Chapter 39

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I giorni qui sono passati velocemente, e mi ritrovo già sull'aereo. Arrivo a Los Angeles e l'aeroporto è invaso dal caos, gente che va e gente che viene.

«Straniera con chi sei?» mi raggiunge Damon

«Oh, sto aspettando il taxi» nega con la testa e mi trascina insieme alla valigia che a momenti rischio di inciampare.

«Hey» mi lamento

«Ti accompagno io» prende la mia valigia e la deposita nel cofano.

«Non dovevi» sorrido dolcemente.

«Signorina, è troppo stanca per fare una passeggiata?» inarca il sopracciglio. Raggiungiamo un chiosco e prendiamo due granite, la mia al gusto melone e la sua a menta.

«Non sparire, mi raccomando» mi punta un dito contro.

«E dove potrei andarmene» alzo gli occhi al cielo. Torno a casa e decido di farmi prima una doccia e andare da Drake. Indosso una gonna scozzese e un maglioncino a collo alto nero. Scendo ed attendo che venga l'autobus, tra quindici minuti dovrebbe passare.

«Kate!» mi volto verso Dylan, raggiante come sempre.

«Hey» sorrido

«Cerchi Drake?» annuisco e mi indica il suo ufficio. Mi avvicino alla porta e busso, dopo aver ottenuto risposta entro. Lo trovo intento a farsi un caffè, appena mi vede mi abbraccia.

«Piccola Kate» mi stringe forte tra le sue braccia, ricambio il suo abbraccio.

«Sono passata a portarti un pensierino» gli porgo la scatola che apre senza esitare, all'interno si trova una cornice con la vista di Roma.

«È bellissima, com'è andato il viaggio?» mi dà un bacio sulla fronte.

«Bene,mi sono divertita tantissimo!» esclamo euforica.

«Ti vedo molto serena» constata ed annuisco.

«Prima di andare, devi farmi un favore» gli faccio un cenno e mi dà un sacchetto.

«Thomas è malato, glielo potresti portare?» al sentir il suo nome, faccio un profondo respiro e lo guardo torva.

«Non stiamo in buona e lo sai!» lo ammonisco

«Devi solo darglielo» mi fa gli occhioni dolci

«Non puoi portarglielo tu?» lo guardo sospetta

«Non te l'avrei chiesto scema, anzi ti accompagno visto che passo per di lì ma devo scappare» mi sa che c'è qualcosa sotto, sospiro profondamente e lo seguo. Non sono pronta a vederlo di nuovo.

Mi ferma sotto casa sua, mi accarezza i capelli. Lo guardo torva e scendo. Torturo le mie dita e proseguo lentamente, il cancello stranamente è aperto. Lo chiudo e salgo le scale, suono il campanello e deglutisco.

«Cazzone!» Thomas apre la porta con un asciugamano in vita e le gocce ancora sul suo corpo. Arrossisco ed evito il suo sguardo anche se sembra molto sorpreso.

«D-drake mi ha chiesto di por-portarti questa» gli porgo il sacchetto che prende prontamente.

«Mi ha chiesto di portarti questo, essendo che non ti senti bene» ma adesso capisco che era tutta finzione.

«Ti ha mentito» asserisce

«Già» ribatto, mi allontano pronta a scendere.

«Aspetta» mi fermo alle sue parole e lo guardo.

«Devo a-andare» svio il suo sguardo, fortunatamente mi salvano i capelli.

«Entra» mi incita, lo guardo titubante e commetto l'errore di accettare.

«Dove sei stata?» domanda

«A Roma con la scuola» rispondo

« L'ultima v-» lo interrompo

«Non voglio parlare» sbuffo

«Io sì, cazzo!» dice spazientito

«E di cosa sentiamo? Del fatto che mi sia scopata Victor?» sorrido delusa, si avvicina alzandomi il viso.

«Dimmi che non è vero» sussurra poggiando la sua fronte sulla mia.

«Ancora!» urlo, spintonandolo.

«Dimmelo» mi prende la mano, riscaldandola con il calore della sua.

«A te cosa importerebbe?» lascia la mia mano sorpreso e faccio un sorrisetto.

«Vuoi sapere, vuoi sapere mentre io non ho diritto di niente» azzardo nervosa

«Ti estranei completamente, appena ti tocco ti allontani» gli tocco il petto incazzata

«Non mi guardi mai negli occhi. Sei così tossico, ma cazzo io lo sono più di te a starti accanto! Stammi lontano» dico tutto d'un fiato, non dovevo venire. Perché ho accettato!

«Hai saputo che sono stata violentata e l'unica cosa che ti importa è se ho scopato con Victor!» urlo guardandolo con disgusto.

«Sei un egoista del cazzo, vuoi scoparmi ancora? Sono qui, forza!» sbotto, si avvicina stringendo il mio viso tra le sue mani.

«Lasciami!» mi dimeno ma è inutile.

«No» mi stringe al suo petto e mi lascio andare, facendomi cullare.

«Quando avevo dodici anni, vidi una scena che mi rimarrà impressa per sempre» si distacca, avvicinandosi alla finestra, si siede a terra appoggiandosi ad essa.

«Vidi morire la persona più importante della mia vita, mia mamma» sussulto alle sue parole. Mi avvicino sedendomi accanto a lui, mentre il suo sguardo si disperde fuori.

«Cosa s-successe?» balbetto con un filo di voce.

«Mio padre era in un brutto giro ed un giorno mentre io e mia mamma stavano nel salone, sentimmo un rumore nello studio di mio padre. Mia mamma mi disse di chiudermi nell'armadio e così feci mentre lei rimase giù» fa un colpo di tosse, nei suoi occhi leggo il dolore provato e mi si stringe il cuore.

«Sentì un forte sparo ma decisi di aspettare come mi disse di fare. Dopo un po' scesi, trovai mia mamma in una pozza di sangue, corsi fino a raggiungerla. Le mie mani si riempirono di sangue ma poco m'importava» è terribile, un piccolo bambino che ha dovuto sopportare tutto ciò.

«E l'uomo?» stringe i pugni e mi guarda con sguardo spento.

«Mio padre lo uccise, cosa che avrei voluto fare io» prendo le sue mani stringendole fra le mie.

«Quel pezzo di merda di mio padre continua la sua vita come se niente fosse ma prima o poi verrà sbattuto in galera» sospira mentre le sue vene si ingrossano.

«Lo farei fuori senza problemi!» si tira i capelli dalla rabbia, mi alzo sedendomi sulle sue gambe. Bacio la sua guancia e lascio una scia di baci fino al suo collo. Accarezzo il suo viso, e gli bacio la mandibola.

«Che fai?» mi distacca guardandomi.

«Ho sbagliato, me ne v-» mi bacia dolcemente, accarezzo i suoi capelli, così morbidi al tatto.

«Lasciati andare» mormoro, mi guarda profondamente facendomi battere il cuore.

Miei Lettori/Mie Lettrici ecco a voi il capitolo 39🦋
Thomas ha confessato il suo passato a Kate, cambierà qualcosa tra di loro?
Volevo avvisarvi che troverete il capitolo 40 alla fine degli altri poiché c'è stato un errore nella pubblicazione.
~Nanny

Un amore dannatamente folleWhere stories live. Discover now