26 - Colpo al cuore

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"Sei sicura? Perché sembravano proprio le fusa" Amity mi stuzzicò, facendomi alzare gli occhi e darle un leggero spintone che la fece solo ridere.

"Sì, sono sicura. Gli umani non fanno le fusa come voi." Sentii il leggero tremolio della mia voce, ma lo ignorai. "Almeno... l'ultima volta che ho controllato non le facevamo..."

"Ti credo sulla parola" disse, ma capii che l'espressione del suo viso diceva il contrario. Feci per dire qualcos'altro, ma con la coda dell'occhio notai qualcosa appoggiato al muro vicino alla finestra. Mi voltai a guardarlo e trovai un bastone familiare appoggiato lì.

"Perché Owlbert è qui?" chiesi, puntando il pollice in direzione del bastone. Amity spostò lo sguardo sul bastone e poi di nuovo su di me, scrollando le spalle.

"Eda lo ha mandato qui ieri sera, mentre tu dormivi. Voleva che fosse qui per aiutarti, almeno così diceva la sua lettera" disse Amity, il che mi fece solo ridere.

"Cosa? Non si fida di te?" Amity alzò di nuovo le spalle, voltandosi verso il personale. "Ehi, almeno adesso non dovrò più appoggiarmi a te! Ora ho un bastone da passeggio!"

"Non è che mi dispiaccia che ti appoggi a me" sentii la strega dire, facendomi trasalire. Mi schernii, scansando leggermente il suo commento.

"Dai, sono praticamente un peso morto quando mi appoggio a te." Guardai la strega che scuoteva la testa. Feci per ribattere, ma mi voltai troppo bruscamente, provocando una nuova scossa di dolore al fianco.

Strinsi i denti, lottando per non gridare di dolore. Amity si accorse delle mie azioni, si alzò a sedere e mi posò delicatamente una mano sulla spalla, lanciandomi uno sguardo che chiedeva se stessi bene. Il dolore si mescolò a un'improvvisa pressione nel petto, che per un attimo mi rese difficile respirare. Dopo un paio di secondi, feci un lungo respiro attraverso il naso, allontanando la mano dal fianco e portandola su per strofinarmi il petto.

"Sto bene" dissi alla fine, facendo un sorriso sforzato ad Amity. Dal suo sguardo capii che si era accorta del mio sorriso, ma non disse nulla al riguardo.

"Devi stare attenta" mi disse, togliendo la sua mano dalla mia spalla e usandola per accarezzarmi la guancia. Mi appoggiai al suo tocco, chiudendo gli occhi ed emettendo un sospiro. "Altrimenti non migliorerai mai."

"Lo so..." dissi, aprendo gli occhi per fissare i suoi occhi dorati. Erano morbidi, pieni di attenzioni e di preoccupazioni, e fissarli mi fece sbattere i miei per un attimo. "Ma ehi, sai cosa mi aiuterebbe a guarire più velocemente?"

"Cosa?" chiese lei, con le labbra che si sollevavano in un accenno di sorriso.

"Un bacio" riuscii dire, senza che la mia voce vacillasse, ma non riuscii a impedire che il calore mi salisse alle guance. Il respiro di Amity si fece affannoso per un attimo, un rossore acceso le si diffuse sulle guance e poi sulle orecchie, mentre si abbassavano lentamente.

Per un attimo ci fu silenzio, poi si lasciò sfuggire una risatina sommessa. "Sei proprio la mia idiota, eh?" chiese, sporgendosi in avanti prima di darmi un bacio sulla fronte. E come se non bastasse, ci furono due fischi improvvisi, che fecero allontanare Amity prima di voltarsi verso la porta così velocemente da diventare una macchia rossa.

Lì, appoggiati al telaio della porta che in qualche modo erano riusciti ad aprire senza fare rumore, c'erano Edric ed Emira. "Ce ne hai messo di tempo Mittens!" Emira disse con un sorrisetto prima di rivolgersi al fratello. "E questo significa che mi devi settantacinque lumache."

"Edric! Emira!" Amity urlò, con voce acuta e stridula, il corpo bloccato sul posto. Il calore sulle mie guance, che prima c'era, aumentò fino a raggiungere il calore di un falò, lasciandomi completamente senza parole. Tuttavia, i gemelli ignorarono la loro sorella minore, Edric si accasciò in avanti con un sospiro.

Music Under The Spotlight - Lumity [TRADUZIONE ITA]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora