"Boscha, non farlo mai più" mi disse con un tono tremante, e io mi limitai a ridere.

"Non avrei dovuto farlo se non fossi stata così immersa nei tuoi pensieri" le dissi, e lei si limitò a scuotere la testa. "Che cosa ti passa per la testa?" chiesi. Lei gettò le mani in aria e si sedette su uno degli scatoloni che tappezzavano la stanza.

"Penserai che sono pazza" mormorò, appoggiando la testa tra le mani. Mi sedetti accanto a lei sulla scatola, appoggiandole una mano sulla schiena. La sentii iniziare a borbottare tra sé e sé, senza riuscire a capire nulla.

"Ti prometto che non lo farò." Alzò lo sguardo su di me, i suoi occhi mi scrutarono il viso per un attimo prima di sospirare.

"Va bene, d'accordo." Fece un respiro profondo, stringendo entrambe le mani prima di iniziare. "Allora, durante la nostra prima canzone, quella delle Hex girls, hai presente? Stavo osservando il pubblico quando ho dovuto cantare il coro speciale".

Annuii, osservando la sua pausa, muovendo per un attimo le mani intorno a sé mentre cercava di capire cosa dire. "E Boscha, giuro su Dio che ho visto Luz tra la folla."

Sbattendo le palpebre un paio di volte, mi resi conto che dovevo comportarmi in modo un po' sorpreso.
Anche se sapevo che Luz era tra la folla, grazie a Willow che le aveva dato il biglietto, non avevo intenzione di dirlo ad Amity. "Davvero?" Amity annuì, massaggiandosi le tempie.

"Sto perdendo la testa" disse dolcemente mentre si passava le mani tra i capelli, scompigliando la mezza coda di cavallo. Le diedi una pacca sulla schiena mentre continuava a lamentarsi.

Amity si appoggiò alla parete, guardando il soffitto. "Amity, dubito che tu stia perdendo la testa" le dissi, alzandomi in piedi e tendendole la mano perché la prendesse. "Semmai sei solo sovraccarica di lavoro e stress".

Lei prese la mia mano e si alzò, strofinandosi la nuca. "Probabilmente hai ragione" concordò, spostando lo sguardo sul pavimento. Annuii, trascinandola dietro l'angolo.

Per poco non ci imbattemmo in Edric, che stava trasportando alcuni altoparlanti tra le braccia. Si girò leggermente, poi i suoi occhi si illuminarono. "Oh, ehi! L'hai trovata!" Si sforzò, aggiustando leggermente la presa sugli altoparlanti.

Gli tolsi velocemente alcuni altoparlanti per evitare che ne facesse cadere qualcuno. Tirò un sospiro di sollievo, sollevando i diffusori un po' più in alto. "Grazie Boscha. Piuttosto, cosa stavi facendo Mittens?"

"Pensavo" rispose lei, prendendo un altoparlante dalla pila di Edric e spostandosi per portarlo al carrello. Edric mi guardò sollevando un sopracciglio, ma io mi limitai ad alzare le spalle e iniziai a portare i diffusori nel carro.

Messi i diffusori nel carro, mi chinai e iniziai a legarli, sentii i passi pesanti di Edric dietro di me prima che appoggiasse i diffusori con un gran tonfo. Si alzò in piedi, dando qualche colpetto alla schiena.

Strinsi le corde intorno ai diffusori, tirandole un paio di volte per assicurarmi che rimanessero al loro posto. Poi, rimettendomi in piedi, mi voltai verso Edric. Lo guardai faticare per cercare di legarli.

"Hai bisogno di aiuto?" gli chiesi, osservandolo mentre cercava di tirare le corde intorno agli altoparlanti.

"No, ci penso io." Sospirò prima di lasciar cadere le corde e alzarsi in piedi, disegnando un piccolo cerchio incantato che legava i diffusori con una piccola linea rosa. Emira camminava dietro a noi due, contando in silenzio i diffusori che avevamo portato.

"È tutto" disse sorridendo e mettendosi una mano sul fianco. "Dove sono Matt e Mittens?" Scrollai le spalle, ma Edric riuscì a rispondere per me.

"Sono già entrambi nel carro" disse. "Tu vai dietro con Mittens?" mi chiese Edric, e io annuii. Lui mi ricambiò con un breve cenno, poi i gemelli si diressero verso il carro.

Music Under The Spotlight - Lumity [TRADUZIONE ITA]Where stories live. Discover now