Non è facile

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T

Non riuscivo a dormire.
Dopo quello che Gabe mi aveva detto, ero troppo emozionata e troppo terrorizzata per poter chiudere gli occhi. La mia testa non la smetteva di pensare...
Tutto quello che ci eravamo detti mi sembrava un sogno, in quel momento ero stata la donna più felice del mondo. Ma non ero una stupida, l'amore, se davvero lui provava questo, non bastava. Sapevo che c'erano delle cose del suo passato che dovevo ancora scoprire. Lui stesso mi aveva rassicurato sul fatto che me le avrebbe dette..ma io volevo saperle subito. Non volevo più aspettare. Volevo vivere con lui, volevo stare con lui e vivere in piena serenità ma non sarebbe potuto succedere se non avessi parlato con la persona che più di tutti conosceva Gabe....
Così presi il mio cellulare e composi il numero di Alice. Mi rispose dopo un bel pò:" Hai idea di che ora sono? Cosa è successo? Stai bene?"-
Mi chiese allarmata!
-" Sisi sto bene..non preoccuparti, ti spiegherò tutto ma prima ho bisogno che tu mi faccia un enorme favore.."-
-" Dimmi tutto!"-
Sorrisi. Questa era Alice. Non si tirava mai indietro!
-" Mi serve il numero di Daniel.."-

