28 - Risposte prima delle prove

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Poi, il resto della giornata fu trascorso a casa con mia madre, cercando di rilassarci l'una in presenza dell'altra, cosa che normalmente non era difficile da fare. Ma, da quando era successo tutto, potevo dire che mia madre era nervosa, la preoccupazione le rodeva la mente.

E per tutto il tempo, anche se sapevo che erano solo pochi giorni, mi mancava Amity. Non riuscivo a capire se era perché ero così abituata alla presenza della strega, o forse perché ero ansiosa di sapere come stava. Naturalmente, ero un'idiota e non avevo portato con me la pergamena per mandarle un messaggio, lasciandomi all'oscuro di come stesse.

Passò un'altra notte, più insonne della precedente. Ricordo di essermi svegliata quando mia madre mi chiamò per nome in fondo alle scale, dicendo che Amity era già lì. E questo mi fece alzare molto velocemente.

La prima cosa che notai quando vidi Amity fu il suo aspetto stanco. Sembrava quasi che avesse dormito a malapena nei pochi giorni in cui ero stata via. Ma nonostante questo, l'eccitazione nella sua voce era evidente quando mi salutò.

Mia madre esitò a mandarci via, dicendomi di dirle qualcosa se fosse successo ancora. E, prima di partire, mi aveva dato degli antidolorifici da portare con me.

Poi andammo via, tornando alle Isole Bollenti.

Questo accadeva qualche settimana fa, e ora ero sdraiata sul mio nuovo materasso nella casa del gufo, mezza sveglia.

"Luz!" La voce familiare e stridula di King sibilò mentre si contorceva per sfuggire alla mia presa. Sbattei le palpebre un paio di volte, sentendo i corni di King sfiorare il mio braccio mentre finalmente si liberava. "Svegliati!"

"Sono sveglia." Girai la testa in direzione del piccolo demone, facendo un piccolo sorriso. I suoi occhi si abbassarono un po' e gli sfuggì un piccolo sbuffo.

"Be', non hai fatto nulla che facesse pensare che tu lo fossi!" Mi lasciai sfuggire una risatina, mettendomi lentamente a sedere e allungando le braccia sopra la testa, con le articolazioni che scricchiolavano dolcemente. "E poi, ho fame!" Ridacchiai di nuovo, allungando la mano verso il piccolo demone e prendendolo prima che potesse sgattaiolare via.

"Sei sempre affamato, che carino" gli dissi, dandogli un bacio sulla sommità del cranio. Gli sfuggì un "weh" dal muso mentre cercava di allontanarmi, dandomi qualche schiaffo sulla guancia nel tentativo di farmi mollare la presa.

"Non sono carino!" sibilò, trattenendomi il viso prima che potessi baciarlo di nuovo. "Quante volte te lo devo dire? È come se avessi la memoria corta o qualcosa del genere!"

Il piccolo demone si liberò dalla mia presa e si lasciò cadere sul mio letto con un po' di rimbalzo. Fu veloce a rimettersi in piedi, mettendo le mani sui fianchi prima di lanciarmi un'occhiata.

Non potei fare a meno di alzare gli occhi, mettendogli una mano sulla testa. "Cavolo, hai ragione, credo di avere la memoria corta" gli dissi, vedendo la soddisfazione riempire i suoi occhi.

"Lo so che ho ragione!" disse, afferrandomi rapidamente la mano e iniziando a tirarmi in avanti. "Ora andiamo! Voglio fare colazione!" Emisi un sospiro, mentre un sorriso mi saliva sul viso.

"Mh, non so King, non credo di ricordare come si prepara la colazione" scherzai, facendo sussultare il demone. Mi tirò la mano un po' più forte, cercando di farmi alzare.

"Ora sei proprio antipatica!" mi disse, facendomi spuntare qualche risatina dalla gola.

"Ehi, sei tu che mi hai detto che ho la memoria corta" gli feci notare, facendolo imbufalire. Emise un piccolo mugolio, tirando di nuovo la mia mano. "Ok, ok, mi dispiace, sono stato cattivo. È comunque stato piuttosto divertente" dissi con uno sbuffo, osservando gli occhi del demone che si abbassavano di nuovo.

Music Under The Spotlight - Lumity [TRADUZIONE ITA]Where stories live. Discover now