Chapter 47

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Thomas
«Muovetevi che voglio bere!» urla Josh euforico.

«Thomas» mi richiama Victor, distogliendomi dallo stato di trance.

«Che succede?» gli faccio un cenno

«Eri assorto nei tuoi pensieri» mormora, lo ignoro e mi avvio alla macchina.

Il traffico scorre velocemente, in un battibaleno arrivo fuori al locale. Spengo il motore e sospiro, dallo specchio retrovisore vedo la mia felpa. La prendo ed ispiro il profumo che emana, il suo. La lancio violentemente sul sedile. Esco sbattendo la portiera e mi dirigo nel locale.

«Fatemi passare» dico ai bodyguard che si spostano di scatto. Entro e la musica rimbomba nel locale, mi faccio spazio e vado nel privè, dove ci sono già gli altri.

«Che fine hai fatto?» domanda Jared mentre si fuma una canna. Noto Josh che si bacia con una ragazza, le loro mani tassano le parti intime a vicende. Mi allontano appoggiandomi al balconcino, passo una mano sul collo guardandomi intorno.

Sento delle voci, mi volto incrociando lo sguardo di quel tizio che stava con Kate. Do un'occhiata veloce al suo gruppetto, ma lei non c'è.

«Sto impazzendo!» stringo i pugni e mi imbatto in quei corpi sudaticci, cerco di adocchiare qualcuna, ma nessuna attira la mia attenzione.

«Cerchi una verginella?» domanda Josh alle mie spalle, mi volto e lo vedo con quella ragazza.

«Non rompere le palle!» sputo irritato. Mi dirigo nel parcheggio, appoggiando le mani sul cofano. Sento la rabbia, scorrere nelle vene, in questo momento vorrei spaccare qualcosa.

Delle unghie rosso scarlatto percorrono le mie braccia, mi scosto di rimando.

«Vuoi compagnia?» mi sorride, mettendo in mostra il suo piercing alla lingua.

«Vattene Agatha» dico con tono pacato. Agatha è la sorella di Jared e trova sempre un modo per approcciare con me. L'ho scopata due volte ma sembra non arrendersi.

«Solo una volta» sussurra, mi ricorda quando lo dissi a lei in quel casale. Scuoto la testa violentamente e mi volto verso di lei.

«Vieni qua» la faccio chinare sul cofano, le strappo le mutandine di pizzo, strilla eccitata. Indosso il preservativo ed entro in lei, ansima e cerca di toccarmi, fallendo miseramente. Continuo a spingere, lei viene mentre io cerco di appagarmi in tutti i modi. Vengo ma mi sento vuoto, getto il preservativo a terra e rientro nel locale, nervoso più prima. Mi guardo attorno, cercando il suo privè, finché non lo trovo. Mi guardano tutti sorpresi, ignoro i loro sguardi e lo tiro fuori da lì.

«Dove sta?» urlo per sovrastare la musica alta, mi guarda sorridendo.

«Lasciala stare» fa per andarsene ma blocco il suo braccio, la sua faccia si contorce in un'espressione di dolore.

«Se non me lo dici, ti riempio di pugni fino a stordirti!» ringhio adirato

«L'hai fatta soffrire abbastanza, lasciala in pace» alza gli occhi al cielo, lo spingo facendolo barcollare.

Kate
«Grazie mille per l'ospitalità, era tutto buono» sorrido educatamente e saluto i genitori di Charlotte.

«Kate sei sicura che non vuoi essere accompagnata?» domanda preoccupata Charlotte, annuisco in risposta. Le do un bacio sulla guancia e proseguo dritto. Mi arrivano dei messaggi ma li ignoro, la testa mi sta scoppiando. È come se avessi un macigno che mi perseguita continuamente.

Arrivo nel mio quartiere, il silenzio rende tutto così piacevole finché una portiera che sbatte mi distoglie dai pensieri. Mi volto spaventata e rimango pietrificata nel vederlo, si ferma a pochi centimetri da me. Il cuore inizia a pompare velocemente, il respiro si blocca e le parole sembrano non uscire. La luna renderebbe tutto così romantico, se non fosse che tra di noi non c'è nulla di romantico.