Il giorno dopo, all'orario di pranzo, Daniel apparve in ospedale.
Sapevo che nessun'altro sarebbe venuto perché tutti lavoravano e i miei genitori erano già andati via..
-" Ciao, come ti senti?-"
Mi sorrise mentre si sedette. Era proprio gentile.
-" Per essere stata pestata non c'è male!"-
Cercai di fare la spiritosa ma con scarsi risultati..
Lui non mi rispose subito ma divenne serio.
-" Hai chiesto di parlarmi di Gabriel. Perché?"-
Strinsi le labbra e arrivai al sodo anche io. -" Perché voglio la verità. Voglio sapere da una persona che ha sempre fatto parte della sua vita, cosa mi aspetta se accetto di vivere con lui."-
Lui sgranò gli occhi, sorpreso.
-" Alla fine te lo ha chiesto.."-
Sorrise ancora -" Sono contento! Finalmente ha capito che non può sprecare tempo a fare il coglione!"-
Risi, mi piaceva il rapporto che avevano, sembravano fratelli più che amici.
-" Mi fa piacere che abbia un amico con il cervello funzionante! Almeno so che è ben consigliato!"-  Lo stuzzicai.
-" Si ma credimi, non ascolta quasi mai, è cocciuto peggio di un asino!"-
Ridemmo tutte e due, poi quando non sapevamo più cosa dire, tornò il silenzio.
Lui mi guardò e capii che era arrivato il momento in cui mi avrebbe rivelato la sua verità.
-" Mi hai chiesto del passato di Gabe.. non penso di essere io a dovertelo dire ma ti posso raccontare cosa ho visto in tutti questi anni!"-
Annuì, ansiosa di sapere.
Lui sospirò e cominciò:-" Da piccolo è sempre stato un pianta grane, era tremendo. Già all'ora gli piaceva giocare, in particolare calcio e basket. Il problema era che diventava impaziente e non rispettava il gioco di squadra. Prendeva troppo sul serio la competizione. Diventava cattivo con gli avversari. Già a quei tempi li placcava e anche con parecchia foga."-
Mi vennero i brividi.. era "violento" anche da piccolo quindi..
-"  Col tempo divenni suo amico, fu un attimo e mi ritrovai nella sua cerchia. Tutti eravamo stati scelti per le nostre caratteristiche, io per la mia lealtà e per la mia capacità di capire gli schermi e anticipare le mosse degli avversari. Lo so perché ce lo disse in faccia un pomeriggio. Da allora mi scattò dentro qualcosa, un senso di fratellanza presumo. Gli dovevo molto, divenimmo inseparabili. Quando entrai in casa sua, capii perché lui era così. Posso riassumere quel posto in un unica parola: MANCANZA.
Erano tutti freddi, distanti, senza un briciolo di amore tra loro. Da ragazzino vedi le cose con più chiarezza e in quella casa meno ci andavo e meglio mi sentivo. Il padre era un vero tiranno, trattava il figlio e la moglie come se fossero i suoi schiavi. La madre poi, era così cambiata negli anni che non l'ho mai vista dare un bacio o un abbraccio a suo figlio! Forse lo picchiavano anche..-"
Ero sotto schock! Sapevo che aveva dei problemi con la sua famiglia ma non mi sarei mai immaginata tutto questo!
Non sapevo che dire.
Daniel non mi disse nulla e continuò a raccontare.
-" Crescendo notai che il suo unico divertimento erano lo sport e gli amici. Poi arrivarono le ragazze. Non avendo punti di riferimento in casa, si concedeva esclusivamente rapporti occasionali. Forse si innamorò una volta sola, di una ragazza della nostra scuola ma era una stronza egocentrica e anche per colpa sua, lui diventò sempre peggio, ancora più cattivo verso chi non conosceva. Poi un giorno vidi l'esatto momento in cui le cose peggiorano, quando ti vide per la prima volta..."-
Aprii la bocca per la sorpresa. Daniel stavolta lo notò ma continuò.
-" Eravamo a mensa, mentre stavamo mangiano e facendo gli idioti, lo vidi alzare lo sguardo e quando mi girai, ti notai anche io. Stavi entrando in sala, con il vassoio in mano, spaesata ma senza fretta. Eri calma, studiavi le persone intorno a te..
Ritornai a guardare Gabe e vidi che ti stava osservando in modo strano, quasi ti stesse studiando. Poi vidi una scena orribile, una ragazza ti prese di mira e ti fece cadere dopo che avevi preso da mangiare. Era la fidanzatina di Gabe. Quando lo guardai, vidi che era scesa un'ombra sui suoi occhi, il suo sguardo era di ghiaccio. Come se stesse rivivendo qualcosa.."-
Mio dio, pensai. Era quel giorno in cui quella stronza della sua ex mi prese di mira e non mollò mai più la presa su di me! Da quel giorno iniziò il mio inferno e lui ne era l'artefice. O almeno così credevo... che mi fossi sbagliata?
-" Lui non riprese mai quella ragazzina, forse perché ne era innamorato. Forse perché non gli interessava, sta di fatto che tutti risero. Tranne me e Gabe.
Solo dopo lui sorrise ma lo fece quando tu ti alzasti ma non scappasti. Anzi eravamo colpiti dal fatto che non te ne andasti via subito! Io mi sarei fiondato fuori dalla sala se fosse successo a me. Sarei morto dalla vergogna. Lui doveva aver visto altro penso..
Ora, devi capire questo!-"
Si fermò e mi strinse il braccio:-" All'inizio non ti pensava minimamente, poi dopo qualcosa è scattato. Ti ha sempre guardato, ti ha sempre seguito, eri diventata il suo giocattolino per un motivo. Non ho mai capito il perché. Forse perché ai suoi occhi eri debole, come lui lo era con i suoi genitori. Ma questo non lo giustifica. Niente potrà mai giustificare quello che è successo e quello che ha fatto ultimamente. Era come ossessionato dalla tua presenza e questo Victoria lo aveva capito! Lui non lo dirà mai ma credo che il solo modo per dimostrare qualcosa fosse privarti della serenità in quel posto.
Ci sono tanti momenti in cui lui ti prendeva in giro ma ce ne sono altri in cui lui restava a guardare e i suoi occhi si assentavano. Forse ti ha sempre voluto in un certo modo ma davanti agli altri non lo avrebbe mai dato a vedere. Specialmente perché quella che ti bullizzava era anche la sua ragazza all'epoca! Lui ti ha fatto molto male, purtroppo non era il solo! Eravamo tutti crudeli, mi ci metto anche io! Non ho voluto difenderti di più e di questo mi spiace..avevo paura di andare contro la mia fratellanza con Gabe e cercavo di rimanerne fuori, il più possibile! Perciò ti chiedo scusa. Spero di poter fare ammenda adesso che siamo cresciuti!"-
Accettai le scuse. Sapevo bene cosa volesse dire andare incontro al gruppo, rischiare di restare solo. Il puzzle si rimetteva un pochino in ordine. Forse lui non aveva mai iniziato davvero, magari era lei ad aver dato il via alle danze dietro le quinte e lui era così preso che ha seguito quello che faceva la sua ragazza..che fosse possibile? Che pur di farsi figo agli occhi degli altri, per di essere amato, abbia fatto tutto quello? O viceversa? Forse già mi detestava perché io avevo l'unica cosa che a lui mancava. L'amore della sua famiglia!
-" Sono stato la sua ombra per anni, penso di conoscerlo meglio di chiunque altro e fidati se ti dico che l'ho visto cambiato negli ultimi tempi.."-
Si ferma e mi guarda con una luce strana negli occhi.
-" Era un guscio vuoto, che ha conosciuto solo cattiveria e indifferenza. Nessuno ha mai tenuto davvero a lui, nonostante gli amici è sempre stato solo.
Poi quella sera, quando il tuo ex ti ha fatto la proposta, l'ho visto strano. Era incazzato nero. All'inizio pensavo che fosse così perché gli avevate rubato la scena, egocentrico com'era. Eravamo venuti con intenzioni diverse dalla solita rimpatriata, penso che tu lo sappia, poi solo dopo ho capito che in realtà era infastidito. Non accettava che tu fossi felice mentre lui non aveva niente. Eri realizzata e non c'era più traccia del suo passaggio nella tua vita. Questo penso che gli abbia aperto gli occhi. Ha capito che forse non ti odiava come avrebbe voluto."-
Queste parole non mi rincuoravano affatto, perché il sentimento di Gabe nei miei confronti era più contorto di quanto pensassi. Forse mi aveva sempre amato, ma perché trattarmi così? Non accettare la mia felicità e fare di tutto per portarmi verso di lui? Non mi piaceva, questo non era amore ma possessione. Questo mi mandò ancora più in confusione.
-" Tutto questo è assurdo.."-
-" Tutto questo è Gabriel!"- Mi disse in tono rassegnato.
Poi si alzò e mi diede una carezza sulla testa.
-" Dagli una possibilità, non ti arrendere con lui, nessuno più di Gabe merita di essere amato. Non sa come si fa! Insegnagli!"-
Ci guardammo, finché non sentimmo una voce inconfondibile!
-" Cos'è che mi deve insegnare?"-
CAZZO, GABE!
Ci voltammo di scatto e aveva un espressione indecifrabile in viso.
Ero fregata.

La Mia Vita Senza TeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora