.

ma non volevo fermare quella tortura, se lo meritava.

non ero per la violenza, odiavo le risse.

"mattheo basta ti prego!" l'istinto fu più forte di me, appena udii la mia voce il riccio si fermò.

"smettila diggory, o giuro che la prossima volta ti faccio fuori." disse prima di voltarsi e portarmi in camera sua.

mi sentii ancora una volta protetta.

a casa.

come mi sentivo solo con pochi.

con i più importanti.

e lui era diventato uno di quelli.

-

eravamo ancora lì, in camera sua, distesi sul suo letto. stavo fissando il soffitto e allo stesso tempo speravo che non parlasse della mia dichiarazione.

"senti ethel" si alzò di scatto accomodandosi al centro della branda.

"puoi spiegarmi il significato di quel "mi interessa di te" perfavore?" era così tanto interessato da utilizzare termini cordiali.

"nulla di particolare, tranquillo." non lo degnai di uno sguardo e rimasi sul superficiale, non volevo assolutamente approfondire.

"ascolta, puoi dirmi tutto quello che vuoi." era serio.

troppo serio.

"mattheo davvero non lo so, nulla di importante." il soffitto nero riportava qualche macchia grigia qua e là.

"puoi guardarmi quando parliamo?" non aveva la minima intenzione di mollare.

mi accomodai un po' più vicina a lui e lo guardai, i suoi occhi brillavano ancora.

your moonWhere stories live. Discover now