capitolo 16.

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ore 21:30

avevo appena finito di prepararmi, avevo indossato dopo una doccia il vestito che avevo comprato ad hogsmade poco tempo prima.
sotto ci avevo abbinato dei tacchi saint lourent.

mi guardai allo specchio e per qualche secondo la collana brillò così intensamente che portai una mano sugli occhi.

quando la tolsi rimasi sconvolta.

il ciondolo era diventato una luna.

la magia era sempre così sorprendente..

incredula giocherellai con il ciondolo, era tutto reale.

i miei capelli biondi li avevo lavati ed in seguito ci avevo fatto dei boccoli.

mi piacevo.

sorrisi.

non sembra, ma sono sempre stata una ragazza insicura. guardarmi allo specchio significava vedere ogni mia insicurezza con coraggio ed ogni volta mi mancava il respiro.

ma quella volta fu diverso, stavo bene.

sorrisi ancora.

finalmente potevo vestirmi come volevo io e non come voleva cedric.

mi avevano salvato

o meglio, mi aveva salvato.

quel ricciolino con gli occhi scuri e pieni di magia mi aveva salvato la vita.

"sei bellissima." balzai.

era mamma.

"grazie mamma." scostai una ciocca di capelli dietro l'orecchio e la guardai.

"torna presto tesoro." mi abbracciò.

dopo aver salutato anche papà mi smaterializzai fuori la sala dove si tenne la festa.

aprii le porte e fui avvolta dalla musica.

le bellissime luci cambiavano ogni secondo e l'odore di alcool riempiva totalmente la stanza.

"ethel!" pansy.

"heyy!" corsi da lei facendo attenzione a non cadere.

"sei bellissima cazzo." il mio amico mi voltò verso di lui e mi avvolse in un abbraccio.

da quanto tempo non lo facevo.

"grazie blaise." indossava una camicia bianca ed un pantalone scuro.

"la mia principessa." sapevo perfettamente chi fosse.

"theodore!" urlai dalla felicità.

potevo fare qualsiasi cosa senza dover dare conto a quel rosso del cazzo.

mi sentivo felice..

finalmente al sicuro.

ci immischiammo nella folla ed iniziammo a ballare tutti insieme.

dopo qualche minuto arrivò anche mio fratello.

mancava solo lui.

iniziai a ballare con un unico pensiero fisso, mattheo.

ormai mi aveva letteralmente invaso la mente.

chiusi gli occhi e mi feci trasportare dalla musica, passò cosi tanto tempo che non mi accorsi che i miei amici erano andati via.

probabilmente nella camera privata.

sentii l'urgente bisogno di andare in bagno.

uscii dalla sala ed andai al bagno dei prefetti.

your moonWhere stories live. Discover now