DESTINY

CHAPTER XV

LAUREN'S POV

09:45 AM, era quel che lampeggiava sulla piccola sveglia digitale che avevo sul comodino accanto al letto. Il rosso della scritta era l'unica fonte di luce nella stanza che, solitamente, era invasa dai raggi flebili del sole di quelle ore. Mi alzai a sedere, ancora mezza sdraiata sul letto, poggiando la schiena allo schienale mentre una mano, quasi involontariamente, andava tastando al lato opposto del materasso scoprendo, per niente sorpresa, che fosse vuoto. Controllai il cellulare, con molta calma, lessi le notizie del giorno e risposi ad alcuni messaggi per poi controllare un po' i vari social. Aprendo Instagram mi accorsi di un paio di tag di DJ e Normani così aprì le notifiche per guardarne il contenuto: la prima aveva postato una foto con le altre scrivendo ''RIUNITED'' seguito da cinque emoji di una corona mentre Mani aveva messo un video di noi che ballavamo sulle note di Don't Stop the Music con su uno sticker che diceva ''Bride's Maids'', cioè testimoni della sposa. In realtà in quel video ero presente per pochi frammenti, quasi di sfuggita, siccome ricordai di aver speso la serata per lo più gironzolando dietro una ragazza bionda incontrata al locale in cui andammo dopo cena. Finita la serata ospitai tutte da me, ero l'unica meno ubriaca e per evitare eventi spiacevoli e rider un po' stravaganti, diciamo così, decisi di offrire un passaggio a tutte verso casa mia. Mi resi conto di star rivedendo in loop quel video, anche se in realtà non lo vedevo davvero, e mi accorsi dello sguardo perso di Camila mentre le altre si divertivano ridendo e ballando. La conversazione di ieri, la proposta che aveva fatto, le parole che aveva speso per le ragazze e, in seguito, le parole che aveva rivolto a me fuori la balconata, continuavano a ripetersi nella mia mente come un disco danneggiato in un giradischi d'epoca. Non mi aveva stupito, in un certo senso mi aspettavo sarebbe successa una cosa del genere e nemmeno sottovalutavo la possibilità che l'avrebbe chiesto anche a me, quello che forse aveva destato meraviglia era la sua consapevolezza e rassegnazione al fatto che l'avrei presa molto male, e proprio per questo decisi di non dargliela vinta e fingere una reazione pacata. Mentre dentro ribollivo. Mentre dentro morivo. Le avevo dato un chiaro e secco no ma non ero esplosa, ed ero orgogliosa di me per questo. La verità era che da tre mesi a quella parte avevo iniziato un percorso psicologico per ''disintossicarmi'' dalla mia dipendenza dal passato e dai miei errori ed una cosa che avevo appreso era proprio questa: mantenere la calma in situazioni di forte stress emotivo. E ci ero riuscita. La Lauren in frantumi di qualche tempo addietro non l'avrebbe mai fatto, non avrebbe potuto perché senza mezzi né volontà. Ma ora ero determinata a riprendermi la mia vita, a ritrovare me stessa, forse anche nello stesso posto nel quale mi ero persa. Ritornai sul video che continuava a scorrere in loop e lo chiusi tirando un sospiro prima di alzarmi dal letto scoprendo le gambe nude da sotto le lenzuola. Adoravo sentire la seta sulla pelle, perciò non indossavo mai dei pantaloni per dormire. Prima di scendere al piano di sotto andai al bagno, lavai i denti e cercai nella cabina armadio un pantaloncino da indossare.

''Buongiorno'' dissi con voce più roca del solito alle due ragazze in cucina che mi salutarono con un sorriso.

''Come mai già sveglia di domenica?'' chiese Dinah che era intenta a metter su del caffè, feci spallucce.

''Forse il mal di testa'' risposi andando verso la credenza dove avevo i cereali prendendone una manciata.

''A che ora hai il volo?'' chiesi alla biondina seduta sullo sgabello alle mie spalle.

''Questa sera tardi'' rispose con tono dolce, come suo solito.

''Allora possiamo organizzare un pranzetto, che dite?'' dissi sorridendo a DJ ed Ally che accolsero con enfasi la mia proposta.

''Chiedo a Mani e Mila cos'hanno in programma'' disse poi la polinesiana prima di sorseggiare dalla tazza fumante mentre io continuavo a sgranocchiare i miei amati Cheerios.