Mostro

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Non sapevo più che pensare. I cambiamenti comportamentali di Gabe erano folli. L'attimo prima era il moccioso che mi prendeva in giro a scuola con le sue cattiverie, l'attimo dopo diventa un uomo dolce e persino delicato. Il modo in cui mi aveva baciato sul balcone della mia attuale camera, mi ha lasciato senza parole. Era lento e delicatissimo. Come se avesse paura di rompermi. Non era stato come le altre volte, irruento e carnale. Sembrava dirmi a suo modo scusa. Il fatto che non abbia avuto da ribattere quando gliel'ho fatto notare, la diceva lunga.
Qualcosa stava cambiando e non ero di certo io. Dal canto mio, stavo migliorando sotto l'aspetto clinico. Sentivo i miei genitori tutti i giorni e dopo aver avvisato le ragazze della mia situazione attuale, ricevevo 300 messaggi da 4 chat diverse tutti i giorni.
Ero stufa ma mi sentivo anche molto amata. Mi volevano bene e questo mi rendeva felice. A differenza di quell'essere che si trovava dall'altra parte della casa.
Erano passati esattamente 21 giorni da quando ero lì, la mia gamba andava meglio anche se portavo ancora le stampelle. A lavoro fortunatamente erano molto pazienti, d'altronde avevo avuto un incidente, ergo non potevo farci niente. Dovevo solo accettare la cosa e avere pazienza. Malgrado tutto ero serena. Poi arrivava puntualmente Gabe a rovinarmi la giornata. Era sorprendente il fatto che avesse tenuto le mani apposto. Non so se era perché ero ancora in fase da riposo assoluto ma la convalescenza lo aveva frenato. Certo toccato mi aveva toccato ma niente a che vedere con tutto quello che era successo fin'ora. Si stava dimostrando molto rispettoso, con mio grande stupore.
Pensavo che avrebbe approfittato della situazione e invece dovevo dargliene atto. Era un vero gentleman.
Stavo leggendo un libro, quando ricevetti una videochiamata dalle ragazze. Era sera e si erano riunite per la cena settimanale. Mi mancavano.
-" Ma ciao straniera!! Allora, come ci si sente nella tana del lupo?"- esordì Sarah.
Le altre risero,io un pò meno.
- "Come volete che mi senta, è uno schifo. Mi rovina le giornate..voglio andare a casa..mi mancate e mi manca la mia vita!"- risposi quasi piagnucolando.
-" Ma smettila che sicuramente non te la passi male!"- rispose Alice con sguardo allusivo.
-" E invece devo deluderti, non sta succedendo proprio niente cara, niente filmini porno se è questo che pensi!-"
-" Davvero?-" rispose allibita.
-" Non so se sia per la convalescenza ma ti posso garantire che nessuno ha violato la mia entrata regale.-"
Risero tutte tranne Sabine che non parlava, ascoltava in silenzio.
Dopo quella parentesi scherzosa, mi aggiornarono sulla loro situazione attuale e ci salutammo, dopo aver fatto tremila raccomandazioni sullo stare attenta con lui ecc.
Dopo due ore, ricevetti la chiamata di Sabine.
-" Ciao, ti ho disturbato?-''
-" Ciao Sabine, no dimmi pure!"-
-" Non potevo parlare davanti alle altre..ma la tua situazione non mi piace. È come se fossi sua prigioniera. Le ragazze pensano che lui lo stia facendo perché si sente in colpa e ok, potrebbe essere cosi ma considerando tutto quello che ti ha fatto in passato, sono molto preoccupata di come tu ne uscirai psicologicamente. Io non credo nella bestia che si innamora della bella. Non siamo nella favola dello stronzo che si rivela essere il vero eroe e salva la ragazza. Piuttosto che ci saranno cicatrici, per entrambi. Lui potrà anche tenerci magari ma non ha un bel carattere e deve lavorare molto su stesso. Dubito che vorrà mai farlo. -"
La sua analisi l'avevo pensata anche io ma sentirselo dire, lo rendeva troppo reale. Non volevo sapere del dopo, pensavo solo all'adesso. Al quì e ora. Come mi aveva insegnato la psicologa in passato riguardo i miei pensieri di ansia.
-" Ci ho pensato.-" le confessai. -"Però per il momento non me la sento di affrontare anche quello. Ora voglio solo rimettermi il più in fretta possibile. Così potrò andare via da quì, (da lui) e da tutto.-"
-" Hai ragione, scusami.. "- Mi disse un pò abbattuta.
