CHAPTER XXI

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LAUREN'S POV

Ero appena arrivate al locale, Dinah era entusiasta della sua organizzazione e si scambiava sorrisi e complimenti con Normani che, come sempre, era sua complice nelle imprese folli e stravaganti. Ally era già lì con loro quando arrivai e la scorsi chiacchierare con Louis ed Harry, probabilmente felicitandosi della proposta. Il posto era tremendamente lussuoso e l'atmosfera era fin troppo tranquilla per un addio al nubilato – o meglio, per un addio al nubilato organizzato da quelle due. Feci dei saluti generali prima di sedermi al tavolo, il mio posto era tra DJ ed Harry e proseguendo in senso orario c'erano Louis, Ally, Sofia e Dom e poi una sedia vuota che presumibilmente spettava alla cubana che ancora doveva presentarsi. In realtà non ci avevo capito molto di quella sottospecie di festa, solitamente era sempre un qualcosa organizzato all'insaputa della futura sposa ovviamente pieno di alcol, musica assordante e spogliarellisti ma Dinah e Normani apparentemente avevano optato per una cosa molto calma, forse sotto richiesta della stessa sposa. Ma la situazione, comunque, non mi era per niente chiara – anzi, ero certa ci fosse qualcosa sotto che nessuno, compreso me ed Ally, conosceva. Il tavolo era apparecchiato con bicchieri di cristallo e posate in argento, al centro c'era un mazzo di fiori freschi – dato il profumo forte – con sopra un palloncino ad elio con su scritto 'The Bride's Bachelorette Party'. Tutto troppo sobrio, pensai stranita. Lo sguardo incuriosito di Allyson colse i miei occhi e questo fece sì che spostassi l'attenzione dal palloncino a lei che immediatamente mi sorrise.

''Allora, che ne pensi del lavoro di queste due sciroccate?'' chiese indicando Dinah e Mani con la testa, io feci una smorfia.

''Abbastanza sospetto'' risposi ridendo, lei concordò sostenendo poi la risata. In quel momento mi resi conto di essere seduta letteralmente di fronte i fratelli di Camila, così offrì un piccolo sorriso a Sofi ed un cenno col capo a Dom.

''Come vanno le cose, Jauregui?'' chiese il più grande con un velo di malinconia nella voce, cercando di camuffare tutto con un sorrisetto cordiale che ricambiai.

''Solito, si lavora'' dissi alzando le spalle per poi porgergli la sua stessa domanda.

''Molto bene, ora lavoro come contabile nella Ross Records'' rispose lui ed un piccolo ghigno sarcastico spuntò sul mio viso.

''Immaginavo una cosa del genere... mi fa piacere, comunque'' dissi cercando di suonare il meno ironica possibile per poi prendere un sorso d'acqua dal bicchiere apposito.

''E tu, Sofi? Mamma mia, quanto sei cresciuta...'' dissi sorridendole spontaneamente. Era diventata una donnina, spaventosamente simile alla sorella.

''Studio, Lolo, è il mio ultimo anno al liceo questo'' rispose facendomi perdere qualche battito per il soprannome. Anche la sua voce era cambiata, ora era più grave con un timbro fortemente marcato, l'unica cosa che non era cambiata era il suo forte accento latino-americano.

''Ah sì? Ho quasi paura a chiederti cosa farai dopo...'' dissi sorridendo e Dom immediatamente capì di cosa parlassi.

''Voglio fare fotografia, sperando che la NY Academy of Arts mi accetti'' rispose invece la piccola, quasi mi affogai con l'acqua e tossì leggermente.

''Fotografia?'' chiesi sorpresa, passando lo sguardo tra lei e Dom che annuì col capo.

''Sì, come te... il mio sogno è quello di aprire un'azienda come la tua'' rispose con occhi pieni di ammirazione. Sofia era sempre stata particolarmente legata a me, forse anche più di quanto lo fosse Taylor alla cubana. Ricordavo alla perfezione tutte le volte in cui mi aveva chiesto di scattare e tutte quelle in cui avevo provato ad insegnarle qualcosa, ma era troppo piccola ed ovviamente non se lo sarebbe ricordato. Mi stupì la sua scelta, non tanto per l'ammirazione verso di me – cosa che mi lusingò – quanto per il fatto che immaginai la faccia di Sinu al suo 'voglio fare la fotografa come Lauren'. Da pazzi, quant'era strana la vita.

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