La Quiete Prima Della Tempesta

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Dario & Anita

Tante cose avevo vissuto sulla mia pelle nel corso della mia vita. Tante cose le avevo lasciate e perse. Altre, le avevo guadagnate con sudore e duro lavoro. Ma c'era una cosa che era arrivata senza che io potessi fare nulla e che mi aveva stravolto l'esistenza: l'amore per Anita. 

Lei aveva finalmente spezzato quell'incantesimo che mi teneva prigioniero regalandomi tutta se stessa e quella bambina uguale a me. Nei suoi occhi azzurri mi rivedevo tante volte, e tante volte, mi ritrovavo a sorridere come uno stupido metre lei colorava o guardava la TV. Era il mio cuore che batteva fuori dal mio corpo. E più cresceva e più sentivo questo legame con lei. Una cosa che mi piaceva fare con Amalia, era leggerle la favola della buonanotte e nel frattempo pettinarle i capelli dorati con le dita della mano. Una consuetudine che amavo e che mi permetteva di avere il suo cuore accanto al mio. Perché era lì il suo posto, insieme a quello di sua madre. Uscii dalla sua cameretta una volta addormentata, e accendendo la sua piccola luce notturna a forma di stella, mi avviai verso la camera da letto dove Anita stava guardando un film strappa lacrime. Infatti, dopo aver tirato su con il naso, si voltò verso di me con ancora gli occhioni pieni di lacrime. 

« Non credevo che guardare un vecchio film su Netflix fosse così pericoloso. », ridacchiai chiudendo la porta e incrociando le braccia al petto. 

« Non puoi capire, lui l'ha lasciata per sempre. È stato traumatico. », affermò lei prendendo un kleenex asciugandosi le guance. 

« La mia piccola mogliettina traumatizzata. », sussurrai cambiando tono di voce e togliendo la maglietta del pigiama. 

Lei mi guardò cercando di nascondere un sorriso avendo capito già le mie intenzioni. « Non dirmi che vuoi approfittare del mio trauma per… », si fermò per indicare il mio pacco con il fazzoletto tra le dita. 

« Dicono che i traumi si superano scopando… », le dissi salendo sul letto camminando a quattro zampe. 

« Shhh, Amalia potrebbe essere ancora sveglia. Ha quasi quattro anni ed entrata in età dove fa caso a tutto e fa mille domande. »

« Punto primo, mi sono accertato io stesso del suo sonno pesante. », sorrisi prendendo il telecomando e spegnendo la TV. « E punto secondo, puoi dire qualsiasi cosa pur di farmi desistere, ma io ti avrò… »,  sottolineai stringendo la testiera del letto dietro di lei. 

Lei si fece scappare un sorriso divertito guardandomi dritta negli occhi. « Chi ti dice che io non ti voglia allo stesso modo? », chiese prima di baciare il mio pomo d'adamo. Scese lungo il collo soffermandosi sul mio torace facendomi scegliere. Gemetti spostando il mio sguardo verso il comodino e la foto fatta da Saverio durante il ricevimento. Lei mi stringeva le mascelle con delicatezza durante quel bacio reclamato da tutti gli invitati e io le cingevano i fianchi come a non voler farla scappare. La baciai con tale trasporto che dovettero fermarci. Fermare la voglia che avevo di lei e di quel momento solo nostro tanto bramato. Momento che poi fu fermato da Saverio e la sua voglia di tenermi in ostaggio ricordando le nostre malefatte di gioventù. Ma la cosa che ricordo ancora con molta emozione fu il dopo, il fine serata. Quando lei, dentro quel bagno, mi aveva sussurrato di essere incinta. Mi sentii cedere le gambe dall'emozione. Era il nostro sogno, e finalmente si era materializzato. Ero talmente emozionato da non sapere come comportarmi. Ma lei lo sapeva, sapeva cosa fare. Mi condusse con lei su quel letto candido e ci amammo tutta la notte immaginando già il suo sorriso furbo. Un sorriso immaginato tante volte, e che aveva trovato riscontro nella realtà. Tornai alla realtà con Anita che aveva preso di mira i miei capezzoli. 

Ansimai forte incontrando i suoi occhi divertiti. 

« Bentornato. »

Soffiai dal naso con un mezzo sorriso concentrandomi su di lei. « Mi sono fatto distrarre… »

Tu, Che Sei Parte Di Noi Where stories live. Discover now