CAPITOLO 8

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Leyla


"Eii" dice

Che vuole adesso?

"Ciao" dico ma poi vedendo che non ha intenzione di parlare chiedo "Hai bisogno di qualcosa?"

"Sono venuto a darti queste" mi dice porgendomi delle pasticche, lo guardo confusa

"Ti servono per il mal di testa, dopo ieri sera" dice

"Oh, grazie" dico

C'è un silenzio imbarazzante e nessuno dei due parla o dice niente.

"Allora riposati" dice dopo qualche secondo prima di girarsi e andarsene.

Ok questo è strano e inquietante, nessuno si era mai preoccupato per me, al di fuori di mia nonna.

L'avrà fatto perchè gli facevo pena? O perché si è preoccupato? No, Aiden non si preoccuperebbe mai per una ragazza come me, non mi conosce manco e inoltre sicuramente si comporta così con tutte le ragazze che le stanno dietro.

Mi sistemo di nuovo sul letto, dopo aver chiuso le tende così che non filtrasse luce, delle lacrime iniziano a scendere senza che me ne accorga subito, non smetto di lacrimare, sento un forte dolore al cuore che batte fortissimo e il respiro inizia ad accelerare.

Piango per tutto quello che è successo in questa settimana, partendo dalle mie nuove amiche perché non mi sono mai fidata delle persone dopo quello che ho passato per anni senza riuscire mai a parlarne con nessuno e ho talmente tanta paura di farlo che ho paura di potermi sgretolare una volta rivelato il mio passato.

Avevo solo mia sorella Mia dalla mia parte, che mi aveva tenuto compagnia quando quei mostri mi chiudevano in camera senza farmi mangiare né uscire e per colpa loro, ora non ho la minima idea del significato della parola fidarsi, mi sono solo fidata della mia cara nonna che all'età di tredici anni si era accorta di quello che mi facevano, portandomi via con mia sorella da quella casa e dalle loro torture, regalandomi così l'inizio di una nuova vita, sempre se si può dire nuova dato che quei ricordi sono ancora dentro la mia mente e non hanno intenzione di sparire, ma questo la nonna non deve saperlo perché le ho sempre rassicurato di star bene e che non si deve preoccupare per me. Ricordo il giorno in cui decisi di trasferirmi nel dormitorio della scuola a causa della distanza tra il campus e la casa della nonna, quest'ultima non voleva che me ne andassi ma le avevo assicurato che mi sarei trovata bene e che avrei conosciuto nuove persone.

Piango perché non sono riuscita a mantenere le promesse che avevo fatto a nonna, le avevo detto che stavo bene ma non è così perché gli incubi hanno iniziato a rifarsi vivi e ogni volta che mi vedo allo specchio vedo una brutta copia di me, vedo tutte le cicatrici sul mio corpo che mi ero procurata le giornate chiuse in camera non sapendo cosa fare, chiusa in me stessa, chiusa dal mondo esterno e soprattutto chiusa con il dolore.

Piango e piango fino a quando le lacrime tornano al loro posto e il respiro si fa regolare mentre il buio mi avvolge facendomi dimenticare tutto il dolore.

**

Quando mi sveglio sento un forte dolore alla testa, decido così di prendere una pasticca che mi aveva dato il moro e poi mi sciacquo il viso con dell'acqua.

Quando torno in camera vedo sullo schermo del telefono un messaggio.

Messaggio anonimo, cazzo non di nuovo.

Chiudo gli occhi e faccio un gran respiro prima di schiacciare sul messaggio per leggere

"Farai ciò che ti diremo ragazzina e se non lo farai a pagarne le conseguenze sarà la tua cara nonnina, stai attenta alle tue scelte"

No! La nonna no, è l'unica persona a cui voglio un mondo di bene.

Cerco di mantenere la calma mentre le mie mani iniziamo a tremare e poi dopo svariati minuti decido di chiamare yla ed Emma, perché sono le uniche a sapere di questi messaggi anonimi.

Dopo neanche dieci minuti me le ritrovo avvinghiate a me mentre mi stringono tra le loro braccia, poi mostro il nuovo messaggio e passiamo così la giornata, a discutere e parlare.




Aiden

"Ma ne sei sicuro sicuro?"

"Si credo proprio di si" dico

"E quindi lo hai tu ora il ciondolo?"

" Già"

"E pensi di ridarglielo?"

"Non lo so"

" E pensi di dirle che sei il bambino con cui ha giocato da piccola?"

" Non lo so"

"E cosa pensi di fare adesso?"

" Non lo so"

" La smetti di dire non lo so, sono cui per aiutarti ma te nn stai spremendo quel cervello che hai" dice arrabbiato

"E' che non ho idea su cosa fare"sbotto

"Pfff-"

"Perché sbuffi?" chiedo

"Perché ho proprio un fratello stupido" dice sarcastico

"Parla quello che ha fatto solo domande per tutto il tempo" ribatto

"Intanto quello che ha fatto solo domande ora ha un'idea" dice con un sorriso strafottente.

"Parla" dico mentre mi raddrizzo sul divano

"Conoscila"

"Cosa?"

"Conoscila"

" Ho capito quello che hai detto, cazzone, ma non capisco come potrei fare, dato che è fredda con me come un ghiacciolo" ribatto facendolo ridere.

"Beh se non ricordo male tu ti sei comportato con lei da vero stronzo" dice puntandomi un dito con fare accusatorio

Non rispondo e guardo a terra cercando di non incontrare i suoi occhi indagatori.

"Aid non pensarci nemmeno" dice mentre la voce si addolcisce " Non hai colpe per quello che è successo, non è colpa di nessuno se non di quel testa di cazzo che non guardava dove guidava. Mamma non vorrebbe vederti così ricordalo e tu devi smetterla di pensare di non meritare nessuno, hai capito?"

Annuisco lentamente perché alla fine forse ha ragione, per anni ho dovuto subire le sgrida di odio da parte di mio "padre" se così lo si può chiamare, mi odiava a morte mi scaricava tutte le colpe addosso e per questo mi puniva fino a quando non vedeva del sangue, tanto sangue.

"Non meriti di stare qui, doveva salvarsi tua madre non te!" mi urlò " Ora ne pagherai le conseguenze e guai a te se ti opponi perché ti ammazzo con le mie stesse mani" mi disse prima di iniziare a frustarmi con la cintura di pelle.

Mi alzo dal divano e mi dirigo al piano di sopra dove ci sono le camere da letto, entro nella mia stanza e inizio a fissare il vuoto, come se fossi paralizzato, ma è una cosa che faccio spesso e Arthur sa che ho bisogno di stare da solo quando ne ho bisogno.

Dopo svariati minuti sento il telefono vibrare dall'arrivo di un nuovo messaggio.

"E' successo di nuovo, ci vediamo stasera e te ne parlo"

Si, la mia migliore amica mi ha detto quello che sta succedendo a Ley e io senza che lei lo sappia sto cercando di indagare per conto mio e se me lo chiedete non lo so neanche io perché lo sto facendo.

Digito un semplice "ok a stasera" e poi mi vado a fare una veloce doccia.




Spazio autrice🔥

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