Espiazione

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GABE

"L'hai lasciata andare.."
Mi disse Daniel in salotto.
"Certo, ormai quello che volevo l'ho ottenuto. Ora avanti la prossima preda!" Gli dissi con un ghigno.
Lui restò in silenzio.
-" Perché non ti credo?"-  Mi disse tranquillo.
-" Perché non dovresti?"- Gli chiesi.
Lui si sedette e prese una mela. Era passato qualche giorno da quando se n'era andata. Giorni in cui ero diventato apatico, nemmeno più uscire con i ragazzi mi divertiva.
-" Non prendermi per il culo Gabe! Ho visto il modo in cui la guardi e ti posso assicurare che è evidente quanto sei preso."-
Rimasi in silenzio e dopo aver fissato lo sguardo nel suo, completamente serio, gli chiesi cosa volesse dire..
Fece un sorrisetto.
-" Semplice"- rispose -" Sei fregato!"-
-" Continuo a non capire...-"
-" Davvero? Beh allora non ti dispiace se dò il suo numero a Michael no?"-
Mi irrigidì. Non avrebbe osato.
-" Dopotutto...se non ti importa puoi anche condividerla no?!"-
Ero nero. Lo guardavo storto ma lui andava avanti come se nulla fosse. In passato era capitato di scambiarci le ragazze, bastava chiedere. Con T però non esisteva. Sarebbero passati sul mio cadavere.
-" Bene, vado a prendere il tuo telefono così il numero lo inoltri al suo contatto!"- Fece per alzarsi dopo un sorrisetto malefico ma scattai, bloccandolo.
-" Daniel non ti azzardare! Lei non si condivide, CHIARO?"-
Lui rise di gusto, a volte sapeva essere davvero spietato.
-" Immaginavo! Se ti preme così tanto dovresti chiamarla.."-
Gli risi in faccia! Io chiamare lei?
Stava scherzando! Ma non ci pensavo nemmeno!
Lui incalzò: -" Lei ti piace e parecchio ed è logico che tu piaccia a lei, o non sarebbe rimasta quì tanto a lungo.
Siamo tutti cresciuti, siamo cambiati ma lei lo ha fatto in modo particolare.
È diventata tutto quello che tu ami in una donna e forse anche di più, confessa!"-
Non dissi nulla. Lui prese a guardarmi più deciso.
-" Ma sappi questo! Quelle come lei non rimangono sole tanto a lungo..."-
Mi irrigidì. L'immagine di lei con un'altro, era inconcepibile da sopportare! Un mostro si agitava in me, una sensazione tutta nuova. La gelosia è fottuttamente fastidiosa.
Lui si alzò e venne verso di me, appoggiandosi al tavolo, di fronte.
-" Teresa è diventata una donna splendida, è buona, gentile ma sa essere anche tosta. Ti tiene testa e questo a te fa impazzire! Ti piace  parecchio il modo che ha di fare, ti intriga. Ti fa provare cose che non avresti mai pensato e non ti va giù."-
Rimasi contraddetto! Come poteva aver capito tutto questo? Ero così trasparente?
-" Come hai..?"-
-" Semplice!"- Mi disse con un sorrisetto. -" Perché tutte queste cose le ho provate anche io, anni fa."-
Non ne sapevo nulla!
Lanciò quello che rimaneva della mela nella spazzatura e se ne andò, quando all'improvviso si fermò.
Mi guardò con fermezza. -" So cosa stai provando. Non fare il mio errore o lo rimpiangerai per il resto della vita!"-
Ero spiazzato.
-" Perché non me lo hai mai detto?"-
-" Perché sapevo benissimo quello che pensavate tu e quell'altro genio sul gentil sesso, mi avreste preso per il culo a vita!"-
Aveva ragione. All'epoca lo avremmo preso per il culo per sempre ma ora..
Ora è diverso... La cosa mi colpì. Davvero ero così cambiato?
Provai paura ma anche una consapevolezza tutta nuova.
Mi alzai dal tavolo e dalla cucina andai in camera mia, buttandomi sul letto.
