capitolo 13. [mattheo]

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quando ero entrato nella doccia con ethel avevo sentito il bisogno di toccarla.

era stato più forte di me.

erano passati giorni ed ormai non riuscivo più a rispettare le mie cazzo di regole.

continuai ad accarezzare i suoi capelli profumati.

prima di addormentarsi ethel si era accostata a me..

da quel momento non avevo più mosso un muscolo se non per toccare la sua pelle liscia o i suoi capelli morbidi.

dormiva come un angelo.

o almeno quando guardavi i suoi occhi di ghiaccio pensavi lo fosse..

ma lei era un demone.

la mia amata nonna mi raccontava sempre che al mondo esistono due demoni per ogni persona sulla terra

e mi ripeteva sempre che uno dei miei due demoni era mio padre

avevo sempre pensato scherzasse, ma quando iniziarono le mie torture capii che era seria.

la mia nonnina con i suoi occhi scuri mi diceva sempre che il secondo demone aveva l'aspetto da angelo

a distanza di dieci anni ero finalmente arrivato alla conclusione che quel demone ce l'avevo sul mio petto quella notte.

"tesoro mio, il secondo demone ha l'aspetto da angelo, non dimenticarlo mai. sarà difficile trovarlo, pensa solo che sarà capace di farti provare qualcosa che la tua famiglia ha sempre considerato inesistente. si poggerà sul tuo petto la sera che capirà l'effetto che sortisci su di lui."
queste furono le parole che la nonna pronunciò prima di chiudere gli occhi per sempre.

non avevo mai cercato questo demone, ero convinto fosse una leggenda

ma quando quella sera collegai l'ultima frase del discorso a ciò che stava accadendo quella notte capii di avercela fatta.

avevo trovato il mio demone.

le diedi un bacio sulla fronte e calai in un sonno profondo.

non riuscivo a dormire bene da tempo

ma da quando lei era con me mi sentivo tranquillo.

-

sentii un rumore così forte che mi svegliai di colpo.

non aprii gli occhi, mi interessai solo di sapere se ethel era ancora accanto a me.

la sua testa era ancora posata sul mio petto.

mi tranquillizzai.

ero al sicuro.

"non ci credo." udii la voce del mio migliore amico, draco.

"che cazzo state facendo?"

ethel si spostò dall'altra parte del letto ed io sentii un freddo esagerato.

aprii gli occhi e capii che il biondo era davvero davanti a noi.

"ethel mi spieghi che cazzo ci fate qui insieme?" era infuriato.

"draco lasciala stare." intervenni.

"cazzo mattheo stai zitto o giuro che ti ammazzo."

your moonWhere stories live. Discover now