CAPITOLO 30

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Leyla

D'improvviso ricevo un messaggio da un numero sconosciuto. Con il fiato in gola apro il messaggio:

"Se non vuoi che divulgo questo video delle tue belle tette all'intera scuola, allora sai ciò che devi fare, devi stare con me."

Guardo con orrore il video che riprende un bagno e una me che si toglie la maglia e rimane nuda.

"Co- com'è possibile" sussurro a me stessa

Le mie gambe iniziano a tremare e non reggono il mio peso così caso in ginocchio a terra, il mio cervello entra in tilt e inizio a scavare nella mia mente per ricordare il momento in cui mi sono snudata in un bagno.

All'improvviso il ricordo della festa alla villa in cui una ragazza mi aveva versato da bere sulla maglia obbligandomi così ad andare in bagno per pulire la macchia rossastra mi torna in mente.

Riguardo il video e mi rendo conto che è ritoccato nei minimi dettagli da renderlo reale, ma questo lo so solo io, come mi avrebbero vista gli altri? come una puttana che si mostra senza vergogna davanti a una videocamera. La brutta realtà mi fa stringere le mani attorno alla mia testa coprendomi le orecchie mentre le voci mi ritornano in mente con una cascata.

"Vai a fare la puttana così qualcuno ti noterà finalmente"

"Guarda che lurida figlia inutile"

"Guardati, come potresti piacere a qualcuno seriamente?"

"Non devi piacerti a te stessa devi piacere agli altri"

"Guardati a quest'età sembri già pronta per andare a fare la puttana in giro per le strade o magari in quei locali? Almeno ci porteresti dei soldi"

Risate, solo risate e ancora risate.

Una mano mi scuote facendomi risvegliare dai ricordi che mi perseguitano da anni.

"Signorina sta bene?" mi chiede una donna vestita in modo formale
"Si si tutto bene" dico facendo un sorriso forzato, mi asciugo le lacrime che non mi sono resa conto di avere e poi mi rialzo dal pavimento.
"Non tenerti tutto dentro sennò un giorno scoppierai" mi sussurra la donna prima di farmi un sorriso sincero e andarsene.
La guardo confusa ma anche stupita mentre se ne va.

Liscio le pieghe invisibili della camicia e dopo qualche secondo riprendo a camminare per uscire da questo posto.

"Dove sei finita sbadata?" mi chiede Aiden all'uscita.
" Oh emm ero andata un secondo in bagno" dico con lo sguardo basso.
"Va bene ora andiamo" dice prendendomi la mano e trascinandomi con sé verso la sua auto.
Devo dirglielo adesso....
"Aiden aspetta" lo fermo, si gira confuso.
" Cosa succede?"
"Ricordi che dovevo darti la mia risposta una volta che finiva tutto?" chiedo tranquilla anche se il senso di colpa inizia a formarsi piano piano nel petto quando gli spunta un sorriso che non gli avevo mai visto prima d'ora.
"Ovvio che si"
"La" chiudo gli occhi e cerco più aria possibile "La mia risposta è no" dico di getto, il suo sorriso di spegne in un attimo e mi osserva intensamente negli occhi come per vedere se sono sincera
"Chi ti ha obbligata?"
I miei occhi si spalancano dalla sorpresa " C-che stai dicendo, ovviamente nessuno!" alzo involontariamente il tono di voce
"Allora perché?" chiede con voce roca
"Non.. non mi sei mai piaciuto" sussurro con un filo di voce.
Scusa Aiden.. scusa scusa
Il suo sguardo tagliente è come una lama che si infilza nel mio petto, mi dà un'ultima occhiata, serra la mascella e poi si gira e se ne va. Non una parola.
Sale in auto e poi sfreccia via, rimango a guardare l'auto allontanarsi ma non posso più fare nulla ormai.

**

"Rose io vado" urlo per sovrastare la musica
"Vai pure cara"
Prendo le mie cose ed esco dal locale, come sempre mi incammino per le strade mentre guardo il cielo scuro sopra di me, ho sempre ammirato il colore scuro che avvolgeva il cielo dopo il tramonto, le stelle che illuminano il cielo anche se sono sempre state lì ma che aspettavano il momento giusto per mostrare la loro bellezza e per aiutare l'umano a orientarsi, d'altronde il mio stesso nome significa notte e mi sono sempre rispecchiata come tale anche per il colore oscuro che rappresenta la mia anima.
Quando supero un vicolo però una mano mi afferra bruscamente il braccio tirandomici dentro, spaventata chiudo gli occhi.