-" No ma figurati, lo so che lo dici per il mio bene Sab, starò attenta. Sai che posso affrontarlo.-"
-" Si lo so, ormai sei adulta e sei forte!-" Mi disse con affetto. -" Ma stai molto attenta T, proteggi il tuo cuore e te stessa da lui. Quel ragazzo ha cosi tanta rabbia dentro, che non lo riesco a capire. E non capisco nemmeno la cosa del ricatto. A meno che..-"
-" Cosa?-" le chiesi, un pò sulle spine.
-" Non vorrei che in realtà sia tutta una messa in scena, in modo che tu stia da lui perché forse si sente davvero in colpa per tutto, come dice Alice e stia cercando di farsi perdonare dopo tutti questi anni. Potrebbe sentirsi anche solo..Non saprei.-"
Non l'avevo vista così. Ho sempre pensato che lo avesse fatto perché voleva usarmi come un giocattolino sessuale e aveva trovato la scusa perfetta per usarmi come l'antistress della sua vita. E se Sabine e le altre avessero ragione? La vidi sotto un'altra luce ma cozzava molto con quello che era Gabe. Lui non era così. Almeno non con me. Ma se in realtà fosse stato vero, questo poteva davvero voler dire che stava nascondendo il vero Gabe. Quello che era diventato crescendo e non la merda che mi ricordo fosse da quando era un moccioso. Potrebbe avere un senso.
Ma non volevo stare a pensarci troppo. I fatti erano quelli e non sarebbero cambiati.
Salutai Sabine ma quello che mi disse non aiutò a farmi dormire. Erano le 3 ed ero ancora bella sveglia.
Dovevo uscire. Mi alzai e andai in giardino. Un pò di aria fresca potrebbe farmi bene. Mentre aprivo la porta finestra che dava sul prato, sentii dei rumori forti dal piano di sopra. Un pò allarmata presi una lampada e andai a dare un'occhiata. Salii le scale e con tutta la mia goffa delicatezza, feci il più silenzio possibile.
Aprii la porta senza far rumore e vidi che Gabe si stava dimenando sul letto. Stava facendo un incubo.
Lo chiamai, dal momento che non accennava a calmarsi. Non potevo lasciarlo in quello stato. Lo chiamai più forte mentre mi sedevo vicino a lui.
Lui si svegliò di soprassalto e ansimante mi guardò. Quando mise a fuoco e mi vide, mi abbracciò. Rimasi interdetta per un attimo. Lui stava tremando. Mio dio! Cosa lo aveva ridotto in quello stato? Non lo avevo mai visto cosi..faceva paura. -" Ssh, va tutto bene!-" Gli dissi mentre lo accarezzai sulla nuca. Dio, il suo corpo era tutto sudato, dormiva senza maglietta, con i soli pantaloncini e altri pensieri poco pudici fecero capolino nella mia mente. Era da un pò che non mi concedevo nulla da quel lato ed ero umana anche io. L'astinenza si faceva sentire!
Rimanemmo così finché non smise di tremare, poi quando notai che era stanco morto, si staccò e si rimise a dormire. Mi lasciò seduta a guardarlo. Era così diverso quando dormiva ed era incredibilmente bello. Osservai tutti i suoi più piccoli dettagli, nelle spalle, nel torace, i lineamenti del volto. Tutto impresso nella mia memoria.
Decisi di restare lì ancora per un pò e mi sdraiai per via dei dolori alla schiena. Lo guardai per un pò ma poi cedetti anche io al sonno e mi addormentai.

Mi svegliai sudata marcia. Mi sentivo bruciare, avevo caldo, troppo caldo. Poi capiì. Gabe mi si era spalmato addosso  e pesava accidenti! La mia gamba buona sotto il peso della sua non aveva più sensibilità e la sua testa era posizionata proprio sul mio seno sinistro, sopra al mio cuore. Dovevo spostarmi. Cercai di respirare come meglio potevo ma non era facile con 80 e passa chili addosso. Per un attimo mi godetti la sensazione di averlo in parte sopra di me. Immaginavo altre scene e una scarica lì in basso mi fece venire una voglia matta. Stavo diventando una pervertita.
La parte razionale di me in quel momento stava andando a farsi benedire. Spostai subito la gamba e senza pensarci troppo mi girai verso di lui, come se mi stessi girando nel sonno. Cosi facendo la sua testa scivolò giù e io potei tornare a respirare normalmente. Solo che così facendo non avevo messo in conto che si potesse svegliare. Gabe russava leggermente prima, ora però non più e messo leggermente gli occhi.  Forse si era svegliato, anche se aveva ancora gli occhi chiusi.
Chiusi i miei di scatto e tenni il respiro regolare. Lui si mosse ma non vidi cosa stava facendo. Sentivo il suo sguardo addosso. Cercai di mantenere il respiro normale, di chi dorme profondamente.
