Senza macchia e senza paura

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GABE

Ero nella sala pesi quando sentii lo squillo del cellulare. T doveva essere andata a letto perché dopo il nostro intenso ma brevissimo incontro, non l'avevo più vista.
Quando lessi, vidi che a chiamare era mia madre.
Esitai, perchè non volevo parlarci ma dovetti premere per forza il tasto verde o non mi avrebbe lasciato in pace.
-" Ciao figliolo, non ti fai mai sentire!"-
Subito non perse tempo a rimproverarmi, come se non sapesse che non la tolleravo.
-" Come stai? Sappi che passerò da te stasera, è passato troppo tempo dall'ultima volta in cui ci siamo visti!"-
-" Non credo che sia una buona idea mamma.."- Le dissi digrinando i denti.
Non volevo che venisse a ficcanasare, soprattutto ora che c'era pinguino in casa. Le avrebbe fatto un sacco di domande e l'avrebbe soppesata. Non volevo che si intromettesse nella mia vita privata. Era una vera arpia ed elargiva giudizi solo per il gusto di mettere in imbarazzo o addirittura mortificare. Io ne sapevo qualcosa a riguardo. Anche da ragazzo non perdeva l'occasione per farmi sentire una nullità, uno che non meritava niente di quello che aveva. Non ricordo una sola volta in cui mi abbia mai abbracciato. Era una donna spietata ed io ero diventato peggio di lei. Tranne con T...
-" Sciocchezze! Passerò da te in serata, ciao!"-
E attaccò. Anzi, è il caso di dire che mi attaccò il telefono in faccia.
Imprecai e corsi a farmi la doccia..
Ero furibondo, come si permetteva di decidere in casa mia? Uscì sbattendo la porta e mi asciugai, poi passai ai capelli e mi vestì. Lasciai appositamente una maglietta un pò macchiata per l'occasione, per farla impazzire. Lei odiava le imperfezioni.
Lessi un libro, cercando di estraniarmi dal mondo per un pò e persi la cognizione del tempo, così scesi.
Quando mi avviai verso la cucina, sentii delle voci. Strano, se mia mamma era arrivata, mi avrebbe sicuramente chiamato, pensai. Invece riconobbi immediatamente la sua voce insieme a quella di T. Ero già irritato. Cosa voleva? Mi avvicinai cercando di non farmi sentire e la sentì chiedere a Teresa un pò di cose. Volevo intervenire ma decisi di aspettare, dato il modo in cui lei rispondeva a mia madre. Questo me la fece desiderare ancora di più. Ero fiero di lei, era diventata così coraggiosa..
Quando mia mamma le fece la domanda scomoda, ossia se io e lei stavamo insieme, non le permisi di andare oltre.
-" Non credo che questi siano affari tuoi mamma!"-
Sussultarono tutte e due e vidi uno sguardo di ringraziamento in T. Sapevo già come avrebbe potuto riscattarsi. Più tardi, con me, in camera da letto.
Entrai nella stanza senza dire una parola e presi un piatto che riempì per la cena.
La guardai e notai che mia mamma ci stava studiando. Fortunatamente Teresa si alzò, penso stanca di questo teatrino inutile e se ne andò.
Rimanemmo io e la strega, da soli.
"Sembra che la tua ospite abbia deciso di abbandonare la nave che affonda!"
Mi disse in modo beffardo.
"Questo perché è una ragazza intelligente e ha capito che la partita è persa in partenza."
Le risposi a tono, alzandomi e cercando di non darle corda. Fece un verso indignato e il tono di voce salì.
-" Ti consiglio di cambiare atteggiamento o sarò costretta a prendere misure molto serie!"-
Mi girai incazzato: -" Sono anni che non mi comandi più, sono cresciuto oramai."-
-" A giudicare dal tuo comportamento non si direbbe!"-
Non avevo voglia di stare lì, dovevo andarmene o avrei potuto fare o dire cose per cui mi sarei messo nei guai.
Mi alzai e mentre me ne andai la sentì alzarsi e seguirmi.
-" Non potremmo parlarne da persone civili? Lo sai che così non possiamo andare avanti!"-
Mi immobilizzai e mi girai, guardando il disappunto nei suoi occhi.
-" È meglio che io vada, altrimenti rischiamo di fare qualcosa di stupido!"-
Le dissi mentre aumentavo la distanza.
Lei mi urlò -" Non puoi scappare per sempre, prima o poi dovremmo parlare figliolo!!"- e mi chiusi in camera.
Mi buttai sul letto e rimasi lì, finchè non calò la sera e divenne buio.
Sperai con tutto il cuore che fosse andata a dormire. Non volevo più vederla.
Il passato non si può cambiare e ormai il tempo per rimediare era scaduto da un pezzo! Il prezzo da pagare lo ha pagato e lo sta pagando ancora, con gli interessi.
Volevo andare in cucina quando, sentiì la porta della camera di T aprirsi. Era ancora sveglia. Un desiderio viscerale si scatenò! Volevo che stesse con me. Avevo bisogno di lei.
Accostai la porta della mia stanza e quando la acchiappai, le misi subito una mano sulla bocca. Non potevo rischiare che svegliasse l'arpia!
Richiusi la porta e fissai subito quei suoi bellissimi occhi spaventati. Quando realizzò che ero io, divennero subito più scuri. Mi desiderava e sperai che volesse uccidermi dal piacere...

