Chapter 1

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Ho sempre creduto nelle favole, credevo in un mondo parallelo in cui regnasse la pace, senza la parola diversità. Sono sempre stata un'inguaribile romantica: amavo comprare i giornaletti nell'edicola della signora Polly con all'interno il DVD della saga di Cenerentola, guardare film strappalacrime con una bella vaschetta di gelato. Al contempo mi piaceva collezionare le macchinine che uscivano dal pacchetto di patatine che mi concedevano di mangiare nei fine settimana.

Vedevo la vita così allegra, piena di colori ma con il tempo ho capito che avevo una visione completamente sbagliata e che si stava dimostrando soltanto un'illusione.

Sono Kate Evans e questa era la quinta ora di un noiosissimo giovedì scolastico. Precisamente matematica, la materia che più detestavo. Sin da piccola, quando dovevo risolvere gli esercizi per casa, causalmente mi venivano i crampi allo stomaco e un'ansia che l'indomani la maestra mi chiamasse per correggerli alla lavagna.

La mia mente si chiedeva il perché di tutti quei numeri, formule, quando bastavano soltanto le quattro operazioni.

Frequentavo il liceo linguistico e non sapevo cosa farne della mia vita. Provabilmente alla domanda "Chi sono?", risponderei "Un'enigma".

Quando rientrai in casa, vidi mia madre intenta a dipingersi le unghie di un rosso mogano. Era sempre stata fissata con la cura, ogni giorno limava le sue lunghissime unghie mentre guardava la soap opera che trasmettevano in tv. Avvertì un senso di fame e cercai qualcosa nel frigo per placare quel languore allo stomaco.

«Così finirai per essere la copia di tua cugina Alicia» commentò con tono pungente.

Ignorai la sua battutina e addentai un tramezzino con il prosciutto e maionese. Terminato di mangiare me ne andai nella mia camera e passando davanti allo specchio mi soffermati a guardare il mio riflesso.

Non ero mai stata una di quelle ragazze piena di autostima, anzi potevo affermare di non averla mai avuta. Mi ero fatta una promessa però, di non permettere alle persone di scalfirmi con i loro commenti sul mio aspetto.

Ero alta un metro e sessantaquattro, avevo dei fianchi formosi e un po' di cellulite sparsa sul corpo. La cosa che più odiavo di me era il mio naso, non era il classico naso alla francese che vedevi spesso in giro e questo mi portava ad imbarazzarmi quando mi fissavano per troppo tempo.

La cosa che più amavo invece, erano i miei lunghi capelli castani, come diceva mia nonna Josephine "I tuoi capelli sono come i tuoi occhi: il riflesso della tua anima" e passava ore ed ore a pettinarli con la paura, che un giorno mi trovassi senza.

Accesi la tv e mi accorsi che era iniziata la puntata di The Vampire Diaries che trasmettevano ogni giorno alle tre meno un quarto.

"Ah un amore come quello di Elena e Damon" era la quarta volta che rivedevo questa serie e non mi sarei mai stancata di farlo.

Ero una ragazza che stava bene da sola, non avevo mai avuto bisogno di niente e nessuno ma solo di non perdere me stessa.
Ero sempre stata la mia migliore amica, complice. Mi ero sempre protetta da ogni forma di dolore e tenuta in guardia dal mondo esterno.

La mia famiglia non era stata presente nella mia vita: mia madre passava le ore a spettegolare con qualunque essere umano, mentre mio padre tornava tardissimo da lavoro e al massimo ci scambiavamo due paroline di cortesia a cena.
Con mio fratello non avevo mai avuto un bel rapporto, lui frequentava il college ma aveva una vita tutta sua, nella quale sua sorella non rientrava. Era sempre fuori, tornava la sera per cenare ma se na andava di nuovo. Aveva un gruppo di amici e ogni notte uscivano per andare chissà dove.

Io invece, stavo sempre nella mia stanza, se non per uscire qualche volta con Charlotte insieme agli altri. Spesso mi chiedeva di unirmi a loro, ma il più delle volte rifiutavo.

Tempo fa ebbi un'amica, Nora, ma da quando si fidanzò non l'avevo mai più sentita. Mi convincevo con la frase "le amicizie vanno e vengono" però alla fine quanto avrei voluto essere importante per qualcuno.

Presi il libro di Jane Austin e mi persi nelle sue parole. Leggere mi portava in una dimensione parallela e mi aiutava a distaccarmi dalla vita di merda che mi circondava.

Passavo gran parte delle mie giornate senza stancarmi, era una giornata di primavera quando iniziai a leggere i libri. Quella sera piansi per essermi sbucciata il ginocchio, quando cadde dalla mensola il manuscritto di Jane Austen "Orgoglio e Pregiudizio". Aprì titubante quel libro e trovai la dedica di mio nonno per mia nonna ed incuriosita iniziai a leggerlo. Venne l'estate e mentre tutti andavano al mare, io leggevo libri su libri. E così nacque il mio amore per la lettura.
La mia ancora in questo mare in tempesta.

Miei Lettori/Mie Lettrici ecco a voi il primo capitolo 🦋
Quante di voi si rispecchiano in Kate? Spero che questa storia vi piaccia🌈
~Nanny

Un amore dannatamente folleजहाँ कहानियाँ रहती हैं। अभी खोजें