Pensai a tutto quello che era successo, a come mi sentivo. Mi immaginavo T quì con me.. se solo non fossi stato così stronzo, adesso magari sarebbe ancora quì, con me. Magari a fare cose ben più piccanti del dormire.
Non lo avrei mai immaginato ma mi mancava sentirla in tutti i modi possibili. Era una ventata d'aria fresca.
Mi scoprì triste e questa cosa mi fece riflettere parecchio. Mi addormentai pensando a lei, al suo profumo, ai suoi gemiti e mi sentì ancora peggio. Sognai la prima volta che avevamo fatto sesso e fù una botta allo stomaco. Chi volevo fregare? Io la volevo, volevo che lei stesse con me. Non avevo il diritto dopo tutte quelle cose che le avevo detto e fatto lo so ma ero andato fuori di testa. Non sarebbe finita lì questo era certo.
Passò altro tempo, 4 giorni per me infiniti. Cercai di resistere più che potevo ma ad un certo punto dissi basta e decisi di andare da lei. Ricordavo dov'era casa dei suoi. Un pomeriggio rimasi a osservare la sua finestra, ero un codardo lo so ma non potevo farci niente. Sapevo bene che se mi fossi presentato mi avrebbe chiuso la porta in faccia. Non so come avrei potuto gestirla, sarei sembrato uno stalker ma non mi importava. La volevo vedere, così aspettai, finché non la vidi seduta sul sedile posteriore di una macchina.
Ci misi un secondo a visualizzarla ma un pò di più sul mettere a fuoco il guidatore. Era il suo ex, Mark.
Ma che cazzo?!?
Ero nero, la stronza non stava perdendo tempo a quanto pare..
Misi in moto, dovevo andarmene, non potevo pensare che fosse ritornata con lui ma quando stavo per partire, vidi che lui tentò di baciarla ma lei si scansò. Il linguaggio del suo corpo mi diceva una cosa diversa da quello di lui. Quando lei gli disse qualcosa, lui le tirò uno schiaffo. Vidi la scena al rallentatore, di me che scendevo dalla macchina, picchiavo con violenza sul finestrino e lei che si precipitava fuori spaventata. Io e lui ci guardammo per un attimo, poi accellerò e se ne andò. Volevo ucciderlo e giuro su tutti i santi che lo avrei fatto!
Quando rimanemmo solo io e lei, non dicemmo nulla. Ci guardammo, io con sguardo assassino e lei con diffidenza.
Ci vedevo anche dolore nei suoi occhi e sperai non fosse dovuto a quello che avevo fatto.
-" Stai bene?"- gli chiesi.
-" Cosa vuoi? VATTENE!"- parlò in modo meccanico. Cercava di non lasciar trasparire nulla ma la conoscevo e sapevo che non stava bene per niente.
Come me.
Quando fece per andarsene, la acchiappai e la presi in braccio. Aveva perso peso e questo non mi piaceva per niente.
Lei strillò e iniziò a dirmi di metterla giù ma era palese che non ci pensavo neanche!
La guardai in un modo che non ammetteva repliche e si ammutolì, chiaramente indignata.
-" Lo faccio per la tua gamba."-
Lei non se la bevve e rispose a tono.
-" Ma quale gamba, non sei quì per questo Gabe, non dire stronzate! Te lo ripeto..cosa vuoi?"-
Non le risposi subito perché volevo guardarla per bene e sapere cosa aveva combinato in tutto questo tempo ma avrei dovuto aspettare..
Dopo un pò risposi, dicendole quello per cui ero venuto fin lì: -" Vieni a casa con me, non hai finito il mese della scommessa!"-
Sentire quelle parole le fece quasi uscire il fumo dalle orecchie. Si divincolò e la feci scendere. Non volevo farle male. Poi però mise male il piede e quasi cadde per terra. La tenni a me e ci ritrovammo appiccicati. Sentirla così vicino, il suo profumo, il suo corpo....Stavo già impazzendo!
Mi era mancata terribilmente, avevo bisogno di toccarla per capire se era davvero lì con me o se me lo stavo immaginando.
Lei mi fissò in un modo strano, come se fosse imbambolata, così le feci un sorrisetto.
-" Terra chiama Teresa!" Lei si destò dal suo stato e mi tirò un pugno sul braccio.