«Dov'eri?» calpesta la sua sigaretta e mi guarda.

«Non sono cose che ti riguardano, Thomas» cantileno e mi incammino verso casa ma la sua frase mi fa bloccare.

«Stavi amoreggiando con qualcuno?» il suo tono schifato evince. Torno indietro spingendolo, perché non resta fuori dalla mia vita!

«Non sono cose che ti interessano!» sbraito, il mio viso in questo momento sarà rosso dalla rabbia.

«Perché dovrei renderti partecipe della mia vita?!» scuoto la testa, indignata.

«Anzi, sai una cosa? È vero, stavo con un ragazzo» ammicco, i suoi lineamenti si induriscono.

«Anch'io ero con una ragazza, me la sono scopata» ammicca, il sorriso scompare dal mio viso e lascia spazio all'amarezza. Abbasso lo sguardo, mordendomi il labbro. Finisce sempre così, le sue parole mi feriscono soltanto.

«Spero che tu ti sia divertito» cinguetto, fingendo un sorriso.

«Non puoi nemmeno immaginare» attorciglia una ciocca dei miei capelli attorno alle sue dita. Mi scosto, come se mi fossi bruciata. L'immagine di lui insieme ad un'altra mi annienta.

«Sono contenta, ma perché sei qui? Perché cerchi me?» fa per dire qualcosa ma si zittisce. Come sempre, non ottengo risposte, se non il suo silenzio. Perché non mi dice una volta per tutte che non vuole avere niente a che fare con me? Perché continua a presentarsi sotto casa mia?

«Buonanotte» mi incammino, con il cuore sofferente.

Aumento il passo, mi scappa un singhiozzo e non mi accorgo delle lacrime che scorgono dai miei occhi. Il respiro accelera, mi fermo con una mano sul petto, respirando lentamente. Due braccia mi fanno voltare, mi allontano.

«Lasciami in pace!» urlo con la voce rotta, si avvicina e mi abbraccia. Nonostante mi divincolo, mi stringe forte. Il mio viso viene schiacciato dal suo petto. Inspiro il suo profumo, che mi era mancato troppo.

«Perdonami» respira nei miei capelli, lasciandomi di tanto in tanto dei baci su di essi.

«Sono io una stupida, ad essermi fidata di te» mi distacco guardandolo negli occhi, senza vergognarmi del mio stato. I suoi occhi, guardano i miei intensamente.

«Cosa vuoi più? Hai ottenuto tutto, cosa ti rimane! Vattene dalla mia vita» pronunciò queste parole senza interrompere il nostro contatto visivo.

«Mi fai andare fuori di testa!» sbraita tirandosi i capelli, lo guardo non capendo.

«Io? Sei tu, sei entrato nella mia vita e mi hai rovinato tutti i piani. Dimmi, ti sei divertito con quella ragazza?» lo spintono, mi lascia fare, senza controbattere.

«Kate» sussurra, bloccando le mie mani e portandole alle sue labbra.

«Io ti odio! Sai una cosa, baciati e scopati chi cazzo vuoi, ma lasciami in pace» sussurro, corro velocemente. Mi rifugio nella mia stanza e scivolo contro la porta.

«Fammi dimenticare di te, Thomas Moore»

Miei Lettori/Mie Lettrici ecco a voi il capitolo 47🦋
Tra Kate e Thomas c'è l'ennesimo diverbio. Kate è spaventata da questo forte sentimento che prova ma sa che Thomas non la potrà mai amare.
Ci sentiamo nel prossimo capitolo, vi mando un abbraccio virtuale🌈
~Nanny
Ps: la storia, purtroppo, sta giungendo a capolinea. Sto preparando già qualcosina per la prossima, ma vorrei sapere se vi interessa leggere qualcosa in particolare🌼

Un amore dannatamente folleWhere stories live. Discover now