11 - Verme

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Luz POV:

Ed ecco gli ultimi giorni prima del concerto, o come preferivo chiamarli, i giorni della tensione.

Mi sedetti al tavolo, battendo una matita sul mento. Le prove si erano concluse da un'ora e avevo deciso di passare il tempo a ritoccare la mia canzone.

Tutti nella band erano un po' tesi, ecco perché li chiamavo i giorni della tensione. La già poca pazienza di Matt si era praticamente disintegrata, il che significava che avrebbe sbottato contro chiunque in un batter d'occhio, e quindi anche che i gemelli Blight lo avrebbero preso in giro molto di più.

I gemelli cercavano di nascondere il loro nervosismo con scherzi e battute, ma ogni volta che ne avevano l'occasione testavano gli effetti speciali che sarebbero stati usati durante lo spettacolo. Di tanto in tanto uscivo a guardarli, notando quanto si stessero impegnando per rendere gli effetti perfetti.

Boscha sembrava molto più nervosa del solito, tamburellava le dita sul tavolo o faceva rimbalzare la gamba ogni volta che stava seduta, e ogni volta che iniziavamo ad esercitarci, notavo che si fermava un attimo, facendo qualche respiro profondo prima di ricominciare.

E poi c'era Amity, che cercava di nascondere i suoi sentimenti dietro la sua maschera da indifferente. Era sempre in movimento, quasi come uno squalo. Se si fosse fermata, anche solo per un attimo, si sarebbe capito dall'espressione sottile del suo viso che il suo cervello stava andando a un milione di chilometri al minuto.

C'era qualcos'altro che avevo notato mentre osservavo Amity, qualche altra emozione che le vorticava in testa e che non ero riuscita a cogliere. Quello che avevo capito è che i suoi fratelli erano in grado di percepire qualsiasi cosa fosse e la prendevano in giro continuamente per questo.

Edric si avvicinò, appoggiandosi al tavolo e facendomi uscire dai miei pensieri. "Ciao Luz." Abbassò lo sguardo sul mio quaderno, scrutando per un attimo le righe. "Come va?" Sorrisi, posando la matita al centro del quaderno.

"Tutto bene!" esclamai, facendolo sorridere. "Ho solo pensato di rilassarmi un po' dopo le prove, sai." Annuì, appoggiandosi al tavolo.

"Capisco" mormorò Edric, le sue orecchie si contorsero per un attimo prima di fermarsi. "Ehi, una domanda: hai visto Mittens in giro?" Scossi la testa, facendolo sospirare.

"A cosa ti serve?" gli chiesi, la curiosità si insinuava nel mio cervello.

"Devo sapere che colori vuole per l'effetto fumo che dobbiamo fare per alcune canzoni" disse, girandosi verso di me con un sorriso. I suoi occhi si posarono sul mio quaderno, poi si illuminarono. "Ehi, aspetta! Posso dare un'occhiata a quello che hai scritto?" Tirando il quaderno nella sua direzione, lo prese rapidamente e lo aprì. "Little Miss Perfect?"

"Mi sembrava un bel titolo." Scrollai le spalle. "Questo testo è quasi finito, ma devo ancora esaminarlo con Amity. Ce n'è un altro nell'altra pagina, ma per ora è solo un'idea." Edric annuì, con gli occhi che scorrevano tra le righe. Vedevo il sorriso sul suo volto diventare un po' più grande, poi ridacchiò, prendendo la matita dal centro e tenendola in mano.

"Ti dispiace se faccio un piccolo appunto? Sarà nell'angolo" chiese il gemello, toccando leggermente il quaderno.

"Fai pure!" gli dissi, osservando il suo sorriso trasformarsi in un ghigno. Annotò rapidamente il suo appunto, assicurandosi di farlo in modo leggero. Poi rimise la matita nel quaderno e lo chiuse, passandomelo.

Si alzò dal tavolo e mi fece un piccolo saluto. "Bene, è meglio che vada a cercare Mittens. Ci vediamo in giro." Edric sparì dietro l'angolo, alla ricerca della cantante. Il mio sguardo si soffermò per un attimo sul corridoio, poi lo abbassai su ciò che aveva scritto.

Music Under The Spotlight - Lumity [TRADUZIONE ITA]Where stories live. Discover now