"Ciao Leyla" dice una voce che riconosco subito

"Che cazzo vuoi" sputo infastidita

"Stai calma e modera i termini con me" dice avvicinandosi sempre di più al mio viso " O se no il video verrà divulgato ovunque" dice perfido

La paura fa posto alla rabbia che mi fa stringere i pugni "Che cosa vuoi?"

"Oh io niente, solo divertimento" dice con un sorriso tra il divertito e il malvagio

"Non puoi trovare qualcun altro con cui giocare?"

"E perché mai dovrei? Ho davanti una ragazza che mi moriva dietro, direi che è tempo di ricambiare, non è quello che volevi?" dice per poi voltarsi e andare via " Ci vediamo domani Leyla cara"

Rimango impietrita al posto, non gli bastava avermi umiliato a scuola qualche anno fa, ora vuole rovinarmi la vita con un video che non è nemmeno vero.

**

Cammino il più veloce possibile verso il mio armadietto cercando di non incontrarlo ma ovviamente lo stronzo si è messo a fare da sentinella al mio armadietto.

"Buongiorno Leyla" mi saluta come se niente fosse, come se ieri non mi avesse minacciato.

Non gli rispondo e prendo le mie cose, quando mi giro incrocio lo sguardo di Aiden che mi guarda disgustato e confuso, distolgo immediatamente lo sguardo perché non ce la faccio a vedere il suo sguardo che mi giudica.

"Ti accompagno in aula" dice Ivan che si mette affianco a me

Non dico nulla e faccio come se non ci fosse.


Alla fine delle prime lezioni, nei quali Ivan mi era attaccato come una cozza fastidiosa, mi dirigo verso la mensa come concordato con le mie amiche, come sempre evito tutti gli sguardi delle persone che riempiono questa stanza e vado dritto al tavolo di Emma e Ayla.

"Eii Ley" mi saluta Ayla

"Stamattina ti sei svegliata così presto che non ho fatto in tempo di salutarti" mi fa notare Em

"Oh si avevo delle cose da fare" ribatto

"Tipo con Aiden?" chiede maliziosa Ayla

"Ragazze, io.... l'ho rifiutato" dico con lo sguardo rivolto all'insalata che ho preso.

"Oh... ti va di dirci il perché?" mi chiede sempre la mora

Sforzo un sorriso "Non siamo fatti per stare insieme" mento

"Cazzate ma se siete così belli insieme" fa Emma

"Non mi è mai piaciuto" dico ancora cercando di terminare questo discorso

"Ma se lo divoravi con lo sguardo" continua Em

"Non è vero"

Ayla che è rimasta in silenzio mi guarda e mi rivolge un sorriso sincero
" Non so cosa sia successo ma so che ad Aiden piacevi veramente ma non per questo ti giudicherò, rimarrai sempre la mia amica" dice accarezzandomi la mano, cerco di trattenere le lacrime perché mi sento troppo in colpa per aver mentito alle mie uniche amiche, alle uniche persone ce mi hanno parlato e non mi hanno giudicato.

"Grazie" sussurro

"Allora che ne dite se facciamo una serata tra ragazze stasera?" chiede Ayla

"Oddio si" urlacchia Em

"Si perché no"

"Perfetto vi vengo a prendere io" dice lei

**

Dopo due ore di allenamento mi faccio una doccia fredda e mi metto comoda con una tuta e una felpa per rivedere gli argomenti che mi sono persa dopo il mio ricovero in ospedale.

Guardo le ultime valutazioni quando mi viene in mente il compito di storia! Cazzo io non l'ho consegnato.

Afferro il computer e digito delle scuse per la prof di storia che sarà sicuramente incazzata nera.

La risposta stranamente arriva dopo qualche minuto e mi fa rimanere scioccata.

"Il compito che avete fatto è il migliore che io abbia mai letto anche se me lo avete consegnato un giorno di ritardo, Aiden si è già scusato, non preoccuparti Leyla"

Sono al dir poco scioccata ma anche confusa, io non ho consegnato nulla.... Aiden.






THE DARKNESS behind the maskWhere stories live. Discover now