CAPITOLO 14

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Leyla


Avete presente il dolore di quando qualcuno ti lancia una pallonata in testa, così forte che ti fa girare la testa che potresti cadere a terra da un momento all'altro? Ecco, è proprio così che mi sento in questo momento, mi sono appena svegliata e non riesco neanche ad alzarmi dal sto letto.

A proposito, le mie lenzuola non sono grigie! Dove caspita sono?

Prendo un gran respiro e lentamente mi giro dall'altra parte e vede un paio d'occhi marroni che mi fissano.

"Buongiorno sbadata"

"Abbiamo riiniziato con i soprannomi?"

"Mi era mancato" ribatte divertito

"Che ci faccio qua?"

"Non ti ricordi nulla?" dice indicando il letto

"Oddio" dico prima di scattare giù dal letto " Cosa è successo?"

"Vuoi che inizi dal principio?" chiede con un sorrisetto malizioso mentre io annuisco con la testa

"Allora, ti sei ubriacata poi io da gentiluomo ti ho portata fino in camera e poi beh tu mi hai pregato di scoparti e...."

Prima che riesca a finire la frase gli tappo la bocca con la mano imbarazzata più che mai.

Ok prometto a me stessa di non ubriacarmi mai più.

"Non dire più nulla"

"Se mai vorrai sapere il continuo io sono sempre presente" dice

"No grazie" mormoro "Posso andare un secondo in bagno?"

"Certo fai pure come se fossi a casa tua" dice facendomi l'occhiolino

Quanto è sexy quando fa l'occhiolino?

Entro in bagno e mi chiudo a chiave la porta, non si sa mai che gli viene in mente di entrare in bagno. Mi guardo intorno e noto che è tutto in ordine e ovviamente non potevano mancare le pareti grigie.

Mi guardo allo specchio e per poco non svengo a terra, come un fulmine apro la porta e mi fiondo sul moro, incazzata più che mai.

"Perché cazzo ho un succhiotto?" chiedo o meglio urlo indicando il mio collo

"Ho fatto ciò che mi hai chiesto" dice

"E perché mi hai dato retta?!"

"Me lo hai servito su un piatto d'argento, non potevo di certo rifiutare" dice divertito

"Aiden ti giuro che ti ammazzo" urlo mentre inizio a corrergli dietro per tutta la stanza e quando lo afferro per il braccio per sbaglio inciampo sul tappeto posto ai piedi del letto e gli cado addosso, io sopra di lui.

Proprio in quel momento qualcuno apre la porta e vedo Arthur sulla soglia della porta che ci guarda con la bocca spalancata.

"Scusate ragazzi non volevo interrompere questo bellissimo momento, me ne vado subito" dice pronto ad uscire ma io lo precedo e corro fuori dalla porta imbarazzata.

**

Sono le 12.00 e ho appena ricevuto il messaggio di mia sorella Mia

"Sono al campus, ci vediamo in cortile?"

"Arrivo"

Mi incammino verso l'uscita e arrivo in cortile, almeno ci sono poche persone, vedo Mia vicino a una panchina sotto un albero e mi dirigo vero di lei, mentre mi avvicino non posso che notare la sua bellezza, ha un fisico pazzesco a differenza mia, proprio come quando eravamo piccole.

THE DARKNESS behind the maskWhere stories live. Discover now