Chapter 9

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Ero in ritardo per colpa dell'autobus e per quanto avessi corso non avrei mai raggiunto la palestra in due minuti. Aprì la porta della stanza con il fiatone e vidi già Thomas e Drake sul ring ad allenarsi.

«Scusate il ritardo» ansimai con una mano sul cuore.

«Vedo che ti sei già riscaldata» sghignazzò Drake divertito dalla scena.

«Oh! L'autobus ha ritardato ed è una bella camminata dalla fermata a qui» mi grattai la tempia e sistemai il mio zaino. Ne approfittai per prendere la borraccia e bere un gran sorso d'acqua fresca per riprendermi.

«Ti sarei passato a prendere» ribatté dispiaciuto

«Fai già tanto» sorrisi grata

Legai i capelli in una coda bassa e mi avvicinai al ring. Thomas si girò guardandomi per la prima volta da quando ero entrata. Sostenni il suo sguardo nonostante mi mettesse molto in soggezione.

«Kate inizia a colpire» mi incitò Drake, lanciò nella mia direzione i guantoni e dopo averli indossati, mi guardai intorno indecisa sul da farsi.

«Devi colpirmi» parlò Thomas indicandosi con il dito. Mi avvicinai al suo corpo pronta a dargli un pugno sul petto ma lui bloccò il mio braccio senza alcun sforzo.

«Sii più furba e colpisci più forte!» urlò Drake battendo le mani.

Cercai di accumulare la rabbia e lo colpì con tutta la forza. Lui, d'altro canto, continuava a schivarli e nel mentre sentivo il suo sguardo perennemente addosso. Diventai nervosa e lui ne approfittò per farmi uno sgambetto, facendomi inciampare.

«Idiota!» sbottai chiudendo i pugni e mi avventai su di lui come una furia.

«Sei troppo fiacca!» rispose con strafottenza.

«Non sei migliore di me!» gli puntai un dito contro.

«Vado a farmi un caffè. Kate non ci siamo» Drake ci lasciò da soli, rivolgendoci una strana occhiata.

«Sai, ha ragione Drake» ammise lui, una volta che Drake fu fuori dalla stanza.

«Non riesci nemmeno a colpirmi bene» continuò a beffarsi di me.

«Sei così debole» scosse il capo e con un gesto fulmineo mi bloccò le braccia.

«Eppure vedo in te tanta rabbia» sussurrò a pochi centimetri dal mio viso. Fui costretta a sollevare la testa per la svariata altezza che ci contraddistingueva.

«Ti sbagli» tolsi le braccia dalla sua presa

«Non sbaglio mai» ribattè

Sollevai lo sguardo verso il suo e me ne pentì amaramente, non avevo mai visto i suoi occhi da così vicino ed erano ipnotici.
Sembrava come se indossasse delle lentine, erano così profondi come se volessero divorarti da un momento all'altro.

Non mi accorsi che la sua mano si stava man mano spostando sul mio fianco, fino a stringere la presa. Mi assalì un senso di ansia e lo spintonai.

«Aggressiva» mi sussurrò all'orecchio provocandomi un brivido lungo la schiena.

«Cos'hai su quel fianco?» domandò ancora

«Fatti i cazzi tuoi!» ringhiai e me ne andai.

Drake aprì la porta e assistì alla scena non capendo. Lo sorpassai in fretta, dimenticandomi di quanto accaduto. E mentre mi allontanavo da quel luogo, potevo sentire ancora le sue dita tatuate che premevano sulla mia pelle.

Thomas pov's
«Cos'è successo?» chiese Drake curioso ma non gli risposi.

«Ci vediamo domani» lo salutai prima di abbandonare anch'io la stanza.

Un amore dannatamente folleWhere stories live. Discover now