Poi sentì una mano cominciare a toccarmi il piede. Non voleva farmi il solletico, voleva proprio toccarmi. Se l'idea era quella di svegliarmi o farmi andare a fuoco stava centrando l'obbiettivo perché, arrivò al bordo dei miei pantaloncini e si fermò lì, pizzicò un pochino e cercai di girarmi facendo sempre finta di dormire. Avevo il cuore che batteva all'impazzata e i nervi tesi.
Mi girai dandogli la schiena. Fu allora che si mosse. Mi si avvicinò da dietro e mi fece sentire la sua eccitazione sul culo. Improvvisamente mi baciò sul collo e con la mano iniziò a toccarmi il sedere. Scese nei miei pantaloncini e cominciò ad accarezzarmi le natiche. Poi parlò.
-" Cosa ci fai nel mio letto, eh? Sei venuta a fare conoscenza anche con la parte più importante di me stesso?-" e mi si premette ancora di più addosso.
-" Non ti facevo così disperata. Devi essere messa male per farti addirittura trovare quì.-" mi disse sussurrandomi nell'orecchio. La sua mano non smetteva di accarezzarmi il culo ed io volevo che non si fermasse solo lì. Avevo dimenticato com'era sentire le sue dita addosso e avevo un bisogno disperato che mi facesse godere. Se me l'avesse leccata in quel momento giuro che sarei morta. Ma dovevo combattere quegli impulsi. Lui era il bastardo che mi aveva fatto del male, non potevo cedere.
-" Devi aver sbattuto la testa perché io stamattina sono venuta per vedere se c'era qualcuno e sentendo rumori strani, ho aperto la porta e ti ho visto quì. Stavi facendo un incubo. Poi sei rinsavito per un attimo e ti sei riaddormentato. Sono rimasta per vedere se saresti poi stato tranquillo.-"
Lui rise piano.
-" Quanta premura che hai nei miei confronti..peccato che non te l'abbia chiesto. Non voglio la tua pietà, hai capito?-"
Smise di accarezzami e tirò fuori le dita dai miei pantaloncini.
-" Non si chiama pietà ma gentilezza, razza di troglodita. Sono proprio scema ad essere rimasta qui! Hai ragione e adesso me ne vado!"-
Ero già con un piede fuori dal letto quando mi riacchiappò e mi buttò sotto di lui. Aveva quello sguardo negli occhi e sapevo di essere nei guai cazzo. Era incazzato nero. Come se mi odiasse. Ci ero abituata ormai.
-" Non ti ho detto che devi andartene.-"
Mi disse con il sorrisetto da stronzo.
Poi il suo sguardo scese sul mio corpo e cambiò. Era serissimo adesso. Quando mi riguardò negli occhi, ci lessi desiderio e trattenni il fiato.
Non disse niente. Rimanemmo a fissarci intensamente, poi guardò le mie labbra e scendendo piano mi baciò.
Era un bacio diverso. Era dolce e persino tenero. Mi lasciò interdetta.
Io gli risposi in modo lento, sentendo la sua lingua a contatto con la mia. Ci baciammo così per non so quanto tempo. Poi mi prese, si mise seduto e mi mise a cavalcioni sopra di lui. Ci guardammo e lui non smise un attimo di accarezzarmi la schiena. Era ipnotico e stranissimo. Mi piaceva questo Gabe, nulla a che vedere con il mostro. Volevo toccarlo. Quando gli misi un dito sul labbro inferiore e lo feci scorrere sul suo viso, avvertivo la sua tensione. Gli piaceva avere le mie mani addosso, lo vedevo dal modo in cui il suo viso si era leggermente avvicinato al mio.. avevo bisogno di toccarlo, volevo studiarlo..
Decisi di lasciarmi andare, di provare ad andare oltre. Senza dirgli una parola scesi e gli toccai il petto, tastavo ogni centimetro di pelle. Quando toccai gli addominali, mi sembrava addirittura che sotto il mio tocco fremesse. Sentivo il suo sguardo sul mio viso bruciare. O forse ero che io stavo bruciando, non lo so.
Era uno spettacolo appena sveglio.
Poi mi avvicinai ai suoi pantaloncini e lo guardai negli occhi. Quelli dovevano sparire. Ci guardammo un pò e cercai di comunicargli tutto quello che potevo.
Lui sembrò capire e cambiammo posizione. Mi ritrovai a cavalcioni su di lui. Mi sentivo potente. Sentivo anche altro ma cercai di rimanere lucida.
La me stessa lì sotto apprezzò la sensazione di sentirlo duro tra le gambe. Lui fece un sorriso sensuale.
-" Cosa pensi di fare adesso che mi hai in pugno?-"
Gli sorrisi di rimando. -"Non rivelo mai i miei piani!-"
Mi venne un'idea. Un'idea deliziosa, che aveva il sapore di una sfida.

La Mia Vita Senza TeWhere stories live. Discover now