[LOG 10 - DATA FRAGMENT 02/02]

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Mentre mi addentro nel ventre silenzioso di quei vicoli stretti non riesco a togliermi di dosso una fastidiosa sensazione. Un prurito, uno spillo piantato in mezzo alle scapole. Come se avessi degli occhi piantati addosso, eppure sono solo e non mi riesce di scorgere nessuno. I miei occhi potenziati continuano a dardeggiare in giro, esplorando ogni cornicione o angolo buio alla disperata ricerca di quel pericolo in agguato, di cui sono certo ma che non riesco a localizzare.

» Benvenuto, Viaggiatore.

La voce mi sorprende non appena svolto oltre l'angolo, ritrovandomi in un vicolo cieco. In fondo la luce tremolante di una lampada a olio illumina una vecchia e scolorita mantella, stesa sopra un piccolo tavolino e così lunga da sfiorare il suolo.

La tenue fiamma illumina a stento il volto dell'anziana, proiettando ombre che fanno sembrare le sue rughe profonde come canyon.

» Avvicinati, Viaggiatore. Non sei qui per sentire la mia storia? Parla di una solitaria tigre mangia-uomini, temuta e odiata visse la sua intera esistenza in solitudine. Fino al giorno in cui incontrò una femmina umana e provò per la prima volta un'emozione diversa dalla rabbia; amore...

Gli occhi della vecchia brillano di intelligenza, luminosi come stelle. Le sue parole mi attirano verso di lei come una falena attratta dal fuoco.

» Allora la tigre per preservare quell'emozione indossò la pelle di un essere umano e finse di essere chi non era, finse di non essere una tigre mangia-uomini, per vivere al fianco della donna che amava. Ma un giorno quella donna morì, uccisa da altri suoi simili, e a quel punto la tigre realizzò la verità. Se la meschina natura dell'uomo è quella di uccidersi a vicenda, perché lei, una tigre mangia-uomini, dovrebbe frenare la propria? E così quella notte fu grande il furore della tigre, così grande che ancora oggi si ricorda con timore quella notte; e la morte che essa portò...

Avvicinandomi a lei la sensazione di fastidio in mezzo alle spalle peggiora solamente. Come se ci fosse qualcuno ad osservarmi pronto a sparare.

» Come fai a...

» Ha importanza?

Scoppio a ridere, passandomi una mano tra i capelli, per riordinarli.

» No, vecchia, hai ragione. Non ha assolutamente importanza.

» Tendimi la mano, Viaggiatore.

Alzo su un sopracciglio, ma quando insiste scrollo le spalle e faccio come chiede. Il primo impulso è di allungare il braccio destro, ma non appena mi rendo conto che non avrebbe senso, uso l'altro, ancora di carne e ossa. Schiudere le dita è doloroso e la mano martoriata è così sensibile da soffrire persino per l'aria gelida. La presa della vecchia è arcigna ma delicata, le sue dita sottili come fuscelli pronti a spezzarsi. Il suo indice segue i contorni delle mie cicatrici, carezzandole in modo così lieve da non farmi sussultare.

» Questa è la linea della guerra. Significa che hai tolto molte vite in passato... e ne strapperai ancora molte.

Si sofferma a lungo sul taglio che mi attraverso tutto il palmo, quasi massaggiandolo.

» Per quanto tu possa inseguire la morte, ella è ancora lontana... ma più vicina di quanto tu possa credere. Quando giungerà sarà straziante e piena di sofferenza, ma te ne andrai con un sorriso.

» Sì, certo e io sono il genio della lamp-...

Mi interrompo nel momento in cui alza gli occhi su di me e li vedo lucidi. Sbuffo e ritiro la mano, strappandola via dalla sua con abbastanza forza da farmi male da solo.

» Sembra che tu conosca già la donna che sto cercando; Yae. Parlami di lei e della notte del demone rosso.

» Quello spirito inquieto viene chiamato in ben altra maniera, da noi. Aratare, la chiamiamo. Lei sta cercando un uomo, Takaki Kazuo.

» E chi sarebbe questo, adesso?

» Un tempo quest'uomo era conosciuto come Shibata Koichi.

Cosa? È quello dell'olo-proiettore!?

» Quel tizio è tre metri sotto terra.

» Oh, l'uomo chiamato Koichi è morto, ma Kazuo vive ancora oggi.

Il volto si contorce in un largo sorriso sornione, che mette in luce i denti neri e cariati, che si contrappongono a quelli d'oro puro, che riflettono la luce della lampada. L'odore pungente dell'olio che brucia mi appesta le narici mentre non riesco a staccare gli occhi dai suoi.

» Adesso fa silenzio, e ascolta la storia della tigre...


[FINE DATA FRAGMENT 02/02]

[FINE LOG 10]

Silicium Souls II: AratareTahanan ng mga kuwento. Tumuklas ngayon