CAPITOLO 2

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Leyla

"Sei proprio strana"

Sobbalzo presa alla sprovvista e mi volto.

"Scusa?" lo guardo scioccata.

Mi trovo davanti un ragazzo molto alto che mi superava di almeno venti centimetri, capelli marroni, dei tatuaggi sul braccio, occhi marroni e mentre lo guardo vedo che ha dei pettorali che sono visibili sotto la maglia bianca.

Arrossisco di colpo e abbasso subito la testa per tranquillizzarmi.

Spera che non mi abbia vista. Spera che non mi abbia vista.

Lo sento ridacchiare nel mentre sento che si sta avvicinando di più, alzo piano piano lo sguardo e me lo trovo davanti a pochi centimetri dal mio viso.

"Ho detto che sei proprio strana" ripete come se non l'avessi sentito prima.

"E perché?"

"Non sai chi sono vero eh?"

"E perché mai dovrei saperlo?"

Si allontana leggermente e poi riprende a parlare.

"Non sai chiedere scusa?"

"E perché dovrei?"

"Mi sei andata addosso"

"Ma chi ti ha mai visto" sbuffo alzando gli occhi al cielo.

Un momento, dei pettorali duri come la roccia e un profumo che mi sembra di aver già sentito.

"Vedo che ti sei ricordata" sogghigna soddisfatto.

"Mi sei andato tu addosso, io stavo correndo verso la mia aula" quasi gli urlo in faccia.

"Interessante, mi piaci"

Rimango totalmente spiazzata a sentire quelle assurde parole.

"Senti" inizio mentre la mia pazienza sta arrivando al limite.

"Non so chi tu sia e per di più non ho motivo per scusarmi perciò vattene e lasciami in pace" gli faccio un sorriso per cercare di convincerlo a non darmi fastidio.

"Aiden" mi risponde di getto.

"Si ok, ma non me ne frega" sto per voltarmi quando lo sento afferrami il braccio e subito mi ritrovo schiacciata contro di lui.

"Ci si rivede in giro Smith" mi sussurra con voce sensuale all'orecchio.

Si volta e se ne va via nel mentre io rimango lì in piedi come una statua.

Come fa a sapere il mio cognome? Mi conosce?

**

Sono seduta sul letto mentre cerco su Google un locale che abbia turni serali, dato che non posso lavorare di pomeriggio per via delle lezioni.

Sento la porta della camera aprirsi e subito dopo appare Emma con in mano almeno dieci sacchetti.

"Ehilà, come è andata la giornata?" mi chiede mentre posa i sacchetti.

"Bene dai, se non contiamo il fatto che ho incontrato un tizio fastidioso" rispondo mentre scorro alcune pagine.

"Cosa stai cercando su quel computer?"

"Sto cercando un bar per cui posso lavorare la sera"

"Oh, che ne dici della Bear's Lair? Stanno da tempo cercando qualcuno e penso che tu saresti adatta"

Provo a cercarlo su Internet e vedo un locale veramente carino.

Mi alzo dal letto e corro verso Emma.

THE DARKNESS behind the maskWhere stories live. Discover now