E Non Voglio Altro Che Vederti Amare

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"Ascolta la donna quando ti guarda, non quando ti parla.”

                                             Khalil Gibran

Dario & Anita

Viaggiare mi rilassava.
Stringere tra le mani lo sterzo, sentire la strada sotto i miei piedi e ascoltare la mia musica preferita. Nello specifico, le mie amate canzoni anni ottanta mentre alla mia destra Anita mi sorrideva vedendomi canticchiare Loredana Bertè con la sua "In Alto Mare. Vederla sorridere mi faceva venire una voglia matta di accostare e baciarla senza fiato. Sentire il suo corpo sul mio mentre i nostri occhi si incastravano appartenendosi.
Ovviamente, un pensiero cosi complesso e difficile da attuare sul momento, poteva rimanere sconfinato nella mia mente e nei miei sogni di uomo innamorato data la circostanza. Sistemai i Ray ban sul naso sorridendo anch'io, mentre guardavo dallo specchietto retrovisore Amalia che si era addormentata alla prima curva.

« È una dormigliona, proprio come te. » ridacchiò lei appoggiandosi al sedile.

« Io non sono un dormiglione, e che mi piace dormire quando posso e voglio. », sorrisi maliziosamente riferendomi ai miei famosi risvegli.

« Ti assomiglia così tanto che sembra quasi una magia. Vedere nei suoi movimenti e atteggiamenti i tuoi, mi fa sempre emozionare. »

« Assomiglia molto anche a te. È dolce intelligente oltre ad essere bellissima e intraprendente. »

« Quindi io avrei tutte queste qualità? », domandò stringendo le labbra tra gli incisivi.

« Già. », sorrisi come un cretino tornando con lo sguardo sulla strada. « Ma sei anche passionale, provocante e sexy da morire. »

« Sono sexy? », ridachiai incredula.

« Beh, guardati. Sei meravigliosamente sexy. E io non vedo l'ora di scoparti a novanta con quello addosso. », affermai ingranando la marcia, guardandola sottecchi.

Rimase a fissarmi sorpresa e senza fiato per quello che avevo detto. Era vero tutto quello che avevo elencato di lei, ma aveva anche quella timidezza che non faceva altro che accendere l'interruttore della spregiudicatezza. Vederla quasi intimorita, portava ad alimentare quella mia parte da uomo senza ritegno e senza freni. Le donne che avevo frequentato nel corso della mia vita, avevano tutte una peculiarità: amavano il sesso occasionale e non si scandalizzavano davanti alla mia sfacciataggine, assecondando ogni mio volere proponendo anche loro dei giochetti con la bocca niente male.

Ma con lei era stato da subito diverso.
Con lei, avevo perso la testa ma avevo ritrovato il mio cuore.

Lei, strinse tra le sue dita la sua scollatura in pizzo mettendosi eretta sul sedile, e guardando anche lei verso la strada, sospirò sorridendo cercando quel coraggio e quella disinibizione che avevo menzionato prima. « Ci conto. »

Sorrisi come un coglione allungando la mia mano verso l'interno coscia agevolato dal suo vestito aderente e corto. Strinsi la sua coscia sotto i miei polpastrelli spostandola per farmi spazio verso il suo intimo, quando sentii la vocina squillante di Amalia.

« Papà! Quando arriviamo? », domandò seduta sul suo seggiolone auto.  

Sobbalzai sul posto prendendo nella mano destra lo specchietto retrovisore. « Tra poco, amore mio. »

Tu, Che Sei Parte Di Noi Where stories live. Discover now