Crollai sul letto dopo il sesso fantastico che avevamo appena fatto. Dio, era elastica dal lato b e questa cosa era tanta roba... Mi persi subito tra i suoi capelli e le sue curve e la studiai. Sapere che ero stato io a darle quella notte magnifica, che con me era al sicuro e si sentiva amata e desiderata mi rese orgoglioso di me stesso. Se ripensavo a com'era all'inizio la nostra storia..beh altro che passi da gigante!
Mi stavo rammollendo lo so, non era da me ma la verità, è che sono fottuttamente preso e credo che il sentimento sia reciproco a giudicare dal modo in cui mi stava guardando.
Ero su un fianco mentre mi studiava il volto con le dita. Subito mi rilassai e lei mi sorrise. Era tutto sbagliato. Io lo ero per lei. Volevo dirglielo quando suonò il telefono. Mi alzai controvoglia e quando lessi il nome sul display, volevo far scattare la segreteria. Vederla così, con le lenzuola a coprirle alcuni punti, i capelli a ventaglio e quel sorriso..volevo di nuovo un'altra dose, come un drogato. Alice però non era una tipa arrendevole. Sapevo che avrebbe chiamato T così le risposi.
Lei e gli altri erano a ballare e dato che Daniel era troppo occupato, aveva chiamato lei. Volevo rifiutare la proposta ma la brunetta nel mio letto aveva bisogno di uscire e anche io.
Volevo stare lontano il più possibile da mia mamma.
Dissi alla rompiscatole che li avremmo raggiunti e subito gettai addosso a T qualcosa per rivestirsi. Lei mi riproverò, turbata della mia mossa poco signorile. Possibile che non capiva che se non si sarebbe rivestita non saremmo mai usciti da quella stanza?
Le diedi una pacca sul culo e le dissi di alzarsi subito.
Andai via e mi chiusi nella cabina armadio. Non avevo mai avuto problemi con i vestiti, sapevo di essere attraente, potevo anche uscire con un sacco della spazzatura addosso e sarei riuscito ad essere figo comunque!
Scelsi un completo grigio, con pantaloni e gilet abbinati. Scarpe marroni e orologio uguale.
Mi pettinai e misi un pò di gel nei capelli.
Quando uscii, aspettai T nell'ingresso.
Passavano i minuti e ancora non arrivava..
Avevo sentito dei minuti infiniti delle donne e non pensavo mai più che sarebbe toccato pure a me dover aspettare ore ed ore!
Stavo per spazientirmi quando sentii la porta aprirsi e il rumore dei tacchi che scendevano le scale.
Mi girai e la vidi. Stava per venirmi un infarto! Era stupenda cazzo. Immaginai di scoparla con quel vestito a fine serata, stanca o no. Ero diventato malato ma non mi importava, io la volevo.
Si avvicinò e mi sorrise.
Non ero ancora abituato a quel sorriso e tutte le volte mi irrigidivo. Sapere che potevo anche solo essere degno di rendere felice qualcuno come lei era un esperienza rara.
"Non avrei mai pensato di dirlo ma lei è molto attraente signore!"- Disse in modo provocante.
La acchiappai portandola subito addosso a me e le feci quel sorrisetto da stronzo.
-" E ancora non hai visto niente tesoro!"- Lei sbuffò e mi diede una piccola spinta allontanandosi.
Notai che gli stessi battibecchi che avevamo da ragazzini, accadevano spesso ancora adesso, con la differenza che T non mi insultava più.
Anzi, mi elogiava e posso dire che la cosa mi faceva più che piacere.
"Dobbiamo andare o faremo tardi!" Mi disse mentre prendeva la borsa per andarsene. La seguì e chiusi a chiave la porta.
Aprii la macchina e dopo essere saliti, partii.
Arrivammo in una specie di pub, con tanto di musica a palla e già mi ero rotto le palle di tutto quel casino.
L'unica cosa che volevo fare era provare un pò di posizioni interessanti con T.
Una volta dentro, in mezzo a tutta quella gente, vedemmo le sue amiche e i miei amici.
Ancora non riuscivo a credere che Daniel uscisse con Alice. Lei era una ficcanaso e non era per niente il suo tipo. Vidi che Michael mi salutò ma non fece lo stesso con Teresa. Questo mi diede fastidio ma passai oltre. Dopo che lei salutò le sue amiche, si allontanò e noi uomini rimanemmo lì ad aggiornarci. Parlammo di come andava in generale e finimmo per parlare di sport.
Michael era nervoso, non ebbe il suo solito modo di fare e questo non lo capiì. C'era qualcosa che non andava....
Dopo mezz'ora, vidi tornare le ragazze ma si stavano dirigendo verso la pista da ballo.
La mia attenzione era tutta per T ovviamente. Stava ridendo e faceva la scema con le altre. Era così diversa quando c'erano loro, con me dovevo ammettere, che non rideva così.
Questo mi fece riflettere parecchio.
Cosa le stavo facendo? Era felice con me o rimaneva a casa mia solo per il ricatto verso i suoi genitori? Veniva a letto con me perché lo voleva o perché non aveva altra scelta?
Di colpo ebbi altre domande nella mia testa incasinata ma vennero spazzate via tutte dal suo volto che mi sorrideva e mi faceva segno di raggiungerla.
Chi ero io per dire di no?

La Mia Vita Senza TeWhere stories live. Discover now