''DJ! Come va?'' chiesi alla polinesiana dopo aver già accaparrato due sì da Ally e Normani.

''Jauregay, come sta lei?'' chiese ridendo da sola per la sua battuta in rima.

''Sempre la solita... comunque, stasera ci sei per vederci con le altre?'' chiesi sgridandola scherzosamente.

''E' ovvio! Secondo te che vengo a fare a New York?'' chiese con tono divertito.

''Non so... per i bei fusti di cui tanto parli?'' dissi retoricamente citandola, lei se la rise.

''Brava Jauregui, sempre così perspicace... a che ora e dove ci vediamo?'' continuò poi.

''Mani ha proposto il Presse Lounge, quello sul mare dell'altra volta'' spiegai per farle capire la location.

''Hey mica sono tonta!'' disse fintamente offesa, io sorrisi scuotendo il capo.

''Ci vediamo lì per le 8, mi raccomando DJ... precisa!'' dissi sottolineando il suo essere ritardataria, lei sbuffò prima di salutarci, così staccai e chiamai l'ultima rimasta. Provai la telefonata tre volte ed alla quarta, finalmente, rispose. Questo vizio non se l'era tolto mai, quel maledetto silenzioso.

''Ciao Lolo'' disse la donna, il suo tono parve leggermente affaticato ma comunque dolce.

''Hey... ascolta, volevo chiederti se questa sera avessi tempo per... insomma, cena con le altre'' conclusi sbrigativamente accorgendomi dell'impacciamento con il quale avevo iniziato a parlare, lei ridacchiò flebilmente tant'è che mi meravigliai di averlo udito.

''Non dovrebbero esserci problemi... sono al teatro, quindi dovrei riuscirci tranquillamente'' rispose ancora un po' affannata ma ora capì perché.

''Va bene, allora avevamo concordato per il Presse verso le otto... è okay?'' chiesi giocando distrattamente con i miei anelli, incredibile come riuscisse a mettermi in soggezione anche dietro ad uno schermo.

''Certo, al massimo ritardo un po'... però andata!'' disse contenta, io sorrisi... forse involontariamente.

''Perfetto, a stasera'' dissi e ci salutammo. Deglutì leggermente in ansia ma decisi di pensarci dopo, inviai un messaggio a Kate confermando per questa sera dicendole che sarei passata da lei intorno alle sette e trenta, così da non tardare di troppo a causa del traffico che, si sa, a New York va sempre messo in conto. Finì le ultime cose, inviai il nuovo progetto e riposi le scartoffie nelle varie cartelline apposite, dopodiché racchettai chiavi, casco e giacca ed uscì andando verso l'ascensore. Arrivata al piano terra, salutai i vari impiegati ancora in via vai ed infine andai al parcheggio mettendo subito in moto per andare a casa. Una volta lì, non persi tempo e presi i primi abiti che mi capitarono davanti, così dopo aver controllato sbrigativamente l'orario, mi catapultai in doccia. Mi vestì velocemente, avevo optato per dei pantaloni classici in tessuto e una camicia bianca di seta, i capelli li avevo lasciati al naturale e scelsi un paio di scarpe col tacco nere. Appena fui pronta, chiesi a Klaus di portarmi l'auto così salì per andar a prendere Kate. Ovviamente l'ammasso di macchine riempiva qualsiasi strada o scorciatoia, per cui mi rassegnai all'inevitabile ritardo. Dopo una buona mezz'ora, arrivammo al Presse Lounge e ci accingemmo verso l'ingresso dove le ragazze ci aspettavano da un po', chi più chi meno.

''Buonasera!'' disse Mani con un tono malizioso misto allo scherzo, squadrando prima me e poi soffermandosi sulla donna al mio fianco che aveva gli occhi un po' chini, chiaramente in imbarazzo.

''Ciao ragazze'' salutai tutte con un sorriso, poi feci cenno a Kate.

''Lei è Kate, la mia ragazza... ma sono certa già la conosciate'' dissi abbozzando una risatina, le altre strinsero gentilmente la mano alla donna che fece altrettanto sorridendo, Dinah mi guardava un po' stranita o forse leggermente offesa dal fatto che non glielo avessi detto prima. Comprensibile, pensai. Le rivolsi un sorriso che lei ricambiò a labbra strette.

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