21 - Licenziato

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Amity POV:

Passai ancora qualche ora con Luz, anche se per la maggior parte del tempo lei dormiva, ma non mi dispiaceva. Quando si riprese, stavo canticchiando dolcemente tra me e me, strofinando le sue nocche ammaccate. All'inizio non c'era nulla di particolare, ma poi la melodia si spostò lentamente su una canzone che Luz mi aveva mostrato poco tempo prima.

"Bella canzone" borbottò, facendomi sobbalzare. Guardandola, potei vedere il piccolo sorriso sul suo viso, i suoi occhi stanchi pieni di felicità. Mi schernii, scuotendo leggermente la testa.

"Non è che non hai mai sentito le mie canzoni prima" borbottai, sentendo le mie guance scaldarsi. Luz fece una piccola scrollata di spalle, posando la testa sul lettino.

"Comunque non significa che non le trovi fantastiche ogni volta." Vedevo l'altra mano che si muoveva al suo fianco, tracciando delicatamente e punzecchiando diversi punti. "Non riesco a capire se sono intorpidita o se sto solo punzecchiando troppo in alto" disse, facendomi sgranare gli occhi.

Le diedi una piccola stretta di mano. "Che ne dici di lasciare perdere queste prove e di rilassarti?" le dissi, facendole solo scuotere la testa.

"Ma come faccio a sapere se il sangue di strega mi ha reso immune al dolore?" borbottò, avvicinando un po' di più il dito al punto della ferita. Immediatamente si morse il labbro, trattenendo le parole mentre la mano si stringeva in un pugno. "Non... Non sono immune al dolore" disse finalmente dopo un minuto, a denti stretti.

"Io ti avevo detto di non farlo." Luz sospirò, scostando la mano dal fianco per passarsi le dita tra i capelli. "Ma non mi hai ascoltato." Sentii una risatina bassa mentre mi dava un paio di strizzate alla mano.

"Ma Amity!" Luz si assicurò di dire anche il mio nome, facendomi sgranare gli occhi. "Come faccio a sapere quali nuovi poteri dal sangue di strega ho se non ci provo?"

"Luz, nessuno ha detto che il sangue ti avrebbe dato poteri magici." Mise il broncio, facendomi gli occhi da cucciolo. E meno male che aveva sedici anni. "E poi, devi stare tranquilla."

"Ma è come chiedere a uno squalo di smettere di nuotare!" gemette, mettendosi un braccio sugli occhi in modo drammatico. Sollevai un sopracciglio, cercando di capire di che tipo di creatura stesse parlando.

"Un cosa?" ridacchiai, facendole spostare leggermente il braccio per guardarmi prima di sospirare.

"Giusto, non lo sai. Uff, perché continuo a dimenticarlo?" si chiese dolcemente, facendomi ridacchiare di nuovo. "Quindi, in pratica, uno squalo è un tipo di pesce molto grande e pericoloso. Probabilmente questo è il modo migliore per descriverlo."

Io risposi canticchiando, annuendo dolcemente con la testa. I miei occhi si spostarono lentamente verso la parete, intravedendo fuori il sole che tramontava. Uno sbadiglio mi salì dalla gola e feci fatica a trattenermi dallo stiracchiarmi.

Luz si accorse delle mie azioni e la sua espressione si tinse subito di una certa preoccupazione. "Cosa?" chiesi, strofinandomi dolcemente gli occhi.

"Sei stanca?" Notai come la sua voce fosse improvvisamente molto più morbida di prima, tutta l'energia di qualche istante fa si era immediatamente attenuata.

"Forse un po'" le dissi con un sospiro, raddrizzando la schiena per fare qualche scatto prima di tornare nella mia posizione attuale. "Ma sto bene, non preoccuparti."

"Be', puoi andare se vuoi. Non devi restare qui con me" mi disse ridacchiando. "Inoltre, dovresti prenderti cura di te stessa, soprattutto dopo che ieri ti ho fatto prendere un tale spavento." Ancora una volta ridacchiò, ma questa volta sembrava più colpevole della precedente.

Music Under The Spotlight - Lumity [TRADUZIONE ITA]Where stories live. Discover now