Aspettami

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Saverio & Ginevra

L'eleganza e il bon ton non erano mai stati una mia priorità. Non mi era mai interessato il mondo patinato pieno di fronzoli e lustrini di cui facevo parte quando lavoravo come modella. Un mondo troppo lontano dal mio essere, che però si era scontrato con il mio sotto forma di Saverio. Lui, fin da subito, aveva “imposto” il suo stile fatto di completi chic, vino e musica francese. Un modo di essere completamente diverso dal mio, ma che mi aveva rapita fin da subito. Un qualcosa che non concepivo ma che non potevo ma che mi attirava come una falena alla luce. Mi soffermavo spesso sulla sua figura, rimanendo sempre ammaliata dal suo portamento e dalla sua bellezza. Una bellezza non convenzionale ma che aveva il suo fascino e il suo portamento. Era meraviglioso anche quando guardava il menù, e strusciava con la mano sinistra il mento.

« Spero che l'arrosto di vitello sia buono tanto quanto i medaglioni al pesto di pomodori, li ho graditi molto. », affermò non mollando il menù che aveva nella mano destra.

« Fin gourmet. », gli sussurrai sorridendo trovando poi il suo sorriso.

« Potrei dire la stessa cosa di te, se solo avessi toccato cibo. », affermò lui facendomi passare il sorriso.

« Sa, non ho molta fame. »

« Ma sei digiuna da quando siamo partiti, ti prego mangia qualcosa. », affermò un po preoccupato poggiando il menù sul tavolo.

« Mi preghi? », risi accarezzandogli la mascella.

« In attesa di leccartela, e allora sarai tu a pregarmi. », rise lui unendo le mani tra di loro in un pugno

« Mmmh, così però mi fai passare l'appetito. »

« Ginny, parlo sul serio. Non ti ho vista  assaggiare niente. Sicura di stare bene? », ribatté lui con tono saccente.

« Sa, sto bene. E che non ho fame, dobbiamo per forza farne un affare di stato? »

« No, però lo sai che non voglio che ti trascuri. E ultimamente lo stai facendo spesso.»

« Io non mi sto trascurando! Adesso smettila per piacere “so tutto io” . Non mi piace quando mi tratti come una bambina. », risposi seccata prendendo un sorso d'acqua.

« Bene, bambina, vado a fumare una sigaretta. Chissà che nel frattempo tu cresca un po’. », concluse torvo alzandosi in piedi e andandosene subito dopo.

« Ti faccio compagnia! », esclamò Dario seguito anche da Mirko.

Li guardai andare via arrabbiata e delusa dal suo comportamento. Era vero, da un po 'di giorni avevo perso l'appetito tra la vita frenetica di tutti i giorni e il nuovo lavoro che assorbiva gran parte delle mie energie, e lui da bravo osservatore, si era accorto di tutto. Come si erano accorte di tutto, Anita e Claudia che erano rimaste sedute ai loro posti.

« Ginny… », la voce di Anita, insieme al suo tono da mammina premurosa, mi fece uno strano effetto. Un magone assurdo si impadronì della mia gola facendo salire anche le lacrime.

« Scusate, credo di avere qualcosa negli occhi. », camuffai le lacrime che stavano venendo giù senza il mio permesso.

Mi sentii una stupida, o per meglio dire, una bambina sgridata per la sua marachella. Saverio non era solito sgridarmi in quel modo, ma se lo faceva, era perché avevo davvero superato il limite e lui era davvero preoccupato per me.

« Tesoro, va tutto bene. », aggiunse Claudia facendo segno ad Alessio affinché distraesse Amalia e Damiano con la Nintendo.

« Non va tutto bene. Sono riuscita a farlo arrabbiare in una serata spensierata come questa. E per di più, ha anche ragione. Sono pessima. »

Tu, Che Sei Parte Di Noi Where stories live. Discover now