Chapter 22

9.6K 171 5
                                    

Mi ero decisa a partire con la scuola. Avevo consegnato i moduli alla professoressa, dopo tante insicurezze avevo pensato che mi facesse bene cambiare un po' aria.

Mi feci una doccia e indossai la tuta. In questi giorni avevo intravisto mia mamma pochissime volte, tipo ieri mattina ci eravamo scontrate nel corridoio, mi aveva guardata ed era corsa in camera, senza riservarmi nessuna delle sue battutine solite.

Decisi di sdraiarmi un po' sul letto, giusto per riposarmi una mezz'oretta. Mi voltai e lo sguardo finì sul mio comò. Feci un respiro profondo e mi avvicinai all'armadio. Cercai dietro al parato, la chiave che nascosi. La presi tremante ed avvicinai la chiave alla serratura.

"Clic" si era aperta... Tirai lentamente il cassetto e vidi quel quaderno sgualcito. Mi aveva ascoltata, sapeva ogni cosa, avevo riempito quelle pagine piangendo. Passai delicamente le dita su di esso, un filo di polvere si era formata sulla copertina. Soffiai così da spazzarla via, mi sedetti sul letto e lo aprì tentennante . Uno sticker di una faccina sorridente adornava la copertina.

"Katherine Josephine Evans" sorrisi alla mia ingenuità di allora.

"Caro diario, oggi la maestra ha spiegato le espressioni. Non ci sto capendo niente aiuto. Oggi Belinda mi ha preso in giro per le mie treccine. Ma le ho fatte così velocemente, mamma non c'era. Ieri le avevo chiesto di farmele, ma si sarà dimenticata, poverina ha tanto lavoro da fare"

Piccola Kate se potessi vedere nel futuro, ti renderesti conto che quel lavoro non esisteva, ma era semplicemente menefreghismo.

Sfogliai le diverse pagine, raggiungendo le più recenti. Socchiusi gli occhi per qualche istante, iniziai a scorrere con gli occhi quelle righe marchiate di inchiostro e dolore.

"Caro diario, mi brucia tutto. Ho buttato i vestiti nell'immondizia, mi sono data uno schiaffo. Ho pianto nella doccia così tanto, da prosciugare tutte le lacrime. Domani ritorno a scuola, non mi sento bene. Ho un macigno sul cuore, che non mi permette di respirare. Ho sonno, tanto sonno" una lacrima solcò il mio viso mentre leggevo le prime righe. Lo chiusi di colpo nascondendo il quaderno sotto al cuscino e mi addormentai tremolante.

"Stasera ti passo a prendere" era Charlotte
"Ho bisogno di svagarmi" digitai
"Ci penso io, tranquilla"

Indossai un jeans nero, un dolcevita sempre nero e un cappotto bianco. Pettinai i miei lunghi capelli, mi truccai leggermente e spruzzai un po' di profumo. Raggiungemmo la piazzetta, dove ci aspettavano già i ragazzi sulle gradinate. C'erano varie bottiglie di birra vuote accanto a loro, cercai uno spazio pulito per poi sederci.

«Come stai?» mi abbracciò Matt

«Bene» sorrisi falsamente. Ero ricaduta di nuovo in quel burrone.

«Allora, la casa stasera offre: vodka liscia, vodka al melone, tequila, vodka alla fragola e whisky» elencò fiero, sembrava un barman in questo momento.

«Kate ho preso anche qualcosa per te, visto che sei astemia» disse Nelson

«Voglio bere» negai ottenendo gli sguardi di tutti loro, stupiti ma fortunatamente non dissero nulla.

«Hanno già gareggiato?» chiese Charlotte e Rick scosse la testa.

«In cosa precisamente?» chiesi, in effetti vidi tante persone ma non pensavo ci fosse qualcosa.

«Gare di moto» rispose Luke

«E chi gareggia?» bevvi il primo sorso

«Il tuo troglodita» ridacchiò Nelson, il liquido mi andò di traverso e finì per tossire. Matt mi diede dei colpi sulla schiena per aiutarmi a riprendere.

«Uh, ce ne saranno delle belle» bofonchiai e guardai in direzione della pista, dove c'erano già alcune moto. Mi guardai in giro e vidi Victor osservarmi, sembrava sussurrare qualcosa. Thomas si voltò verso di me, lo guardai anch'io ma sembrava non voler distogliere lo sguardo.

«Assaggia questo» Matt avvicinò il bicchiere alle mie labbra, le schiusi e del liquido scese lungo la gola. Chiusi gli occhi per il bruciore e gli sorrisi per ringraziarlo.

«Voglio assaggiare pure quelli» mi alzai avvicinandomi alle bottiglie sotto lo sguardo attento di Charlotte.

La gara sembrò avere inizio, un signore fischiò e le moto sfrecciarono lungo l'asfalto. Le persone gridavano, sventolando delle bandane colorate.

«Prova questo» sorrise Charlotte, sarà già ubriaca. Buttai giù anche questo bicchiere, molto più dolce e finì per versarmene un altro. Sorrisi a Matt e gli tolsi anche il suo bicchiere dalle mani.

«Mmh buono questo» sembrava tipo Tachipirina.

Tutti erano allegri ma la mia testa era così pesante in questo momento. Mi veniva da vomitare, mi allontanai velocemente per raggiungere il parcheggio.

«Splendore!» un gruppo di ragazzi si avvicinarono, sorrisi loro e gli puntai un dito contro.

«Se vi avvicinate vi do un calcio nelle p-palle» biascicai barcollando e finì con il sedere sull'asfalto. Provarono ad avvicinarsi ma un voce fermò la loro avanzata.

«Lasciatela stare» era Thomas, i ragazzi si allontanarono borbottando qualcosa in sottofondo.

«Su alzati!» ordinò con tono duro

«Sai oggi sei il mio eroe, anzi principe azzurro» gli feci un cuoricino con le mani. Mi sollevò da terra e finì tra le sue braccia che mi adagiarono sul sedile della sua macchina.

«Sono pesante, non d-dovevi» balbettai e lo vidi prendere dalla mia borsa il cellulare, digitando dei messaggi.

«Non si fruga nelle borse delle ragazze» gli puntai un dito contro.

«Ho freddo» continuai e lui mi passò una sua felpa e la indossai goffamente.

«Profuma di te» inspirai il suo profumo e risi senza un motivo.

«Quanto cazzo parli!» sbottò esasperato

«Dove stiamo andando?» mi appoggiai al finestrino, chiudendo gli occhi.

«A casa tua» spalancai gli occhi alla sua affermazione.

«Non voglio andarci mai più!» mi dimenai

«Diamine sembri una bambina di cinque anni» grugnì mettendo in moto.

«Stelle in cielo, arcobaleno, i fiori fioriranno, il tempo va avanti e io ti credo» canticchiai e lui scoppiò in una risata fragorosa. Era il suono più bello che avessi mai sentito.

«Ma questa canzone do-» lo interruppi

«È mia» ribattei fiera di me e ricominciai a canticchiare.

Miei Lettori/Mie Lettrici ecco a voi il capitolo 22🦋
Cosa succederà, una volta tornati a casa?
A presto🌹
~Nanny

Un amore dannatamente folleWhere stories live. Discover now