Lui, Lei e L'altro

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Saverio & Ginevra

Quanto lo amavo?
Mi porgevo spesso questa domanda durante le mie giornate con lui, ma soprattutto quando calava la notte e lo guardavo dormire accanto a me. Quando il suo corpo si rilassava e sapeva con certezza che avrebbe trovato il mio qualora si fosse voltato verso di me. All'inizio, quando facevo la stronza con lui, quel suo essere presente mi intimoriva. Vederlo così a suo agio e così propenso a fare quel tipo di cosa con me, mi scombussolava. Joseph non si era mai sognato di rimanere da me, come io non avevo provato a fermare la sua corsa verso la porta di casa mia. Aveva sempre da fare. Aveva sempre da creare e inventare. Qualcosa che all'inizio mi affascinava, ma che poi aveva creato una crepa nel mio cuore. Un uomo che non trova il tempo per stare con te, non lo cerca e non lo vuole. Ed era proprio quello che mi aveva colpita in Saverio. Lui non aveva paura di farsi vedere in certi atteggiamenti. Lui era così come lo vedevi: un uomo intraprendere che ci mette il cuore in tutto quello che fa. Soprattutto in amore. E io ero la prova vivente che lui sapeva il fatto suo.
Guardarlo dormire era meraviglia per i miei occhi ma anche per il mio cuore.

Lo amavo da impazzire.

Mi avvicinai a lui con il sorriso sulle labbra e con la consapevolezza di volerlo dentro di me. In quei giorni di ricerca spasmodica del.gioeno perfettoper concepire, non ci eravamo risparmiati nel cercarci e nello sperimentare sempre qualcosa di nuovo. Con lui mi sentivo me stessa e con la voglia costante di osare. Mi allungai verso di lui sussurrandogli all'orecchio il suo nome. La sua posizione fetale e il fatto che non avesse rimesso l'intimo dopo aver fatto l'amore, mi diedero una spinta ulteriore nel continuare a chiamarlo ed esternare quell'senrimento.

« Che succede? Damiano sta male? », balzò Saverio sedendosi sul posto guardandomi preoccupato.

« Damiano sta benissimo, ma io credo di avere bisogno di un dottore in legge. », affermai sorridendo maliziosa togliendomi la sottoveste rosa cipria che avevo indossato. Rimasi nuda davanti a lui con i capelli che mi ricadevano su di un lato.

Lui soffiò un sorriso addossandosi allo schienale in pelle nera. « Tu vuoi farmi venire un infarto, non è vero? »

« Dipende... », sussurrai con il sorriso sulle labbra mentre mi sedevo a cavalcioni su di lui.

« Da cosa? », chiese prendendo il seno sinistro tra le dita iniziando a massaggiando.

« Da quando riesci a durare... »

« Quindi è una sfida? », domandò alzando gli occhi verso di me prima di prendere il capezzolo tra le sue labbra.

Ansimai sorpresa stringendo i suoi capelli tra le mie mani. « Non vale... hai iniziato prima del via... »

« Non puoi svegliarmi così e pretendere le regole... », affermò staccandosi dal mio seno e trafiggendomi con i suoi occhi nocciola, mentre il mio corpo reagiva ad ogni suo tocco. Il mio respiro era aumentato come la voglia che avevo di lui. La sua calma apparente mi faceva sempre venire I brividi. Sapevo che da un momento all'altro ci sarebbe stato qualcosa che mi avrebbe fatto impazzire.
Infatti, subito dopo, spostò le sue mani lungo i miei fianchi entrando dentro di me.

« Oddio, Sa. », ansimai provocando in Saverio lo stesso suono.

« Buongiorno... », sussurrò lui alzando le braccia lungo la spalliera. « Puoi pure iniziare quello per cui mi hai svegliato. Voglio proprio vedere quanto duri, piccoletta. », i suoi occhi brillavano di piacere e di voglia di vedere fino a quanto mi sarei spinta.

Sorrisi per metà, mentre i suoi occhi erano fissi su di me. Mi sentii per un attimo intimidita dalle sue parole. Non sapevo bene quando sarei durata, ma se le premesse erano quelle, ero già a metà strada. Cominciai a muovermi strisciando le mie mani prima sulle sue braccia contratte per come le aveva appoggiate sulla spalliera, fino a raggiungere le sue mani incastrandole con le mie. Sentii un gemito di piacere abbassandomi verso di lui leccandogli le labbra semiaperte Sentire la sua voce roca mi faceva impazzire. Sentire che quello che gli facevo e come lo facevo gli piaceva, mi faceva infuocare. Seguitai con la mia andatura veloce stringendogli i polsi e baciandolo senza fiato. Mi muovevo sempre più veloce agevolata dalla sua voce che si faceva sempre più roca. Convinta di avere la vittoria in mano, continuai senza sosta, per poi rallentare accorgendomi che lui mi stava guardando.

Tu, Che Sei Parte Di Noi Where stories live. Discover now