Chapter 17 : past

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5 marzo 1995

Era la prima volta che entravo al Tulip, era la prima volta che vedevo Wu. Quel giorno, se avessi saputo che avrei incontrato l'amore della mia vita, molto probabilmente mi sarei svegliato per il verso giusto.

Mi ero trasferito da pochi mesi ad Hong Kong, ancora non sapevo parlare bene il cantonese, per questo mi aggiravo per la città con un piccolo dizionario nello zaino. Ero molto impacciato, eppure stavo cercando di rimboccarmi le maniche, per lavorare sodo.

Ero finito in una piccola azienda, dietro una scrivania molto scomoda ma che almeno mi permetteva di arrivare a fine mese. Me ne stavo tutto il giorno appresso a dei fogli, compilandoli, sistemandoli e ordinandoli per date. Quando entravo alla mattina una bella cartelletta ricolma di documenti mi aspettava nella mia postazione, dovevo solamente sedermi e lavorare per un ricco businessman e per la sua stupida azienda.

Più passavano i giorni più i vestiti mi stavano larghi, potevo sentire quasi la nostalgia di casa ma ormai era troppo tardi per tornare sui miei passi. Trasferendomi lì ad Hong Kong avevo fatto una scelta, ero a conoscenza delle conseguenze, ma mai avrei voluto fingere per il resto della mia vita, non per fare un favore ai miei genitori e alla società.

Avevo vissuto per un breve periodo in una sorta di ostello per espatriati, sull'isola, troppo caro per le mie tasche. Così mi misi subito alla ricerca di un luogo più accessibile. Durante le mie varie perlustrazioni capitai al Chungking Motel, quasi in centro vicino Tong Mi, ma niente, sfortunatamente era tutto al completo. Il proprietario se ne andava in giro per l'ingresso cercando di colpire con la scopa la testa di suo figlio. Avrà avuto la mia età, o forse meno, non saprei dirlo con esattezza. Non parlava, gesticolava solo. Si era cacciato nei guai, almeno capii questo dal poco cantonese che avevo imparato in quelle settimane. Il proprietario mi consigliò di tornare più avanti, ci teneva ai suoi affari in fin dei conti, nonostante il suo abbigliamento rivelasse il contrario, ma io non avevo intenzione di trasferirmi ogni mese, volevo una sistemazione comoda e permanente. Avevo solo bisogno di stabilità, così continuai con la mia ricerca.

Capitai a Kowloon, non troppo distante oserei dire, in un complesso residenziale a più camere con un bagno microscopico al suo interno. Il letto prendeva metà dell'area, un piccolo tavolino richiudibile sotto la finestra, uno sgabello anch'esso smontabile, un frigorifero cubico alto fino alle mie ginocchia era invece situato adiacente alla porta. Appoggiai la mia valigia a terra e accettai il destino. Il prezzo era molto basso, la posizione era perfetta, firmai il contratto e mi trasferii definitivamente lì.

Erano passati pochi mesi da quel giorno, era il 5 marzo 1995, le nuvole ricoprivano il cielo ma il meteo dichiarava sole. Poco dopo arrivò e io ne fui felice.

Al lavoro potevamo fare alcune pause, per sgranchirci la schiena e per mangiare qualcosa. Proprio in queste occasioni tentavo di approcciarmi alla socialità, intrattenendo conversazioni più o meno lunghe con i restanti addetti. Peccato però che la maggior parte di queste si rivelassero fallimentari e piuttosto corte rispetto agli standard. Spesso andavamo nella zona comune, per prendere un caffè e mangiare il nostro pranzo, era il momento che più temevo della giornata.

Appoggiavo le mani al tavolo posteriore, per non incrociare le braccia al petto o per non finire a tenerle a penzoloni lungo il corpo. Mia madre mi riprendeva sempre, per la mia postura sbagliata, per il mio atteggiamento insicuro. Purtroppo anche trasferendomi distante da casa non ero affatto cambiato. Cercavo di partecipare alla conversazione, ma la maggior parte delle volte venivo come escluso da essa. Ascoltavo tanto e dicevo molto poco, per lo più quando aprivo bocca loro prestavano attenzione alle mie parole.

Solo quel giorno però venni a conoscenza del Tulip, un locale situato in centro, con alcuni tulipani disegnati nella porta ingresso e vari tavolini situati all'esterno. Non c'ero mai stato, eppure secondo la loro descrizione sembrava davvero ottimo, sia per quanto riguardava lo spazio che le loro proposte.

2046 | Dong SichengWhere stories live. Discover now