Io risi e anche lei accennò un sorriso.
Vederla per un attimo spensierata e sapere che era grazie a me, mi rendeva euforico. Avrei voluto passare il resto della mia vita a rispettare questa promessa, anche se una grossa parte di me era ancora terrorizzata dai sentimenti che provavo.
Intanto lei si fece seria, fredda e parlò:
-" Non voglio Gabe, devi andartene. Non verrò con te! Tornatene a casa!"-
Si allontanò e rimase a qualche metro di distanza.
Io ero in tensione, volevo saltarle addosso ma so che non era una buona idea. Doveva davvero iniziare a fidarsi di me..così le parlai in modo calmo,almeno il più possibile:
-" Io me torno a casa ma senza di te è vuota! È tutto più triste. Con te tutto si anima, compreso me! Mi fai sentire vivo T, ed è una sensazione paradisiaca!"-
Lei mi guardò a bocca aperta. Non avevo ancora finito e non le diedi il tempo di ribattere!
-"Ti chiedo scusa ok?"-
Lei allargò ancora di più la bocca, in stato di schock e subito ci immaginai altro su cui poter usare quella sua bocca stupenda.
-"Lo sai vero che non puoi fare come ti pare? Dopo quello che mi hai detto, dovrei fartela pagare!!-"
Mi disse ancora arrabbiata.
-" Sfida accettata!" Le sorrisi.
Lei non poteva credere alle sue orecchie. Sapeva che non avrei mollato. Non me ne sarei andato finchè lei non avesse detto si. Accettò con una certa titubanza e dal canto mio, avrei cercato di farle cambiare opinione, costi quel che costi. Salì a casa, prese le sue cose e la aiutai a metterle in macchina.
Non parlò per tutto il viaggio di ritorno, pensierosa ma in quel momento stavo benissimo. Mi sentivo di nuovo me stesso, un'altra sensazione su cui non volevo soffermarmi.
L'unica cosa che sapevo è che sarebbe stata di nuovo mia.
Arrivati a casa, si girò e mi guardò incazzata.
-" Sia chiaro, sono venuta solo perché non volevo piantassi troppe storie dal momento che c'erano i miei ma ti avverto! Non montarti la testa, dopo che il tempo che abbiamo stabilito sarà finito, me ne andrò e questa cosa finirà, qualsiasi cosa sia."-
Fece per scendere dalla macchina ma la bloccai. Le presi il braccio e la attirai più vicino. Dio! Volevo baciarla, sentirla stretta a me. Erano passati troppi giorni, ormai era come una droga.
Mi avvicinai a pochi centimetri dal suo naso e lei inspirò di colpo. Vidi le sue pupille dilatarsi e il suo respiro accelerare. Capiì che le facevo ancora effetto!
Le parlai in tono suadente, volevo riprendere il mio gioco preferito, stuzzicarla come al solito.
-" Continua a ripetertelo tesoro, sappiamo tutte e due che questa cosa come la chiami tu, ti piace tanto quanto piace a me.."-
Si era imbambolata e ne approfittai per farle una carezza e portarle una ciocca di capelli dietro l'orecchio.
Lei rimase ancora in trans e alzai l'asticella, mi avvicinai con l'intento di baciarla ma invece le leccai le labbra, assaporandone il gusto. Avevo una gran voglia di baciarla per ore..
Fu così che si risvegliò e si scostò bruscamente da me, togliendosi subito la mia mano di dosso. Era indignata e cazzo, era ancora più bella.
Ero completamente partito per quella donna, non so come né il perché ma sapevo solo che la volevo, sempre.
Teresa non era come le solite oche con cui ho avuto a che fare, era puro fuoco e questa cosa mi faceva andare fuori di testa.
"- Che c'è piccola ti sei offesa? Beh fattene una ragione perché ti ci dovrai abituare, non fare la schizzinosa, non dopo quello che abbiamo fatto..è un pò tardino non pensi?!"-
Lei si rigirò e scese dalla macchina. Prima di chiudere la portiera, mi urlò un bel <Vaffanculo> e me la chiuse in faccia.
