Normale

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T

Ero incazzata nera. Con me stessa per aver ceduto e con lui per avermi fatto credere per un momento che ci fosse un qualcosa di più. Era ovvio che non fosse così. Il suo lato cattivo era troppo prevalente. Non accetta la gentilezza, la vede come una debolezza o peggio, come un compatire il prossimo. Dovevo accettare l'idea che potevo solo avere una cosa fisica e basta, usarlo e poi adios, come lui avrebbe fatto con me. Non avevo altra scelta perché più lo combattevo, più questo "sentimento" si espandeva. Mi dominava, non ero completamente lucida con lui e non me lo potevo permettere. La gamba migliorava sempre più dato che non uscivo e stavo prevalentemente a riposo. Ero fiduciosa, non vedevo l'ora che sparisse dalla mia vita, volevo riprendere in mano le redini e cambiarle. Chiamai le ragazze, volevo sentirle e sfogarmi con loro. Alice mi disse che lei e Daniel sarebbero andati a ballare. Pessima idea per la mia gamba ma in quel momento me ne fregai. Dal momento che convinse anche le altre, compagni compresi, decisi di agire e non stare più senza far niente. Lasciai le stampelle a casa, ero fuori di testa lo so ma mi ero rotta. Presi il vestito che sapevo mi sarebbe stato benissimo e le scarpe col tacco basso, non volevo esagerare così tanto mettendo un tacco vertiginoso..
Chiamai un taxi e mi feci venire a prendere. Scesi e cercai le chiavi di riserva nel cassetto dell'ingresso. Quando le trovai, ero così assorta da non accorgermi che Gabe mi osservava.
-" Vai da qualche parte?-"
Mi girai di scatto con il cuore in gola.
-" Ma sei impazzito? Mi hai fatto prendere un colpo!!-" Gli dissi, con una mano sul petto.
-" Non dovresti uscire, devi stare a riposo!-" Mi disse guardandomi dalla testa ai piedi, soppesandomi. Non mi piaceva come mi sentivo con quello sguardo addosso ma non ci diedi peso.
-" Chi sei mio padre? E poi non succede nulla se dopo giorni di clausura, esco un pò!-"
-" Dove vai?-" Mi chiese, in modo duro.
-" Non sono affari tuoi Gabe!"- Gli risposi spazientita.
Per fortuna arrivò il taxi e me la filai.
-" Divertiti a parlare col muro, ciao ciao!"-
Non gli diedi il tempo di replicare. Mi fiondai in auto e dissi al tassista l'indirizzo del posto.
In 20 minuti arrivai a destinazione. Le ragazze mi aspettavano fuori. Quando mi videro, mi corsero incontro e mi abbracciarono! Ci fu un momento di tenerezza, poi ci staccammo ed entrammo. Jules aveva chiamato e prenotato un tavolo a suo nome. La ringrazia e anche la mia gamba, almeno avrei potuto sedermi. Salutai i ragazzi di Sabine, Sarah e Alice e mi sedetti. Il posto era strapieno e la musica era perfetta per quella serata. Dopo mezz'ora, presi da bere e senza esagerare feci un giro del locale. Quando tornai, vidi Alice e Daniel ballare insieme, seguiti da Sabine e Luke. Sarah invece parlava con il suo ragazzo e con Jules. Mi sedetti un attimo in disparte ad ammirare la scena sulla pista da ballo. Mi mancava avere qualcuno vicino. Volevo anche io essere felice e avere momenti come questo, dove poter essere spensierata e divertirmi con la mia metà. Con Mark forse l'avevo trovata ma non era davvero quello che volevo. In quel momento lo compresi. Sarei stata felice certo ma sapevo che mancava qualcosa. Era tutto tiepido con lui, da sempre ed io invece, volevo il fuoco. Quell'amore che ti brucia e che cresce giorno dopo giorno. Forse ero sciocca ma volevo un'amore così e lo avrei trovato prima o poi. Me l'ero promesso. Avrei sempre voluto bene a Mark ma quello non era amore. Me ne resi conto in quell'istante.

Ero assorta nei miei pensieri quando ad un certo punto, le ragazze arrivarono e mi tirarono verso la pista da ballo.
Misero "titi me preguntó" e ci scatenammo. Mi piaceva ballare, in quei momenti non pensavo a niente, mi sentivo libera. Passarono altre tre canzoni e le ragazze decisero di sedersi un attimo. Io rimasi invece, mi stavo troppo divertendo. Con "Bailar contigo" dei Black Eyed Pease si andava sempre sul sicuro. Mi si avvicinò un ragazzo e cominciammo a ballare, ridevamo come degli scemi. Mi faceva girare come una trottola, anche se la gamba iniziò a protestare un pò, me ne fregai.
Poi accadero due cose.
La prima fu che la canzone cambiò e scelsero una più sensuale.
La seconda invece riguardava Gabe, perché lo stronzo era al nostro tavolo e mi stava fissando. Perché doveva sempre rovinarmi le serate? Cosa ci faceva lì? Poi ci arrivai. Lui e Daniel dovevano aver parlato e sicuramente glielo avrà detto. Che gran rottura! Decisi di ignorarlo e andai in bagno.
Quando tornai, fumavo di rabbia. Mi stava rovinando l'umore, maledetto!
Notai che non c'era nessuno seduto, erano tutti in pista a ballare, ognuna con qualcuno, tranne Gabe che invece non stava ballando. Si muoveva certo ma sembrava che stesse scopando lì, davanti a tutti. Si muoveva in modo così sensuale con quella ragazza conosciuta da tipo 5 minuti che sentiì una fitta diretta alla mia amica sotto il vestito. Era da denuncia, tipo atti osceni in luogo pubblico. Poi intercettò il mio sguardo e con un ghigno in viso la baciò, cominciò a muoversi in modo ancora più sfacciato e la limonò, facendomi il dito medio.
Non so cosa mi successe ma il mio cuore fece crack. Mi sentivo male, non ero pronta per quello, sapevo che usciva con altre ma vederlo era un'altra storia! Non gliela diedi vinta, se pensava di vedermi crollare si sbagliava. Non avevo più 16 anni cavoli!
Decisi di mettermi in pista ma ovviamente non feci abbastanza attenzione e andai a sbattere contro il rialzo. Inciampai e la gamba cedette! Vidi le stelle e mi ritrovai piegata in due. Avevo le lacrime agli occhi e mi faceva un male cane. Non so se fu tutta la situazione o il dolore che aumentò ma ad un tratto mi sentii mancare l'aria e poi più nulla.
Forse svenni.

La Mia Vita Senza TeWhere stories live. Discover now