22 - Prima del suo spettacolo

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Luz POV:

Tamburellavo le dita sul letto, fissando il soffitto. La mia stanza era silenziosa, il che rendeva le cose molto più noiose del necessario. Decisi di guardarmi intorno, cercando di trovare qualcosa con cui distrarmi.

Per prima cosa il mio sguardo si posò sulla finestra, dove i raggi del sole filtravano attraverso le tende, illuminando il pavimento. A giudicare dall'aspetto, dovevano mancare un'ora o due al tramonto. Emisi un piccolo sospiro: di solito Amity arrivava proprio a quest'ora, ma sembrava fosse in ritardo.

Passandomi una mano tra i capelli, cercai di modellarne una parte in modo da formare un ciuffo, ridacchiando quando si rovesciavano a terra. Mentre continuavo a farlo, i miei occhi vagarono fino a posarsi sul mio quaderno di canzoni sul tavolo al mio fianco.

Amity me l'aveva portato un paio di giorni fa quando gliel'avevo chiesto, mi dava qualcosa da fare durante il giorno. Infatti, ero riuscita a finire di scrivere Little Miss Perfect mentre ero qui e, una volta tornata in azione, cominceremo ad esercitarci anche su quella.

Il pensiero di suonare la canzone mi fece sorridere. "Una mia canzone che viene eseguita sul palco... chi l'avrebbe mai detto?" mormorai ad alta voce prima di ridacchiare. Guardai di nuovo fuori dal finestrino, discutendo se prendere il mio quaderno e iniziare a scarabocchiare qualcosa o meno.

"No, quel quaderno deve rimanere professionale" mi dissi, raggiungendo il libro e prendendolo dal tavolo. Lo aprii e presi la matita, facendola girare tra le dita per un minuto prima di batterla sul mento. "Però..." dissi, con un sorriso che si stava lentamente formando sul mio viso. "Un piccolo disegno non farebbe male!"

La mia matita tracciava con cura le linee di un piccolo disegnino nell'angolo di una pagina, trasformandosi lentamente in ciò a cui stavo pensando. Il piccolo scarabocchio mi fece sorridere e mi fece lavorare più velocemente per completarlo.

All'improvviso la mia porta si aprì e all'inizio non ci feci caso. "Salve!" dissi a chiunque stesse entrando, senza alzare lo sguardo dal mio libro.

"Scusate il ritardo!" Una voce familiare disse, facendomi immediatamente alzare lo sguardo. C'era Amity, che indossava una spessa canottiera nera con le spalline e lunghi pantaloni grigi, con i capelli raccolti in una coda di cavallo. "Sarei arrivata prima, ma Ed ed Em hanno fatto i cretini" borbottò, facendomi ridere.

"Be', meglio arrivare tardi che mai!" cinguettai, facendola sorridere. Con la massima rapidità, mi misi a fatica a sedere. Amity si spostò al mio fianco, avvicinando una sedia al letto prima di sedersi. "Anche se devo ammettere che è stato piuttosto noioso senza di te qui. Voglio dire, certo, King ed Eda sono passati prima, ma questo ha reso tutto più noioso quando se ne sono andati."

Amity ridacchiò, scuotendo dolcemente la testa. "Convinta tu" disse, mettendo la sua mano sopra la mia e mandando piccole scosse elettriche lungo il mio braccio. Per un attimo vidi i suoi occhi scorrere sulla mia pagina, poi si lasciò sfuggire uno sbuffo. "Sono io?"

Abbassai lo sguardo sul mio libro e i miei occhi si allargarono quando capii. Rapidamente, chiusu il quaderno e mi lasciai andare a una risatina nervosa. "Cosa? No!" Mi sfuggì qualche altra risatina mentre il mio sguardo si muoveva tra la strega e il libro, ma lei si limitò a ridere.

"Sei sicura?" riuscì a chiedermi, sbattendo leggermente le orecchie. Emisi un sospiro, rimettendo il quaderno sul comodino.

"Sì, ne sono sicuro. Ora, perché ci hai messo tanto ad arrivare? Di solito non sei mai in ritardo" balbettai, cercando rapidamente di cambiare discorso. Il mio viso cominciava a bruciare, ma speravo che non se ne accorgesse. Le risatine di Amity si spensero, ma lei sorrideva ancora.

Music Under The Spotlight - Lumity [TRADUZIONE ITA]Where stories live. Discover now