CAPITOLO 19

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Aiden


"E-Era?"

Annuisco lentamente con la testa e subito sento una leggera pressione di dolore nella testa perché ogni volta che si parla di lei tutti i miei ricordi si fanno vivi anche se ho cercato per anni di sotterrarli dentro il mio cervello.

"Davanti a noi era sempre sorridente e ci riempiva di belle parole come una madre sapeva fare, trascorreva la maggior parte del tempo con noi, ci raccontava le storie della buonanotte, ci aiutava a fare i compiti, a costruire i castelli con i lego e giocava con noi a nascondino e quando le chiedevamo di accompagnarci a giocare al parco lei non esitava mai..."

"Mamma ci porti al parco giochi?" chiese Arthur mentre saltellava sul letto

"Certo, dai su andate a cambiarvi e andiamo" rispose mamma mentre ci dava i nostri vestiti

"Sii" urlammo felici mentre correvamo e saltellavamo di qua e di là per la camera.

"Non stancatevi già ora, sennò dopo non vi divertite più"

"Okk!" urlammo entusiasti

Quando arrivammo al nostro solito parchetto io e Arthur corremmo verso le altalene e chi arrivava prima vinceva la prima gara.

"State attenti" ci urlò dietro la mamma mentre noi eravamo impegnati a correre come matti verso l'altalena.

Corsi fino a quando non raggiunsi l'altalena per primo e mi ci sedetti sopra mentre Arthur arrivò pochi secondi dopo.

"Così non vale, tu sei più alto e quindi vincerai sempre tu" si imbronciò lui

"Se inizi a mangiare le verdure anche tu crescerai" gli dissi facendogli la linguaccia mentre la mamma se ne stava seduta su una panchina a guardarci e sorridere.

"E daiii fammi fare un giro anche a mee" piagnucolò lui mentre mi faceva gli occhi dolci

"Ok ok ma poi tocca a me" gli dissi puntandogli un dito contro con fare scherzoso.

"Evvaiii sei il migliore Aid"

Gli sorrisi per la sua faccia buffa mentre io corsi dalla mamma per chiederle di darci la palla che portava sempre dietro per giocare con noi.

"Mamma giochi con noi a palla?"

"Piccoletto non serve che me lo chiedi io starò sempre con voi" mi disse sorridendo e poi mi prese la mano e ci dirigemmo verso Arthur che dondolava con la testa all'indietro.

"Tesoro stai attento a non cadere"
"Mamma non preoccuparti io non cado ho le braccia forti mi tengo forte"

"Lo so e per questo devi stare attento perché da grande sarete voi a tenermi perché sarò troppo vecchia per divertirmi con voi" sussurrò mamma mentre lo prese in braccio e lo fece scendere con i piedi per terra.

"Sembrava andare tutto bene ma ovviamente il destino era troppo crudele con lei perché quel giorno non la lasciarono via di scampo..." dico mentre la voce mi muore in gola e non riesco più a continuare, non l'ho mai rivelato a nessuno e non credevo che lo avrei raccontato mai a nessuno fino a quando non è ricomparsa lei, la bambina che mi aveva portato un po' di felicità nella vita.

"Tranquillo non devi per forza raccontarmelo, solo quando sarai pronto" sussurra mentre mi accarezza la guancia.

Chiudo gli occhi e sento che un po' del peso che mi sono portato alle spalle fino ad ora, si sia alleggerito un po', mi lascio accarezzare mentre la circondo con le braccia i fianchi e l'accarezzo, mi avvicino al suo orecchio

THE DARKNESS behind the maskTempat cerita menjadi hidup. Temukan sekarang