Risi di gusto e mentre la guardavo andarsene via, ammirai il suo bel fondoschiena.
Scesi e la raggiunsi, mentre la vidi realizzare di non avere le chiavi di casa mia. Così si girò di colpo e ci ritrovammo di nuovo faccia a faccia.
Le sventolai subito le chiavi davanti al naso e lei mi guardò di traverso.
-" Stai cercando queste?"-
Lei si fece più vicino.
-" Smettila di fare l'imbecille, ormai sei grande per certi giochi. Fammi entrare.
"-
Le feci quel sorrisetto strafottente e il suo sguardo divenne assassino:
-"Anche io voglio entrare...e molto in profondità."- Le risposi in modo malizioso.
Prima che lei potesse replicare, la baciai di colpo. Lei schiuse subito le labbra e si sciolse su di me. Avevo bisogno di sentirla.
Il bacio fu breve ma serviì allo scopo.
Mi era mancato sentire il suo corpo addosso, ora potevo sentirlo con più calma. Le mie mani avevano vita propria, la palpai ovunque, soffermandomi di più sul suo bel lato b. Le strinsi i glutei, in modo da incollarla ancora di più a me. Il bacio divenne infuocato, lei rispondeva ad ogni mia mossa. Seguiva il mio ritmo, completamente persa e mi eccitai ancora di più quando sentiì i suoi versetti di piacere. Volevo essere dentro di lei, al diavolo tutto.
Mi staccai da lei e glielo dissi: -" Non so che cosa mi hai fatto ma cristo se non sono dentro di te il più in fretta possibile, rischio di combinare un bel guaio!"-
Lei mi fece un sorrisetto e mi prese per mano. Guardai le nostre mani intrecciate e accarezzai la sua con il pollice. Era piccola nella mia e mi fece sentire strano.
Gliela strinsi e aprii la porta di casa, senza dire una parola, la portai in camera da letto.
Quando entrò, chiusi la porta a chiave, in modo che così non potesse scappare.
Le feci la mia espressione da stronzo con quel sorrisetto che la faceva incazzare ma in un attimo mi prese in contropiede, baciandomi e saltandomi in braccio. Subito arpionò le gambe in modo da tenersi ben salda e in modo da dare a me la possibilità di tenerla per il culo. Glielo strizzai di nuovo e il verso che fece mi mandò fuori.
La buttai sul letto e cominciai a baciarle il collo, mordicchiarle e leccarle la pelle, lentamente. Lei inclinò la testa lasciandomi libero accesso. Volevo strapparle i vestiti di dosso.
Stavo quasi per farlo quando mi fermò.
-" Gabe fermati."- Mi disse di colpo.
Mi gelai all'istante. Quel tono..
Mi ricordò i momenti in cui la pigliavo per il culo in classe, davanti a tutti.
La guardai e vidi dolore nei suoi occhi.
Mi sentiì di nuovo adolescente e la sensazione non mi piaceva per niente.
-" Cosa c'è?"-
Distolse un momento lo sguardo e mi parlò quasi afflitta.
-" Non posso..io non posso più farlo Gabe. Io e te..."-
Le mancò la voce. Sapevo quello che voleva dire e aveva ragione, non potevamo andare avanti così, questa cosa che avevamo non aveva nessun lieto fine per lei.
Per me..beh io sarei andato avanti, dal momento che non volevo legami.
Ma con lei..il pensiero di doverla lasciar andare era inconcepibile. Avrei però dovuto farlo, lei meritava di meglio.
Mi alzai e la tirai sù con me. Per la prima volta avevo represso il mio istinto di sbatterla conto il muro e scoparla fino allo sfinimento.
La fissai dritto negli occhi e le dissi che aveva ragione.
-" Meglio che vada.."-
Mi disse in tono deciso. Mi superò e uscì dalla camera. Io rimasi lì a pensare, fissando il muro.
Non volevo che se ne andasse ma non volevo nemmeno ammettere che mi stesse lontano, avrei dovuto darci un taglio netto. Da quel momento giurai a me stesso che le cose sarebbero cambiate.

La Mia Vita Senza TeNơi câu chuyện tồn tại. Hãy khám phá bây giờ